8. «Imparare a non amare»

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🎵 Could You Be My Moon - Instrumental : JUSTIN DEGRYSE

🎵 Could You Be My Moon - Instrumental : JUSTIN DEGRYSE

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' S L E E P L E S S
without you '

Questo capitolo è dedicato a una persona molto importante per me.
Buon compleanno babsy167
Il mio braccio destro, colei che mi ha accompagnata nella mia piccola ascesa in qualità di scrittrice. Lei ha assistito a tanti miei colpi di testa, tanti pianti forse troppi. E poi ha visto nascere Moth To A Flame...e adesso anche Sleepless Without You. Lei c'è sempre stata e spero continuerà ad esserci per tanto, tanto tempo. Vi auguro davvero di trovare una persona come lei nelle vostre vite perché chiunque ne avrebbe bisogno. Barbara, se non esistessi bisognerebbe inventarti.
Grazie per essere una super amica, una super mamma e una super donna.💜

ALSO THE NEW COVER MADE BY vanilla00milkey 🥰🥰💜

Preparate i fazzoletti 🤞🏻


Erano le tre del mattino quando Taehyung si era deciso a rientrare a casa. Dopo quel che era successo al bar si era ritrovato a vagare per le strade più strette e senza luce, finendo poi seduto sul marciapiede più vicino. Quegli occhi adesso avevano un nome e questo non smetteva di vorticare tra i suoi pensieri, già di per sé incasinati. Una parte di lui avrebbe voluto afferrare quel cameriere per le spalle, scuoterlo con forza e chiedergli perchè diamine continuasse a invadergli tanto bellamente la testa. L'altra, voleva solo dormire. E non era normale, non era nelle sue abitudini e sentiva che qualcosa dentro di lui stava cambiando. E tra le altre cose, se non fosse stato per lo squillo di un messaggio sul cellulare, probabilmente sarebbe finito addormentato contro l'asfalto. Si trattava di Jimin, chiedeva di lui, era preoccupato perchè nonostante fosse abituato alle sue notti fuori casa, prima o dopo tornava. E Taehyung quella notte aveva stranamente sonno, era così stanco che credeva di addormentarsi in qualsiasi momento e in qualunque posto. Tuttavia era riuscito a tornare a casa.

Aveva lanciato la giacca di pelle sull'enorme divano a ferro di cavallo, si era tolto le scarpe lasciandole in mezzo al salone e si era diretto a grandi falcate all'interno dello studio del padre di Jimin che lui utilizzava anche per i suoi progetti di architettura. Con un solo braccio aveva rovesciato qualunque oggetto inutile adornasse in qualche modo l'enorme tavolo e lo attorniò, recuperando gli occhiali da vista rotondi da dentro un cassetto. Agguantò diversi fogli bianchi di differenti misure e spessori, le sue matite, e tutto l'occorrente per progettare ciò per cui era nato. Dopotutto, era cresciuto in posti come quelli, tra le attrezzature da disegno, e niente e soprattutto nessuno, lo avrebbe mutato. Si sedette sulla poltrona girevole e con mani tremani afferrò una tra le tante mine e matite. Aveva sonno, stava morendo di sonno ma non poteva permettersi di chiudere gli occhi, non poteva proprio. Iniziò a sporcare di linee quel foglio immacolato e liscio, e invece di strutture geometriche e linee rette, le sue dita veloci e sapienti diedero vita a mezzo viso. Più precisamente; un paio di sopracciglia folte ma curate e due palpebre allungate con incastonati all'interno due occhi grandi e rotondi, quasi enormi e del colore di una corteccia. Quello schizzo più o meno curato era venuto così realistico da farlo sussultare. Ancora una volta, non smetteva di disegnare occhi. I suoi.

Sleepless Without You | TaekookWhere stories live. Discover now