Capitolo 3

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-che maleeee- urlò Kaitlyn continuando a tenersi la caviglia ferita e guardandosi intorno. Era finita in un bosco, ottimo! Come cavolo ci era arrivata li?

-la vuoi smettere di urlare? Attirerai le bestie- Kaitlyn alzò lo sguardo seguendo la voce della ragazza che aveva detto quelle parole e si trovò ad osservare una ragazza che sembrava avere più o meno la sua età e che se ne stava appollaiata sopra il ramo di uno degli alberi li presenti e la stava scrutando attentamente con i suoi occhi verdi.

-tu chi sei?- chiese confusa Kaitlyn senza alzarsi, la caviglia le faceva troppo male e poi si trovava in un posto che non aveva mai visto in vita sua e stava parlando con una persona strana. Aveva leggermente paura della cosa.

-dovrei chiedere io chi sei tu visto che sei arrivata qui all'improvviso ma credo di sapere da dove vieni- la ragazza con non poca agilità atterrò perfettamente in piedi davanti a lei. Kaitlyn la guardò sorpresa e sconvolta, se solo avesse provato a fare una cosa del genere sarebbe si sarebbe rotta anche l'altra caviglia.

-ripeto chi sei tu- brontolò Kaitlyn cercando di alzarsi ma senza riuscirci visto che la sua caviglia le faceva troppo male.

-mi chiamo Imogen- rispose la ragazza guardando preoccupata la sua caviglia -devi fartela controllare. Come ti sei fatta male?-

-mentre camminavo il tacco si è infilato in una maledetta buca- borbottò Kaitlyn mentre accettava l'aiuto della mora per alzarsi anche se ancora non riusciva a fidarsi completamente di quell'avvoltoio, perché solo così poteva definire la ragazza che aveva difronte e che era leggermente più bassa di lei ma solo per via dei tacchi che la rossa indossava.

-ecco perché io odio quei cosi- sospirò Imogen osservando la rossa attentamente -benvenuta nella tua nuova casa allora-

-nuova casa?- chiese confusa Kaitlyn -non sto capendo-

-be' sei arrivata qui perché l'albero sacro ti ha scelta e questa dimensione sarà la tua nuova casa, almeno fino a quando non saprai controllare abbastanza bene i tuoi poteri da poter decidere da sola se tornare sulla terra oppure no- Kaitlyn guardò confusa la ragazza mora che aveva difronte.

-di cosa cavolo stai parlando?-

-so che per te tutto questo è strano ma è la verità. La magia esiste e tu sei stata scelta dall'albero altrimenti non saresti mai riuscita ad entrare qui- continuò Imogen tranquillissima mentre Kaitlyn voleva solamente tornare a casa.

-questo è un sogno, ne sono più che sicura- disse convinta incrociando le braccia al petto.

-certo, se fosse solo un sogno non ti farebbe così tanto male la caviglia. So che può sembrare difficile da accettare ma è la verità- Kaitlyn si morse il labbro consapevole che la ragazza che aveva difronte avesse ragione ma allo stesso tempo era tutto troppo strano per poter essere vero. Tutto troppo assurdo per poter essere vero.

-è tutto così impossibile e poi in che senso siamo in un'altra dimensione?- si decise a chiedere la ragazza mentre iniziava anche a preoccuparsi per il padre. Era letteralmente scomparsa.

-nel senso letterale del termine rossa- rise Imogen -è difficile da spiegare ma posso dirti che siamo come in una realtà parallela alla terra solo che non ci sono dei doppi noi-

-non credo di aver capito-

-non so spiegarmi bene- Imogen alzò gli occhi al cielo -ma se vieni con me ti posso portare in un posto dove sapranno spiegarti tutto meglio. Anch'io stavo andando li in realtà-

-posso...ecco tornare sulla terra?-

-certo-

-intendo adesso-

-no, adesso no. Devi imparare ad usare perfettamente i tuoi poteri adesso che sai che esistono. Potresti fare involontariamente del male a qualcuno se torni li senza sapere come controllarti. E poi l'unico modo per andare sulla terra e passare attraverso l'albero sacro che è nel luogo dove dobbiamo andare-

-cosa?- urlò Kaitlyn spaventata -io devo tornare sulla terra ad avvisare mio padre che sto bene!- no, non poteva far preoccupare il padre scomparendo in quel modo. Certo era arrabbiata con lui ma dopo quello che era successo con Adam dodici anni prima non voleva dare un'altra preoccupazione all'uomo quando lei stava bene, sconvolta ma bene.

-lo farai una volta che avrai imparato ad usare perfettamente i tuoi poteri. Credimi non è una cosa che ti dico perché l'ho decisa io ma perché fa parte delle nostre regole. Odio quella gente da morire ma non possiamo assolutamente disobbedire- le disse Imogen addolcendo il tono capendo che per la rossa che aveva difronte il padre dovesse essere una persona importantissima diversamente dal suo di padre.

-e va bene- si arrese Kaitlyn, infondo prima arrivava a quel posto e prima poteva tornare a casa dal padre no?

-come ti chiami? Io ti ho detto il mio nome ma tu no-

-Kaitlyn- rispose la rossa portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio sospirando.

-bene Kait togliti la scarpa-

-Kait?- chiese dubbiosa la rossa facendo comunque come le era stato detto mentre la mora iniziava a fasciarle la caviglia con calma. Kaitlyn nemmeno si era accorta che la ragazza avesse con se delle garze.

-oh andiamo Kaitlyn è troppo lungo- protestò Imogen finendo il suo lavoro.

-e va bene- si arrese la rossa anche se era felice che qualcuno avesse iniziato ad abbreviare il suo nome. Lo aveva sempre e solo fatto suo fratello mentre i suoi amici, o quelli che si potevano definire tali, non lo avevano mai fatto preferendo chiamarla con il suo nome per intero.

-guarda che non mi offendo se fai lo stesso con il mio- rise Imogen prendendo l'elastico che aveva al suo posto destro e legandosi i lunghi capelli neri in una coda alta cosa che permise per qualche secondo a Kaitlyn di individuare qualche ciocca rossa cosa che fece restare sorpresa Kaitlyn. Imogen non era veramente mora come voleva far credere allora. Ma perché tingersi i capelli? La rossa scosse energicamente la testa, non doveva farsi venire strane idee in testa visto che poteva essere benissimo un desiderio di Imogen avere i capelli neri.

OroWhere stories live. Discover now