Stanno venendo a prendermi

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Sto seduto sul mio letto, tremando per l'orrore. Arriveranno stanotte, so che lo faranno. Verranno a prendermi, non posso fare niente per fermarli, sono in troppi. L'unica cosa che mi rimane da fare è stare qui, e pregare che non mi trovino. Potrei fuggire, ma non farei altro che raddoppiare i loro tentativi di trovarmi. E mi troveranno, dovunque io scappi. Se scappassi, renderei le cose ancora più gravi.

Un attimo, cos'è stato? Un rumore dal piano di sotto... la porta che si è aperta...passi che scivolano lentamente, lungo il pavimento...

Ecco, sono finito. Sono arrivati. Cosa posso fare? Potrei provare a difendermi, anche se non credo potrei farcela. Stendo un braccio, nell'oscurità più assoluta. Le mie dita si stringono attorno all'oggetto vicino a me. Potrebbe fermarli. Facendo meno rumore possibile, mi alzo. Sempre silenziosamente, scendo le scale. La porta d'ingresso è aperta, e tramite essa nella stanza entra aria fredda.

Riesco a vedere un'ombra muoversi nel salotto. Solo una. Potrebbe essere più semplice di quanto immaginassi. Entro nella stanza. C'è una sagoma: ha la forma e le dimensioni di un uomo, vicino ai corpi smembrati dei miei genitori. Si è girata quando sono entrato, e ora mi guarda, senza dire una parola. In un istante, punto la pistola e premo il grilletto. Il rumore dello sparo sembra riempire l'intera casa.

L'uomo rimane fermo per un momento, prima di cadere a terra morto. Non credo fosse uno di loro. Credo fosse venuto per accertarsi su cos'erano i rumori di poco fa. Se fosse stato uno di loro, avrebbe indossato un'uniforme.

E mi avrebbe detto che ero in arresto.

CreepypastaWhere stories live. Discover now