Capitolo 13

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-quindi sono loro due- disse Miles raggiungendo a colazione Ian e sedendosi al suo fianco guardando in direzione della rossa e della mora che erano sedute in disparte qualche tavolo più avanti a loro.

-si- rispose Ian continuando ad osservare le ragazze. Alla fine dopo averle accompagnate in camera non le aveva viste per tutto il giorno e la cosa gli aveva dato parecchio fastidio non solo perché Zach gli aveva chiesto di mostrare tutto alle due ma anche perché voleva conoscere meglio la rossa che sembrava essere interessata a lui.

-che fine ha fatto Adam- chiese poi Miles guardandosi intorno in cerca del suo rosso -ieri ha dormito chissà dove e non si è presentato ai pasti- Ian scosse la testa alle parole del moro al suo fianco.

-Adam non è qui- sussurrò pensando al rosso e sperando che stesse bene -e poi non avevi detto che non volevi più saperne di lui?-

-ero incazzato perché non vuole farsi vedere da me senza occhiali! Ma comunque sono preoccupato- Miles fece un respiro profondo -se non è qui dove si è andato a cacciare?-

-sulla terra-

-sulla terra?- chiese sconvolto Miles guardando con stupore l'amico al suo fianco -non ha mai voluto ritornare sulla terra in tutti questi anni!-

-forse lo hai ferito più di quanto immagini Miles e per questo se ne è andato- sbottò Ian infilzando con forza il pancake che aveva nel piatto.

-cosa?-

-non fare quella faccia Miles- Ian scosse la testa -tu non hai visto come è stato dopo le tue parole e credimi non stava per niente bene-

-abbiamo avuto una semplice litigata come al solito- sussurrò Miles non capendo cosa potesse aver fatto male ad Adam delle sue parole.

-no che non lo era. Hai esagerato Miles, lo hai letteralmente distrutto. Quando torna gli devi le tue scuse, sempre se torna visto che non mi aveva detto niente al riguardo-

-cazzo- Miles si passò una mano tra i capelli sentendosi completamente in colpa per quello che era successo. Non voleva perderlo, non per un suo scatto d'ira. -perché non mi hai fermato?-

-credi che non ci abbia provato? Non stavi ascoltando nemmeno me- borbottò Ian riportando lo sguardo sulle due ragazze che si eran appena alzate dal tavolo per portare i loro vassoi a posto visto che avevano finito la loro colazione.

-tornerà, ne sono sicurissimo- sussurrò Miles che in realtà voleva solo sperare che le sue parole fossero vere. Non aveva minimamente nessuna intenzione di perdere Adam per una sua cazzata.

-lo spero, non voglio perdere uno dei miei migliori amici in questo modo- rispose a tono Ian alzandosi a sua volta, voleva raggiungere le due ragazze cosa che riuscì a fare in pochissimo tempo lasciando Miles da solo al tavolo a cuocere nel suo brodo. -ragazze! Come va?- palesò la sua presenza alle due che lo guardarono confuse.

-cosa vuoi?- borbottò la mora alzando gli occhi al cielo.

-sapere come va, realmente- rispose alla domanda Ian -io sono di qui quindi non posso capire cosa possa significare arrivare dalla terra in questo mondo sconosciuto-

-guarda che solo Kait è della terra, io sono di qui ma non sono mai stata alla capitale. Comunque bene- rispose la mora cosa che fece sorridere Ian che aveva finalmente scoperto il nome della bella rossa.

-concordo con lei- disse Kaitlyn sorridendo ad Ian felice che il ragazzo fosse andato a parlare con loro. Voleva conoscerlo e aveva avuto una paura matta quella mattina quando aveva pensato che il ragazzo non avrebbe rivolto mai più la parola.

-bene, ieri poi non vi ho più viste e non siamo riusciti a fare il giro del posto-

-ci sono le indicazioni, sappiamo leggere sai?- rispose Imogen incrociando le braccia al petto, non perché volesse essere scorbutica nei confronti del ragazzo ma solo e soltanto perché non sopportava il fatto che parlasse con loro solo e soltanto perché ci stava provando con Kaitlyn.

-lo so ma una mano può sempre far bene e poi ho paura che Zach mi ammazzi se scopre che non ho seguito i suoi ordini-

-non li hai seguiti perché noi eravamo stanche, non ci pensare okay?- disse Imogen addolcendo leggermente il tono -se proprio vuoi aiutarci portaci all'arena dove ci siamo incontrati ieri, Zach aveva accennato a una dimostrazione di quello che possono fare i nostri poteri e che avremmo dovuto assistere-

-si, vi porto subito- sorrise Ian mettendosi perfettamente in mezzo alle due ragazze -come va la caviglia?- chiese a Kaitlyn che anche se quel giorno aveva un paio di leggings e non la gonna del giorno prima il castano riusciva benissimo a vedere alcune strisce della fasciatura che era stata fatta alla ragazza.

-meglio, fa ancora male ma non devo più camminare su dei tacchi quindi mi va più che bene- rispose sinceramente la ragazza. Quando erano arrivate in camera erano rimaste entrambe sorprese nel trovare due armadi stracolmi di vestiti e la cosa più assurda era stata che erano della loro misura. Per non parlare anche della miriade di scarpe che erano presenti nella piccola scarpiera.

-magia curativa- sospirò Ian -sarebbe bello se qualcuno riuscisse ad usarla ma a quanto pare non possiamo. Ci hanno provato in molti, fanno provare a quasi tutti letteralmente, ma nessuno è mai riuscito a praticarla quindi non possiamo farti guarire più velocemente la caviglia-

-non mi interessa, è solo una storta- sorrise Kaitlyn perdendosi negli occhi del ragazzo mentre l'unica cosa che voleva fare Imogen era scappare lontano da quei due.

-arrivati- Imogen si ridestò dai suoi pensieri a sentire quella parola dalla bocca di Ian e guardandosi intorno si appurò che si erano nell'arena del giorno prima anche se aveva iniziato a riempirsi di gente e sembrava molto più piccola.

-tutti loro devono assistere?-

-si- rispose Ian -ecco Zach, che oltre ad essere membro del consiglio dei fondatori è anche il nostro allenatore, deciderà sul momento chi darà dimostrazione pratica ai nuovi arrivati che in questo caso siete voi due-

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