15 . Uomo

175 15 15
                                    

<<Poco dopo abbiamo fatto un giro sull'elicottero per controllare la situazione dall'alto, e dopo esserci assicurati che non ci fossero altri incendi mi hanno lasciata andare>> Katsumi finì di raccontare una delle sue avventure nelle foreste, tra un boccone di pasta e l'altro. Hinata era affascinato da quella donna, da tutti quei viaggi che aveva fatto in soli due anni di carriera: aveva davvero una vita incredibile.

<<Beh ma', ora tocca ai regali>> fece Miwa, che ormai aveva finito di cenare da un pezzo.
Suo fratello annuì accanto a lei, mentre addentava una mela.
Hiromi li guardò male. <<Mamma sta finendo di raccontare. Non è stata a casa per cinque mesi, non dovreste essere più felici di rivederla anziché voler scartare i regali?>>

Katsumi ridacchiò, pulendosi il sugo dal muso con un tovagliolo. <<Tesoro non ti preoccupare, li conosco i nostri ragazzi. E ne ho preso uno anche a te Shoyo>> disse, scompigliando i capelli del ragazzo accanto a lei.

Gli occhi dell'arancione brillarono. <<Davvero? Ma perché?>>
<<Sei parte della famiglia ormai, o no?>> fece per alzarsi, quando il campanello della casa suonò.
Si guardarono confusi. Chi poteva essere? Non era esattamente orario da visite.
<<Vado io, farò in fretta>> disse Hiromi, alzandosi e dirigendosi verso l'ingresso.

L'altra donna continuò a guardare i ragazzi, un sorriso stampato in faccia. <<Allora, voi che mi dite di bello?>>
<<Suo figlio non vuole andare al ballo della scuola con me>> fece Hinata mettendo il broncio, per poi scoppiare a ridere vedendo l'occhiataccia che il moro gli stava dedicando.

La donna guardò il figlio. <<Tobio, qual è la tua preoccupazione ora?>>
Il ragazzo fece spallucce. <<Non ne ho una, penso. Semplicemente non mi va>>
<<Allora provaci solo per stavolta, dai. Quando è il ballo Shoyo?>>
<<Stasera alle 22>>
<<Stasera? Se volete posso accompagnarvi io>>
<<No ma' non ti p->>

Un urlo fece sobbalzare tutti dai loro posti.
<<TI HO DETTO DI LASCIARCI IN PACE>> la voce di Hiromi risuonò forte e chiara per tutta la casa, facendo subito scattare in piedi la moglie che guardò preoccupata i propri figli e Hinata.
<<Rimanete qui ragazzi, almeno per ora>> e se ne andò di corsa.

<<Oh cazzo>> sussurrò Miwa, mentre Tobio la guardava con gli occhi lucidi.
<<Ti prego, dimmi che non è lui>>
<<Non lo so porca puttana, non lo so>>
Shoyo non sapeva cosa fare. Cosa stava succedendo? Perché Hiromi aveva urlato? Perché Katsumi era corsa via preoccupata? Perché ora c'era un silenzio tombale? Perché Miwa stava imprecando sotto voce, con le mani che le tremavano? Perché Tobio sembrava sull'orlo del pianto?

Quest'ultimo lo guardò. E sembrò che con quello sguardo gli volesse raccontare il mondo. Ogni suo piccolo segreto, dalla A alla Z, e soprattutto quel disastro che c'era dietro le loro reazioni. Ma Hinata non ci riusciva. Voleva davvero decifrare i segreti del ragazzo, voleva aiutare in qualche modo, ma non aveva mai visto Kageyama fare quella faccia. Era la prima volta che lo vedeva quasi piangere. Era la prima volta che lo vedeva senza quell'espressione tesa sul volto, a dire il vero.

<<C'è troppo silenzio>> commentò la ragazza alzandosi. <<Vado a controllare la situazione>>
Suo fratello le prese immediatamente il polso e lo strinse forte. Miwa non parlò, lasciò solo che il suo sguardo si perdesse negli occhi blu mirtillo del corvino. <<Cazzo, quanto vorrei riuscire a capire quante cose nascondi dietro a quelle pupille>> borbottò.

<<Scusate ma- devo andarmene?>>
<<No Shoyo>> lo fermò subito la Kageyama. <<Resta. Per me e Tobio. Sistemeremo questa merda, scusa il disagio>>
Ma quale disagio? Lui era preoccupato a morte. Che cazzo poteva succedere per scatenare quel putiferio?

Binder ── KagehinaWhere stories live. Discover now