cinco

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La ragazza cercò di mantenere la calma: non era la prima volta che cadeva vittima di un colpo di fulmine e in passato era sempre riuscita a comportarsi come se niente fosse; eppure, in quel momento una tale missione le pareva fin troppo ardua per essere superata in prima persona.
"Ciao a tutti" salutò Pablo, sforzandosi di sorridere. I suoi occhi erano incorniciati da scure occhiaie e lo stress che in quei giorni aveva consumato il suo animo era piuttosto visibile.
"Ben arrivato, cuginetto" scherzò Pedro, cercando di tirarlo un po' su di morale. "Come va?"
"Scusate il ritardo" sospirò il calciatore lasciandosi cadere su una sedia. "Pensavo di non venire, ma poi all'ultimo ho deciso di fare un salto... un po' di svago non può che farmi bene."
"Mh... non hai fatto caso alla novità?" gli chiese Cayetana.
"Quale novità?" domandò Pablo di rimando.
"Anita è la novità" affermò con una risata Pedro.
L'ultimo arrivato si guardò attorno, poi trovò il viso dell'unica ragazza mai incrociata prima e con la testa le rivolse un cenno di saluto. Lei ricambiò timidamente.
Era un calciatore, ma non era molto interessante, così spento e senza desiderio di divertirsi o semplicemente di parlare con qualcuno. Anita l'aveva tenuto sotto il proprio controllo con la coda dell'occhio per un bel po' di tempo, ma poi aveva deciso che non ne valeva la pena; perciò, aveva rivolto la sua attenzione ad altro.
La festa era tranquilla e piacevole e, nonostante la ragazza avesse appena conosciuto la maggior parte degli invitati, si stava divertendo.
Anche Pablo, ogni tanto, dava deboli segnali di vita, tentando di distrarsi dai cupi pensieri che evidentemente lo affliggevano, però dalla sua espressione traspariva il desiderio represso di trovarsi in un altro luogo. Chissà come mai la sua mente era affollata da tali crucci, e poi cosa diavolo avrebbero potuto riguardare?
La mezzanotte era già trascorsa da un bel po' quando Anita tornò al camping. I suoi genitori dormivano beati e la ragazza, senza far rumore per timore di svegliarli, si fece strada fino al suo letto. Nonostante l'ora fosse tarda e la giornata fosse stata colma di avvenimenti, Anita non riusciva a prendere sonno e continuava a rigirarsi sullo scomodo materasso. D'un tratto, rabbrividendo, si accorse che poteva provare con tutte le sue forze a pensare ad altro, eppure la sua mente evitava categoricamente qualsiasi argomento che non riguardasse Gavi.
Anche se il calciatore l'aveva appena degnata di uno sguardo, ad Anita pareva di aver imparato su di lui molte più cose di quante ne conoscessero le altre ragazze. Lucrezia, Ines, Laura, Cayetana, Lucia e Camila potevano essere interessate quanto volevano a Pablo, ma sicuramente nessuna di loro provava ciò che Anita sentiva nel cuore in quell'esatto momento.

Todo lo que quiero - Pablo GaviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora