19 . Kenma

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Erano passate a malapena due settimane da quel giorno di festa, e il Karasuno era già nel parcheggio della scuola per raggiungere il Nekoma a Tokyo, come allenamento post vacanze. Kageyama non aveva ancora digerito il cenone di Natale, si sentiva estremamente gonfio.

Dopo aver caricato tutti i bagagli e aver fatto l'appello, il coach li fece salire uno alla volta. Non ci volle molto per partire, e esattamente quattro minuti dopo erano tutti addormentati sui loro sedili — compresi Tanaka e Nishinoya.
O meglio, tutti tranne due.

Kageyama ci metteva sempre tanto tempo per addormentarsi, perciò si concedette due minuti per guardare con la coda dell' occhio Hinata accanto a lui, che continuava a tirare leggermente la felpa nera del club per farla sembrare più larga.

Erano quasi le 5 del mattino, entrambi dovevano riposare, e Tobio aveva paura solo di una cosa al momento.
<<Hai per caso qualcosa sul petto?>> sussurrò, per farsi sentire solo dall' amico al suo fianco che girò la testa e gli sorrise. Kageyama Tobio si stava preoccupando per lui?
<<Solo un top, così se mi addormento non rischio di far collassare i polmoni>> gli rispose.

Il moro annuì, visibilmente più tranquillo, e poggiò il braccio vicino al finestrino per poter riposare un po'.
Shoyo invece sorrise e abbracciò la sua felpa, da sempre amante di quelle piccole attenzioni che raramente la gente gli riservava.

Era così tranquillo in quel momento che si addormentò due minuti dopo, abbandonando la testa che scivolò lentamente sulla spalla del moro che, assorto com'era dalla strada che gli scorreva davanti agli occhi, quasi sobbalzò al contatto.

Girò piano la testa, mordendosi l'interno guancia quando vide l'amico dormire usando la sua spalla come cuscino.

Vedeva il suo petto alzarsi ed abbassarsi lentamente, i capelli pieni di nodi dato che per la fretta non era riuscito a pettinarli, la felpa stropicciata, e un accenno di sorriso sulle sue labbra.

Lo lasciò riposare, e si mise in una posizione più comoda per chiudere gli occhi qualche minuto, facendo attenzione a non svegliarlo. Addormentarsi fu più difficile del solito ─ forse per il mal di pancia, forse per il formicolio sulla spalla ─ ma alla fine riuscì finalmente a riposare.

<<Kenma!>> Hinata corse via dal gruppo appena vide Kozume entrare nella palestra con la sua squadra, il Nekoma, un ragazzo con i capelli biondi e una evidente ricrescita.

I ragazzi del Karasuno stavano legando già da un po' con quelli che dovevano essere i loro nemici di data storica: infatti dopo Hinata anche Tanaka raggiunse la squadra avversaria mentre Kuroo, il capitano, si avvicinò a loro per salutare Tsukishima ─ così pieno di energie che fece in tutti i modi di evitarlo.

Tobio invece rimase fermo, assottigliando gli occhi mentre fulminava con lo sguardo l'alzatore del Nekoma, che ovviamente non gli stava prestando la benché minima attenzione, troppo preso nel seguire i gesti con le braccia che il rosso faceva mentre gli raccontava qualcosa.

Kenma Kozume era un cazzo di genio. Riusciva a fare l'alzata perfetta per tutti i suoi compagni, che lo chiamavano in un modo strano, tipo "il cervello del Nekoma", non era sicuro di ricordare bene. Fatto sta che gli dava sui nervi da quando aveva incontrato Hinata la prima volta.

Erano sempre appiccicati l'uno all'altro quando si incontravano. Da una parte era comprensibile dato che non si vedevano mai, ma per il moro anche con quella motivazione era tutto troppo. Troppo il modo in cui Kenma sorrideva ─ non lo faceva nemmeno con Kuroo, suo migliore amico da quando erano piccoli stando a quello che gli raccontava Shoyo ─ , troppo il modo in cui lo guardava, troppo- tutto.

