Se non fosse

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"È notte, ti seguo da lontano. Ti senti osservato, ti guardi intorno ma non c'è nessuno. Mi nascondo ovunque posso, so che basterebbe una mossa sbagliata per farmi scoprire. Potrei essere dietro l'angolo buio che hai appena superato. Potrei essere seduto al locale che hai appena lasciato alle tue spalle, si sa: più siamo in evidenza meno ci notano. Potrei essere il signore che ti ha chiesto una sigaretta. Potrei essere quello strano individuo in bicicletta che ti ha fatto pensare cosa ci facesse lì.

Faccio di tutto per attirare la tua attenzione ma, allo stesso tempo, sviarla altrove. Ti sta assalendo il panico, casa tua non è mai sembrata così lontana. Ti senti sicuro lì, nonostante la maggior parte delle tragedie avvengano tra le mura domestiche. Ti guardi intorno, ma non vuoi darlo a vedere quindi camuffi i movimenti. Ti senti osservato e sai che l'ultima cosa da fare è eseguire movimenti troppo avventati.

Stai impazzendo, non riesci a capire a cosa è dovuta quella sensazione, ci sei solo tu in strada e qualche animale randagio che cerca il cibo nei vari bidoni. Ma io sono lì, ti guardo e ti osservo. Scruto ogni tuo movimento, alcuni sono così impacciati e evidentemente camuffati che mi fanno sorridere.

Finalmente metti le mani in tasca, ne tiri fuori un mazzo di chiavi. Apri il portone di un palazzo, un signore da lontano ti chiede di non chiudere la porta. Ormai sei a casa, al sicuro... Cosa può succederti? Ti prepari per andare a dormire, e ripensi a quello che ti è successo. Sarà stata un'impressione dovuta ai drink che hai bevuto? Poi senti un rumore nell'altra stanza, ti precipiti a vedere e non c'è niente che non va. Con la coda dell'occhio vedi un movimento nel corridoio, anche lì non trovi niente di strano.

Questa è la parte che più mi diverte, farmi notare ma non farmi trovare. Più cerchi di allontanarmi dai tuoi pensieri, più io mi insinuo in essi. Più cerchi di trovarmi, più io mi nasconderò meglio. Più cercherai un contatto con me, più io ti farò credere di essere solo.

Sei così impaurito che inizi a parlare da solo per far credere di essere in compagnia, ma io sono in casa tua. So che sei solo. Finalmente ti metti l'anima in pace e vai a letto.

Ti osservo dormire. Hai un sonno agitato, sai che c'è qualcosa nelle tue vicinanze. Ogni singolo rumore ti fa aprire un occhio. Fortunatamente so come non farmi vedere.

Il tuo sonno si è fatto più pesante, i tuoi respiri sono più lunghi e ti muovi meno. Ti osservo durante il tuo sonno tranquillo. Non ti aspetti minimamente cosa ti sta per succedere. Ti lego al tuo letto, lascio i cappi larghi, tanto sarai tu che, dimenandoti, li stringerai. Fatti i cappi ai quattro arti indosso la mia maschera e posso svegliarti, finalmente. Con un contagocce inizio a bagnarti la fronte e sembra che ti dia fastidio perché sbuffi nel sonno, bene continuerò. Ci siamo! Stai per svegliarti, fantastico non aspettavo altro.

Apri gli occhi, vedi una maschera anonima che ti fissa a pochi centimetri dalla tua faccia. Inizi a urlare e a dimenarti, ma ti rendi conto di essere legato. Cominci a farmi domande inutili, che non ti salveranno. Inizio a giocare con te, tiro fuori uno dei miei strumenti. Te lo presento, tutte le mie cose hanno un nome, ti spiego a cosa serve e come lo utilizzerò io. Inizio a punzecchiarti, affondando la punta di questo magnifico attrezzo nelle tue braccia. Urli di dolore, questo mi riempie di gioia.

Più tu urli più io affondo sempre di più. Più mi chiedi di smettere, più ci metto enfasi. Più cerchi di allontanarmi, più mi avvicino.

Sfoggio un altro dei miei meravigliosi strumenti, te lo mostro. La lama è così brillante e ben curata, ogni volta che la utilizzo è sempre bellissimo... Per me. Squarcio il tuo addome, inizio a giocare con le tue interiora. Le tiro fuori, le studio, le tasto e ne verifico la consistenza.

Non ti muovi più, sei morto."

Ah! Se non fosse per questa maglietta che mi immobilizza.

Ti avrei mangiato.

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