cuarenta y uno

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Il ghiaccio era freddo, molto freddo. Rabbrividendo, Anita si infilò in fretta i guanti e si alzò in piedi, aggrappandosi al bordo arancione del parapetto che delimitava la pista di pattinaggio.
"Sei pronta?" le domandò Lisa, comparendo alle sue spalle. "Non guardarmi così: mentre li aspettiamo possiamo fare un paio di giri di prova."
Sostenendosi l'un l'altra, le due ragazze guadagnarono il centro della pista, poi si separarono, sfidandosi in una gara di piroette. Arrivata alla quinta giravolta, però, Anita si sentì mancare il ghiaccio sotto la lama dei pattini e già la sua schiena si stava preparando al duro contatto con il gelido pavimento... per fortuna, due mani guantate spuntarono dietro di lei giusto in tempo per impedirle la caduta.
"Attenta!" la redarguì Manolo ridendo, aiutando l'amica a recuperare l'equilibrio.
La ragazza accennò una parola di ringraziamento, poi afferrò saldamente il braccio del suo soccorritore e si lasciò trascinare da lui lungo traiettorie circolari sempre più ampie. Lisa, nel frattempo, si esibiva in volteggi e salti degni di una campionessa, lasciando che un estasiato Thiago ammirasse da vicino le sue acrobazie: lei seguiva corsi di pattinaggio su ghiaccio da anni, e infatti quel lunedì pomeriggio l'idea di recarsi alla pista della Maquinista era stata sua.
"Ti serve un po' di svago per dimenticare quell'idiota" aveva affermato la ragazza, ovviamente alludendo a Pablo, e Anita si era subito trovata in accordo con quelle sagge parole.
Per di più, erano svariati giorni che Manolo la attendeva ogni mattina davanti a scuola, la viziava proponendosi di offrirle il pranzo e infine domandava assiduamente quando avrebbero potuto cominciare a frequentarsi all'esterno del contesto scolastico. Nonostante ciò che Lisa le aveva raccontato sul suo conto, ad Anita la compagnia di quel ragazzo non dispiaceva per nulla, anzi, si trovava veramente bene con lui. Inutile sottolineare che un po' di amarezza per la rottura con Pablo non tardava a presentarsi anche nel bel mezzo dei momenti più allegri della giornata; tuttavia, Anita era decisa a dimenticare: oramai, Barcellona non era più la misteriosa città in cui tentare la sorte con il ragazzo dei suoi sogni, bensì il luogo nel quale vivevano le persone per lei divenute le più importanti. L'ultimo messaggio scambiato con Tania e Marisol, infatti, risaliva a più di una settimana prima, eppure Anita non percepiva nostalgia nel ricordare le due amiche, le considerava già come elementi di una vita passata, lontanissima e radicalmente differente da quella attuale.
"Che ti prende?" chiese Manolo, sventolando una mano davanti al viso di Anita. "Ti sei incantata?"
"Oh, scusami" sorrise la ragazza tornando alla realtà. "Adesso ho imparato bene" aggiunse, alludendo ai pattini che entrambi portavano ancora ai piedi. "...e scommetto che arrivo là in fondo prima di te!"
Con un movimento inaspettato, Anita liberò il suo braccio dalla gentile presa di Manolo e scattò in avanti, subito inseguita dal ragazzo.
"Non è valido!" ansimò lui rincorrendola. "Non vale, sei partita prima!"
"Vale, vale" replicò Anita, raggiungendo il parapetto e voltandosi per assistere al tardivo arrivo del ragazzo. "Finché vinco io, tutto vale."

Todo lo que quiero - Pablo GaviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora