7. «Per colpa tua non smetto di disegnare occhi»

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🎵 5 Gocce: IRAMA feat RKOMI

' S L E E P L E S S without you '

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' S L E E P L E S S
without you '

Era una giornata come tante e Jungkook se ne stava seduto in quella sala d'aspetto moderna e senza un filo di polvere. Gli appunti del prossimo esame poggiati sulle gambe e la mano a reggersi la testa. Si sentiva stanco e pensieroso, ma riusciva sempre a ritagliarsi dei piccoli buchi durante la giornata per studiare. Attendeva che suo fratello finisse quella sessione di psicoterapia, poi sarebbero tornati a casa per cena e Jungkook avrebbe iniziato il suo turno a lavoro, come sempre. Continuò a sfogliare le pagine strapiene di nozioni e definizioni, ma la mente era sempre lì, attorno alla stessa persona. Chi era, per renderlo tanto instabile? Per quale motivo si sentiva in bilico ogni giorno, da quando l'aveva conosciuto? Jungkook non lo aveva più visto al locale e nemmeno per caso da nessuna altra parte. Avrebbe forse voluto? Non sapeva rispondersi. Tuttavia quello sconosciuto gli aveva tolto il sonno e se dormiva, lo sognava. Le aveva provate tutte per cercare di non pensarlo ma pareva incapace di controllare i suoi stessi pensieri, e questo lo irritava, lo esauriva.

Circa un'ora dopo, la sessione era terminata e Joonwoo raggiunse Jungkook nella sala d'aspetto. "Hyung, ho finito." Disse, informando l'altro che si era lievemente appisolato con ancora il quaderno tra le mani, quasi in procinto di scivolare a terra. "Hyung," Il minore si avvicinò, costretto a scuotere il fratello per un braccio. A quel punto, Jungkook si ridestò stropicciandosi gli occhi con la mano libera. "Hey, hai già finito? Quanto tempo è passato?" Mormorò, con la voce leggermente impastata. "Un'ora, Koo...mi dispiace, non credevo di metterci così tanto questa volta. Il dottor Kang mi ha fatto compilare un sacco di questionari e roba varia..." Si scusò Joonwoo, grattandosi la nuca. "Non ti preoccupare Woonie-ah, sarà meglio andare però o la mamma si preoccuperà." Jungkook racattò le sue poche cose e infilò tutto quanto all'interno della sua sacca. Poi si alzò in piedi e insieme al fratello raggiunsero l'auto. Due ore e sarebbero tornati a casa.

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Era da poco passata la mezzanotte e Jungkook non ne poteva già più. Mancavano due suoi colleghi ed erano rimasti in tre a gestire l'intero locale che quella notte era pieno di gente. Svuotò e ripulì l'ennesimo tavolo, trascinandosi a fatica verso la cucina. Neanche il tempo di mettersi a lavare le milioni di tazzine che venne richiamato, questa volta dai clienti ai tavoli fuori. "Arrivo!!" Strinse il solito doppio nodo del grembiule allacciato in vita e si diresse all'esterno del locale con carta e penna. "Cosa vi porto, signori?" Si trattava di un gruppo piuttosto chiassoso di uomini di mezzà età provenienti da aziende importanti, a giudicare dal loro abbigliamento tanto formale ed elegante. Si erano fatti fuori mezza scorta di soju e sembravano ancora piuttosto assetati, per non dire altro. "Tequila, ragazzo. Per caso ne avete?" Chiese uno di loro, fin troppo interessato alle fattezze di Jungkook. "Io e i miei colleghi abbiamo qualcosa da festeggiare, questa notte." Jungkook si ritrovò piegato al pavimento. Gli era caduta la penna, ancora una volta. Quella stupida Tequila. Cosa avevano tutti? Ogni dannata cosa lo faceva ritornare lì, a quella notte. Si ricordò che anche quella volta gli era caduta la penna, insieme a tutti i bicchieri. Involontariamente sorrise ma smise immediatamente. Sbiancò e iniziò a tremare. Percepiva delle mani sul corpo, più precisamente sul sedere. Quell'uomo lo stava toccando solo perchè lui si era chinato per raccogliere la penna e non sapeva cosa dire, cosa fare. "Allora, bel giovanotto? La porti questa Tequila, sì?"

Sleepless Without You | TaekookWhere stories live. Discover now