Capitolo 6

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Adam sbadigliò tenendo gli occhi chiusi e allungò il braccio verso il suo comodino per poter prendere i suoi occhiali e quindi poter aprire gli occhi e guardarsi intorno. Certo era abbastanza presto e probabilmente Miles e Ian stavano dormendo ma non aveva voglia di rischiare e far vedere ai suoi due amici gli occhi dorati che in realtà aveva. Aveva paura di una loro possibile reazione ovviamente. Adam però corrucciò la fronte. Dov'erano finiti i suoi occhiali? Era certo di averli lasciati sul comodino la sera prima ma il mobiletto sembrava non avere niente sopra a parte la bottiglia d'acqua.

-cosa cerchi?- chiese ridacchiando Miles e Adam avvertì chiaramente il ragazzo sedersi sul suo letto e arrivargli vicino.

-hai preso i miei occhiali- borbottò il rosso mantenendo rigorosamente gli occhi chiusi.

-oh andiamo tu sei fissato con fatto che non ti possiamo vedere senza! Su apri i tuoi splendidi occhi e io ti darò quei cosi- ghignò Miles che voleva perdersi ancora in quei pozzi azzurri, possibilmente senza le lenti spesse degli occhiali del rosso.

-Miles ridammi gli occhiali-

-tu apri gli occhi-

-MILES!- protestò Adam -ridammi gli occhiali-

-cosa ti costa per una volta tanto stare due secondi senza? Voglio vedere i tuoi occhi azzurri senza questi stramaledetti occhiali. Una persona normale se li toglie gli occhiali tu invece sembri viverci con essi, mi sorprende anche il fatto che tu non ci dorma insieme-

-ho le mie ragioni per voler tenere gli occhiali- disse Adam che iniziava a spazientirsi.

-anche mentre scopiamo non te li togli mai!-

-Miles per favore ridammi quei maledetti occhiali-

-no- urlò il moro convinto delle sue parole e alzandosi dal letto per poi guardarsi intorno nella loro camera per cercare un posto dove poter nascondere gli occhiali del suo migliore amico e quindi farlo decidere ad aprire gli occhi. Nel mentre che faceva ciò però Ian li aveva raggiunti dal bagno e gli aveva già tolto gli occhiali di mano -ehi!-

-tieni- disse il castano al rosso che dopo qualche tentativo a vuoto riuscì a prendere i suoi occhiali e a metterseli per poi finalmente aprire gli occhi.

-devi smetterla Miles- Adam era furioso con il moro che sbuffò -non puoi tener conto di quello che voglio io? Ho delle buone ragioni per non voler stare senza occhiali e vorrei che i miei migliori amici le rispettassero-

-sei solo un bambino viziato Adam- ringhiò Miles -se solo una cosa non va come vuoi tu impazzisci e fai i capricci proprio come un bambino piccolo fino a quando non ottieni quello che vuoi-

-questo non è vero- protestò il rosso confuso dalle parole dell'amico.

-certo che si! Sei viziato e stronzo e non ti abbassi a fare cose da plebei come una sana scopata a tre solo perché il bambino viziato non vuole-

-Miles mi conosci e sai che a me non piace fare sesso con più di una persona! Non puoi dire che sia un comportamento da bambino viziato!-

-certo che lo è! Non pensi mai che a me potrebbe far piacere?-

-Miles che cazzo stai dicendo?- Adam era sconvolto. Perché erano arrivati a quella situazione?

-sto dicendo che sei un pessimo migliore amico ecco cosa sto dicendo. Fai sempre tutto quello che va bene a te ma quando si tratta di venire incontro agli altri non lo fai mai anzi siamo noi che dobbiamo stare alle tue condizioni come per gli occhiali o per il sesso. Hai rotto-

-Miles io non mi vedo bene senza occhiali perché mai dovrei fare una cosa che mi fa star male? E poi non è vero che non ti vengo incontro per il sesso! L'unica cosa che non faccio è fare cosa a tre per il resto ti assecondo, sempre- scoppiò il rosso. No, quello non glielo poteva minimamente rinfacciare Miles.

-sei cecato- ringhiò Miles -non voglio più avere niente a che fare con te coglione! E cercati un'altra camera- urlò Miles uscendo velocemente dalla stanza lasciando completamente da soli Ian e Adam.

-cos'ho fatto di male?- chiese in un sussurro il rosso al castano al suo fianco. Si stava sentendo morire.

-credo che Miles fosse solamente stressato per qualcosa Adam, non pensarci troppo- gli disse Ian mettendogli una mano sulla spalla per rassicurarlo.

-sembrava così serio io...- il ragazzo sospirò -ho paura di averlo perso per sempre-

-non credo- cercò di tirarlo su di morale Ian ma la cosa non gli stava riuscendo.

-forse è meglio che io me ne vada per un po'- decise allora Adam -Miles adesso mi odia e non mi vuole tra i piedi e sono dodici anni che non faccio sapere niente alla mia famiglia-

-vuoi tornare sulla terra?- chiese sconvolto Ian, aveva capito che il suo migliore amico non volesse tornare in quel posto.

-si, farò capire alla mia famiglia che sto bene e sono ancora vivo. Mi inventerò una scusa per giustificare la mia assenza di questi anni, starò li per qualche giorno e poi tornerò sperando che Miles si sia calmato altrimenti dovrò seriamente trovarmi un'altra camera-

-va bene, ma per favore non metterti nei guai sulla terra intesi?- chiese Ian che dal tono che aveva usato l'amico aveva intuito che non ci avrebbe minimamente ripensato.

-certo, so badare a me stesso. Sono qui da dodici anni ormai. Vado a cercare Zach così mi faccio spedire sulla terra- e così dicendo il rosso uscì dalla sua camera in cerca dell'altro rosso che individuò quasi subito visto che stava camminando per i corridoi.

-Adam, niente sesso sui muri con Miles oggi?- chiese sbuffando l'uomo e lo sguardo di Adam si adombrò.

-no, Zach ho bisogno di tornare sulla terra. Io...vorrei far sapere alla mia famiglia che sto bene. Sono passati dodici anni ormai e ne ho bisogno- Zach lo osservò attentamente capendo quasi subito che il ragazzo non stesse bene e annuì.

-vieni con me, ti porto all'albero così ti spiego anche come tornare qui-


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