5 . Club

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Okay, Hinata non era un granché nei passaggi. Però per essersi allenato sempre da solo nel cortile di casa non era per niente male.
Riusciva ad afferrare la palla al volo quando era troppo alta per lui saltando, e Kageyama fu particolarmente colpito da quanta forza avesse nelle gambe.

Ma per il resto, c'era da lavorare. Si beccò due o tre sgridate da Tobio quando la palla arrivò in faccia ad entrambi, ma per fortuna la campanella salvò Shoyo prima che il più alto gli lanciasse il pallone sul naso.

<<Ora di lezione!>> Esclamò non del tutto contento, allungando la mano per riavere la palla e riportarla in palestra prima che un professore o professoressa se ne fosse accort.

Kageyama gliela passò, e quasi gli fece perdere l'equilibrio. Anche su quello c'era da lavorare.
<<Ci vediamo oggi pomeriggio in palestra!>> salutò l'arancione, prima di sgusciare via verso gli scalini della palestra. L'altro lo guardò senza aprire bocca, per poi sbadigliare e trascinare il proprio corpo in aula.

Come promesso, si rividero in palestra nel pomeriggio. Kageyama stava ancora provando il servizio in salto, e stavolta l'arancione aspettò ad entrare prima che la palla gli cadesse di nuovo in testa come quella mattina.

Una volta che udì il tonfo della palla sbattere contro il pavimento, entrò senza problemi e si catapultò dal moro.

<<Allora me la fai un'alzata?>>
L'altro lo guardò storto. <<Non hai capito quello che ti ho detto stamattina forse?>>
<<Un'alzata e basta. Ti pregoo>> e si mise letteralmente in ginocchio. <<Daidaidaidaidai>>
<<Un no è un no.>>
<<Solo una, poi non te lo chiederò mai più>>
<<Ti ho detto no. Enne. O. No.>>

Shoyo sbuffò, incrociando le braccia al petto. <<Che cosa posso fare per guadagnarmi una tua alzata?>>
Tobio ci pensò su, tra le mani un pallone che continuava a passarsi da un palmo all'altro.
<<Raggiungere tutti i miei standard>> rispose poi semplicemente.

Hinata unì le mani a mo' di preghiera. <<Ti scongiuro. Un'alzata. E poi non ti disturbo più>>
Kageyama fece ciondolare la testa di lato. <<Ok, solo una. Poi non mi disturbi più, chiaro?>>

Hinata sorrise e si preparò all'azione. Passò la palla al moro e lo osservò prenderla con i polpastrelli per poi lanciarla davanti a sé. Shoyo fece un passo indietro, poi si mise a correre e saltò.

Non era un salto da pezzenti, questo no. Kageyama fu meravigliato di vederlo così in alto (dopotutto era anche un po' basso). L'arancione si preparò a schiacciare, quando una voce li sorprese.

<<Ah, voi dovete essere due dei primini!>>
Che dire, per lo spavento Hinata perse la concentrazione e la palla cadde a terra, e lui a ruota.
<<Ahia>> si lamentò, massaggiandosi il didietro.

<<Wow. Stavate provando un'alzata? Salti davvero un alto mandarino>> disse un'altra voce.
Al nome "mandarino" Shoyo si girò, un po' infastidito da quel soprannome.

C'erano tre ragazzi all'ingresso della palestra, e nei loro occhi si poteva scorgere un pizzico di meraviglia per aver visto anche solo una parte di quel salto. Sembravano tutti del terzo anno, quindi uno tra di loro doveva essere il capitano.

<<Oh sì le prestazioni, scusate>> disse un ragazzo bruno, facendo un passo avanti. <<Sawamura Daichi, capitano del Karasuno>> si presentò con fierezza. Indicò un ragazzo dai capelli grigi accanto a lui, che sorrideva ai nuovi arrivati. <<Lui invece->>
<<Daichi so presentarmi da solo>> ribatté, zittendo il compagno.

Binder ── KagehinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora