4 . Bento

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<<E chi saresti tu esattamente?>>
<<Uh- un ragazzo?>> Borbottò Hinata confuso, non sapendo come rispondere bene alla domanda.
<<Fin lì ci sono arrivato anche da solo>>
<<Ehi! Ad ogni modo mi chiamo Shoyo Hinata, vengo dalla Yukigaoka! Tu vieni dalla Kitagawa Daiichi, giusto?>> Domandò l'arancione.

Il moro intanto aveva ripreso la palla, facendo qualche palleggio, quasi ignorando la domanda.
<<Eh- potresti dirmi il tuo nome?>> Chiese Shoyo, curioso.
Il più alto riprese la palla tra le mani, iniziando ad analizzare ogni sua sfumatura con lo sguardo.
<<Kageyama Tobio>> rispose in tono piatto. <<E sì, andavo alla Kitagawa Daiichi>>

<<Ma non dovresti essere all'Aoba Johsai? Solitamente quelli della Kitagawa vanno lì>>
<<Tua madre non ti ha insegnato a farti i fatti tuoi da bambino?>> punzecchiò Kageyama, innervosendosi.
<<Ero solo curioso>> Shoyo incrociò le braccia al petto, sentendo le fasce che si stavano quasi allentando. Forse non le aveva legate bene. Comunque sia, sentirle scivolare lentamente sulla propria pelle era insopportabile.

<<Ora devo andare, ma mi faresti qualche alzata più tardi? Non ho mai avuto un alzatore>> chiese, unendo le mani per pregarlo.
<<Io alzo il pallone solo a chi penso ne sia degno>> rispose l'altro un po' brusco.

<<Vedrai che ne sono capace, so saltare più in alto dei tuoi compagni delle medie!>> E dopo aver mandato in semi-confusione Tobio corse via alla ricerca di un bagno, prendendosela con sé stesso per non aver sistemato bene le fasce a casa.

Fu verso la pausa pranzo che i due si rividero. Hinata stava cercando un posto dove poter consumare la sua merenda in pace, quando vide Kageyama seduto vicino ai distributori di bevande, a sorseggiare un cartone di latte. Non ci pensò due volte e si sedette immediatamente accanto a lui.

Il moro sussultò, guardandolo con un sopracciglio alzato. <<Ancora tu?>>
<<Non ti va di mangiare insieme?>> Disse, aprendo il proprio bento e prendendo le bacchette.
<<No>> rispose di rimando Tobio, facendo per alzarsi ma subito fermato da Shoyo.
<<Eddai Kageyama-kuuun>>
<<Non chiamarmi così! Ci conosciamo da nemmeno sei ore e ti prendi tutta questa confidenza?>>
<<Ho capito, hai fame>> disse l'arancione, prendendo un nuovo paio di bacchette ed allungandolo all'altro.

<<Eh? Non ho fame, che hai capito?>> Sbuffò.
<<Un po' di cibo non ti può fare male>> insistette, muovendo davanti ai suoi occhi le bacchette pulite.
Il moro lo guardò dubbioso, per poi arrendersi ed afferrare le bacchette.
<<Solo per stavolta>> assicurò.
<<Non ti preoccupare>> ridacchiò Hinata, portandosi un po' di riso in bocca e masticando felice.

Kageyama prese un po' di verdure grigliate, e i due si godettero in silenzio il rumore del fruscio delle foglie degli alberi e delle risate degli altri compagni che stavano giocando poco più in là.

<<Oi, Kageyama>> lo richiamò Shoyo, pulendosi le mani una volta finito il pasto.
<<Cosa?>>
<<L'anno scorso mia madre mi portava a vedere i tornei di pallavolo di voi delle medie->>
<<Aspetta aspetta aspetta, non sei mai stato in una squadra?>> Il moro lo guardò un po' storto e un po' dubbioso, non sapendo cosa pensare esattamente.

<<È una lunga storia. Comunque, verso la semifinale se non sbaglio, avevi alzato il pallone ma nessuno aveva saltato per schiacciare. Ci sono rimasto davvero male ad essere sincero, e in più sei stato mandato in panchina. So che magari per te è complicato parlarne, ma è per quello che non sei andato alla Seijoh?>>

Okay, forse Hinata non doveva toccare quell'argomento. Avrebbe dovuto capirlo prima, quando il più alto gli aveva risposto a tono. Ma non era colpa sua, era solamente curioso.

L'arancione vide il ragazzo accanto a lui stringere le bacchette nei pugni, le nocche diventare bianche e il viso che intanto guardava a terra mentre si rabbuiava.
<<È un tasto dolente? Scusa non era mia intenzione!>> Farfugliò Shoyo, in preda all'agitazione.

La temperatura sembrò calare, come il silenzio tra loro due. Il più grande era davvero in panico, e non era riuscito a pensare altro se non un: <<Passiamo avanti, è okay non ti preoccupare. Vuoi pare qualche palleggio con me?>>
E senza aspettare che Tobio gli rispondesse, era già corso dentro la palestra nel cercare un pallone.

Kageyama era sinceramente colpito dai tentativi dell'altro nell'essergli amico. Sembrava non gli importasse altro. In fondo c'erano tantissimi nuovi studenti con cui fare amicizia. Poteva parlare con chiunque altro oltre a lui, uno scorbutico ragazzino con problemi con il passato. Eppure.

Hinata tornò poco dopo, correndo alla velocità della luce, un pallone tra le mani.
<<Dai, che tra poco dobbiamo tornare a lezione>> lo spronò, lanciandogli la palla in grembo.

Kageyama non poté fermarsi dal sorridere. Non erano molti che avevano chiesto di fare quattro palleggi insieme.
<<Va bene, ma se sbagli tutti i passaggi la palla te la servo in faccia>> lo minacciò, facendolo scoppiare a ridere.
<<Ah beh, se sono questi i patti>>

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Heyo. Qui solo per dire due/tre cose.
La numero uno di cui non fregherà nulla a nessuno è che ho riscritto questo capitolo tre volte perché non mi convinceva nessuna delle versioni. Scusate il ritardo elle o elle

Due, mi sa tanto che la storia uscirà totalmente dal canonico. Non mi va di raccontare il tre contro tre o il litigio tra Noya ed Asahi perché credo potrebbe anche annoiare. Idem per le partite o le amichevoli; oltre a dire "ah che bello abbiamo vinto" non saprei come personalizzare i capitoli.

Tre, penso ci saranno parecchi time skip d'ora in poi. Irrita anche me ma, ripeto, descrivere ogni partita o allenamento mi risulterebbe moolto difficile. Le cose più importanti come la scena di quando Kageyama alza per la prima volta ad Hinata o la discussione del "re del campo" con Tsukishima cercherò di inserirle il meglio possibile. Spero.

Nulla, ho raggiunto le 960 parole con questo e penso che sia tutto, bye bye ^^

Binder ── KagehinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora