21. «Ti presento Shelby»

393 45 33
                                    

' S L E E P L E S Swithout you '

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

' S L E E P L E S S
without you '

Era rimasto con le palpebre socchiuse, la sigaretta spenta tra le labbra e le mani a mezz'aria. Con una aveva sbloccato il suo amato - e finalmente a casa - zippo argentato, e nell'altra reggeva un piccolo pezzo di carta. Era stato piegato con cura, la calligrafia era chiara e pulita ma leggermente infantile, probabilmente era stato quel piccolo dettaglio a farlo sorridere tra la confusione che stava provando dentro di sé. Recitava un luogo, una via che lui conosceva come le sue tasche; uno di quei posti in cui andava di continuo, ogni giorno. Non importava se ci fosse il sole, se piovesse, se fosse giorno oppure buio; se lui sentiva il bisogno di andarci, allora ci andava e basta. E il fatto che Jungkook volesse vederlo proprio lì, proprio in quelle circostanze e a quelle condizioni...sentì gli occhi farsi lucidi e si sentì un debole, uno stupido senza pelle, senza corazza. Ma a cosa serviva essere forti se poi arrivava uno sconosciuto con il proprio cuore in mano e abbatteva tutte le barriere che avevi costruito da tutta una vita?

Taehyung avrebbe voluto addormentarsi con la sua voce a cullarlo mentre gli sussurrava all'orecchio una ninna nanna. Taehyung sentiva l'adrenalina, sentiva le farfalle nello stomaco solo a stare nella stessa stanza insieme a lui e non se lo spiegava. Aveva smesso di sentire cose tanto tempo fa. Aveva deciso di diventare insensibile, un involucro di carne ed ossa vuoto, muto e sordo. Ma un giorno il destino aveva deciso di girare in maniera diversa, di fare dietro front e porgergli una mano per aiutarlo a rialzarsi, invece di spingerlo sempre più giù in fondo all'abisso tormentato che era la sua anima. Sarebbe rinato dalla cenere.

Con uno scatto veloce e bramoso si accese la sigaretta, aspirando una generosa quantità di tabacco e poi inserì il bigliettino tra una delle pagine del suo diario. Lo sistemò con cura e subito dopo avviò il motore della sua auto, sgommando fuori dal parcheggio. Era tardi, l'orologio digitale incastonanto nel cruscotto segnava le nove di sera ma ce l'avrebbe fatta. Era in ritardo da tutta la vita e questa volta avrebbe vinto. Appiattì la suola della scarpa destra contro il pedale dell'acceleratore e sfrecciò come un pazzo per le strade.

Jungkook faceva avanti e indietro sul ciglio della strada con fare nervoso. Poco più avanti c'era la fermata dell'autobus con una panchina ma non riusciva a stare seduto. Il suo corpo si rifiutava di stare calmo, non collaborava. Mille paranoie vennero a fargli compagnia deridendolo, costringendolo a pensare che Taehyung non avesse accettato la sua proposta, o che peggio, avesse voluto sbarazzarsi del bigliettino ignorando completamente il messaggio al suo interno. Continuava a sollevare la manica del giubbino, controllando con fare maniacale l'ora e rassegnandosi ogni volta che lo faceva. Si disse che non sarebbe venuto, che tanto lo odiava, che non voleva avere niente a che fare lui - era stato chiaro e conciso poco prima - e che comunque non aveva bisogno di lui nella sua vita. O almeno, questo era ciò che credeva lui, perché invece Taehyung era vicino, più vicino di quanto potesse immaginare e probabilmente i suoi pensieri negativi facevano più rumore del motore da settecentosessanta cavalli della sua Shelby.

Sleepless Without You | TaekookWhere stories live. Discover now