Nonostante tutto quel fastidio che gli riempiva il corpo, il moro rilassò il viso quando vide una canotta color carne spuntare da sotto la maglietta della squadra dell'amico.
"Ha messo il binder. Quello che gli ho regalato"

<<Così lo incenerisci con lo sguardo>> la voce del capitano del Nekoma lo fece sobbalzare, risvegliandolo da quel suo mondo di paranoie e pensieri strani.

<<Chi?>> fece, girando la testa e sistemando i palloni nella cesta accanto alla rete.
<<Entrambi>> rispose il corvino tranquillo, avvicinandosi a lui e incrociando le braccia al petto. <<Qualcosa contro il nostro alzatore, mh?>>
<<Nulla. Zero.>> rispose freddamente l'altro, senza guardarlo.
<<Kenma non te lo ruberà il ragazzo, stai tranquillo>> e allora il moro fece scattare in aria la testa, con gli occhi spalancati e le punte delle orecchie rosa. Kuroo invece ridacchiava.

<<Non è il mio ragazzo>>
<<Non ancora.>>
<<Non ancora?>>
<<Non ancora!>>
<<Mi stai innervosendo>>
<<Su Kageyama, rilassati un po'. Io e Kozume stiamo insieme da quando ho finito le medie, e Hinata lo sa>>
<<Voi cosa?>> era sinceramente colpito, non li aveva mai visti così vicini da sembrare... quello.

Tetsurou scrollò le spalle. <<A Kenma non piace il contatto fisico più sentimentale in pubblico. Non ha problemi a fare sapere agli altri di noi, ma preferisce che lo abbracci quando siamo soli. Capito che intendo?>>
<<Forse.>>
<<Penso di aver capito il motivo per cui Shoyo lo rende così felice>> Kageyama ora era tutt'orecchi. Quando l'altro lo notò, fece un ghigno.

<<Le medie sono state quasi un inferno per lui, soprattutto all' ultimo anno. Ha capito molte cose su di sé in quel periodo, e anche se non lo dimostra è ancora molto insicuro. Io ho cercato di aiutarlo il più possibile, così come la squadra. E poi è arrivato Hinata, con quel sorriso sempre stampato sulle labbra, magliette larghe e capelli scompigliati. Sono molto simili loro due, e per quanto io possa essere un buon fidanzato non lo capirò mai come fa il mandarino. Mi segui?>>

Tobio strinse le palpebre, come per concentrarsi e per collegare tutti i punti che Kuro gli aveva fornito. Quando riuscì a trovare un senso, li aprì di scatto e buttò un occhio ai due ragazzi, non troppo lontani da loro.

Sotto la maglietta rossa dell' alzatore del Nekoma, Kageyama se notava attentamente riusciva a notare una cerniera e qualcosa di bianco che gli spuntava dalla scollatura della maglia. Stringeva le braccia al petto, proprio in quel punto, e ogni tanto lo guardava, quasi incredulo.

<<Gliel'ho regalato ieri. Lo ha indossato immediatamente. Spero non si senta male durante le partite, altrimenti dovrò comprarne uno meno stretto>> Tetsurou diede una leggera pacca sulla spalla a Tobio, ancora fermo a guardare i due ragazzi parlottare tra di loro. <<Si fanno del bene a vicenda, ma non saranno mai insieme in quel senso, te lo assicuro>>

Detto questo si allontanò, andando dal libero della sua squadra, Yaku, e lasciando il moro un po' più tranquillo di come lo aveva trovato.

"Forse non mi rimpiazza come migliore amico"

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it's me
hi
I'm the problem it's me

Incredibile ho finito il capitolo prima di quanto mi aspettassi (sono passati 3 mesi)

Non so cosa sia sta roba, per me ha senso. Ora torno a fare la relazione di laboratorio (non fate lo scientifico)

─ Lou (quella che aggiorna sempre a differenza delle storie del 2018❤️)

Binder ── KagehinaWhere stories live. Discover now