sesenta

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"Non è che non voglio venire a vederti giocare, è che non voglio dover interagire con Lisa" affermò Anita con tono deciso. "A scuola non le parlo mai, per cui non voglio sentirmi obbligata a farlo al Camp Nou."
"Dai, ti prego" tentò di farle cambiare idea Pablo. "Saperti lì sugli spalti mi dà una marcia in più, ma ultimamente non ci sei mai... Se l'unico problema è la presenza della tua amica, stasera posso benissimo prenotarvi due sedili lontanissimi, così non vi incontrerete neanche."
"Sì, sarebbe perfetto" si convinse la ragazza.
"Per fortuna" sospirò il calciatore. "Altrimenti come farei a dedicarti un mio eventuale gol?"
"Ah, vedo che hai preso sul serio le parole di tuo padre" sorrise Anita.
"Diciamo che ha svelato il mio piano in anticipo" la corresse Pablo. "Comunque, spero ti faccia piacere."
"Certo che sì!" esclamò la ragazza. "Probabilmente mi metterò a piangere, ma sappi che saranno tutte lacrime di pura felicità."
"Oh, io devo andare" troncò il discorso il calciatore. "Non credevo si fosse fatto tanto tardi... ci vediamo dopo, ok?" concluse, lasciando un frettoloso bacio fra i capelli di Anita.
"Va bene... mi raccomando, rendimi orgogliosa" replicò lei, mentre Pablo si infilava le scarpe e si accingeva ad abbandonare la stanza.
Alle nove meno venti, in perfetto orario, la ragazza si accomodò tranquillamente al posto che le era stato destinato sugli spalti dello stadio, inconsapevole di ciò che sarebbe accaduto di lì a poco. Annoiata dal ripetitivo riscaldamento effettuato in campo dalle due squadre, decise che avrebbe telefonato ai suoi genitori, cosa che, ormai, succedeva molto raramente. Tuttavia, non ebbe modo di avviare alcuna chiamata, perché nel giro di venti secondi Lisa comparve presso un'uscita di sicurezza e si diresse verso di lei con un'espressione indecifrabile.
"Ciao" disse, sedendosi esattamente davanti ad Anita.
"Che vuoi?" le domandò lei, tagliente.
"Oh, niente in particolare" fece spallucce Lisa. "Soltanto riferirti che Gavi ha esplicitamente rifiutato la principessa di Spagna circa sette mesi fa e che ora quando lui parla di te gli si illuminano gli occhi come se stesse descrivendo il Pallone d'Oro."
"Cosa... tu come fai a saperlo?" chiese l'amica.
"Leonor era venuta qua apposta per dirtelo di persona, ma non ti sei presentata" rispose la ragazza. "Perciò ha spiegato tutta la storia a me, facendomi promettere che te l'avrei comunicata il prima possibile."
"Quindi tu e la principessa vi siete incontrate per caso..." ragionò ad alta voce Anita.
"Esatto: mi ha vista sedermi qui e ha pensato che potessi essere in qualche modo legata a te" la illuminò Lisa. "Ora però voglio sapere come mai tu mi hai ignorata per intere settimane!"
"Pensavo avessi agito alle mie spalle, ero molto arrabbiata" affermò la compagna, non senza una punta di imbarazzo.
"Io? Ti pare possibile?" esclamò l'amica.
"Beh, non mi avevi mai detto che tu e Thiago stavate insieme e mi hai mentito anche riguardo a tuo fratello" si giustificò con ragione la ragazza.
"Mh, in realtà di solito dico di essere figlia unica anche se non è così" rivelò Lisa. "Solo che non mi va di parlarne."
"Oh... in tal caso, fingerò di non saperlo" sorrise Anita. "Dai, vieni a sederti accanto a me: dobbiamo recuperare tutto ciò che ci siamo perse in questi ultimi venti giorni!"

Todo lo que quiero - Pablo GaviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora