6. «Castelli di sabbia»

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🎵 Blu Celeste: BLANCO

' S L E E P L E S S without you '

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' S L E E P L E S S
without you '

Erano passate due settimane dal loro primo incontro. Due settimane da quando Taehyung si sentiva emotivamente instabile, stanco.

Diverso.

Osservava, quasi in uno stato di perdizione totale, le onde infrangersi contro gli scogli e abbracciare la riva; quasi come fosse un bacio della buonanotte che va e viene, va e viene fino a quando finalmente non ci si sveglia. Taehyung adorava il mare e odorava di sale. Ci andava spesso lì, soprattutto quando si sentiva oppresso e triste da morire, specialmente quando erano i suoi genitori a mancargli più dell'aria che adesso faceva fatica a inalare correttamente. Taehyung aveva sette anni e mezzo quando vide il blu del mare per la prima volta.

"Taehyungie! Corri, fai presto tesoro!" Lo incoraggiò sua madre, agitando le mani per poi prenderlo in braccio quasi al volo. Il bambino roteò ancorato stretto alla sua mamma, annusandole i capelli lunghi e scuri come il cioccolato. Profumavano di gelsomino e sale. Profumavano di mare e casa. La strinse forte e sorrise, mentre la donna gli accarezzava i folti boccoli corvini sulla testa paffuta. Sua madre adorava raccogliere le conchiglie sulla sabbia bagnata e ogni volta facevano a gara per chi ne avesse collezionate di più. Suo padre solitamente rimaneva sulla sedia a sdraio e ogni tanto scattava qualche foto da poter poi sviluppare e appendere in casa. Taehyung lo costringeva sempre a costruire castelli di sabbia insieme a lui perché "papà è il miglior costruttore del mondo e un giorno diventerò come lui" diceva sempre, osservando con occhi luccicanti le mani esperte del padre muoversi tra la sabbia fine.

Spesso Taehyung si chiedeva se il mare fosse infinito. Quanto profondo potesse essere e se ascoltasse le preghiere delle persone. Con la solita sigaretta tra i denti, passeggiava senza sosta a piedi nudi e con l'orlo dei pantaloni sollevato fino a metà polpaccio. Quel giorno camminò per molto tempo, quasi vagando alla pari di un'anima in pena lungo quella spiaggia deserta e poi, giunse al capolinea.

Ai suoi piedi, un castello di sabbia.
Probabilmente era stato costruito da qualche bambino, magari con l'aiuto del padre o della madre e senza rendersene conto, una lacrima gli solcò la guancia dividendola a metà. Dopodiché sopraggiunse la rabbia e la frustrazione.

Il senso di colpa.

Distrusse con le mani e con i piedi quella costruzione, fino a farla diventare un cumulo informe e umido. Se il castello che lui e suo padre avevano costruito con tanto amore era stato spazzato via come una montagna di fogli di carta, che diritto aveva quello lì di non fare altrettanto?
E così, con l'ormai mozzicone spento tra le dita, si accasciò seduto sulla sabbia pensieroso. Pensava a poche cose in realtà e una di queste lo aveva risucchiato completamente, mentre la nostalgia lo abbracciava da dietro, affondando gli artigli sulle sue spalle magre.

Sleepless Without You | TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora