6 . Bagno

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Hinata e Kageyama si conoscevano da nemmeno un giorno e avevano già un rapporto strano. Non saprei esattamente come definirlo, solo "particolare". Li legava una chimica strana, ignota perfino alla natura. Ma penso non se ne fossero minimamente accorti.

Erano rimasti entrambi nel buio a parlare dei propri compagni di squadra come due amici che si rincontrano dopo tanti anni in un bar.
<<Hai visto Sugawara? Ha quell'energia da "mamma" del gruppo>> diceva Hinata, seduto sul muretto della scuola guardando le luci della città in lontananza.
<<E Asahi? È alto e grosso ma è letteralmente un orsacchiotto di peluche>> ribatteva Kageyama, sorseggiando il suo cartone di latte di riserva.

<<Oh beh, si è fatto tardi>> Shoyo scese dal muretto, riprendendo poi la bici poggiata su di esso. <<Mi alzerai di nuovo la palla?>> Chiese poi, guardando il moro negli occhi.
Tobio rimase a fissare i suoi color cioccolato per un po'. <<No, oggi sei caduto di culo a terra se te lo fossi scordato>>
<<Sawamura e gli altri mi avevano colto di sorpresa Bakeyama!>>

Kageyama assottigliò gli occhi.
<<Prova a ripeterlo, boke>>
<<Ba-ke-ya-ma>>
Si guardarono con aria di sfida, poi il telefono del più basso vibrò.
<<Oh, è mia madre. A domani allora>> disse, salendo sulla bici e salutando l'altro con la mano senza lasciargli il tempo di ribattere.

Perché. Diamine. Viveva. Così. Lontano.
No sul serio. All'andata era tutta discesa e spesso Shoyo rischiava di cadere di faccia sull'asfalto con la bicicletta che intanto gli passava sulla schiena. Ma il ritorno. Tutta una maledetta salita. Poi, con le fasce intorno al petto che ogni tanto si allentavano o gli mozzavano il fiato era venti volte più complicato. Ecco perché ogni volta che tornava a casa non aveva nemmeno la forza di salutare la madre che già cadeva di faccia sul pavimento.

<<Mamma, Shoyo è svenuto di nuovo!>> Chiamò sua sorella, fissandolo con curiosità.
La madre sbucò dalla cucina, con ancora il mestolo in mano ed il grembiule addosso.
<<Oh Shoyo>> sospirò, dando l'oggetto da cucina alla figlia ed abbassandosi sulle ginocchia per chiamare il ragazzo.

<<Che dici se mi dai le fasce e ti fai un bel bagno caldo?>>
Hinata rotolò sulla schiena, guardando la donna con occhi stanchi. <<Posso tenerle? Le lavo col sapone lo prometto>>
<<Amore, so che per te non è facile avere un petto femminile, ma non puoi tenerle tutto il tempo. Ti rendono difficile la respirazione!>>
<<Però->>
<<Okay facciamo così. Natsu?>> Si girò per guardare la bambina, sempre immobile al suo posto e con il mestolo ancora in mano. <<Puoi coprire lo specchio in bagno? Così tuo fratello non potrà guardarsi e farsi il bagno tranquillamente>>

La bambina si irrigidì e porto una mano alla fronte come i soldati. <<Agli ordini!>> e filò in bagno.
<<Ora alzati Sho>> Aiko aiutò il figlio ad alzarsi, che borbotto svogliato.
<<Per domani saranno asciutte?>> chiese, passandosi con le dita il petto e sentendo le fasce sotto la maglia.
<<Te lo prometto. Ora fila in doccia, prima che arrivi papà>> l'arancione annuì, ed andò in bagno a cambiarsi.


Natsu aveva messo un intero telo mare su uno specchio grande poco più di una testa. Sì, copriva più che abbastanza, ma gran parte era finita nel lavandino.
Shoyo ridacchiò vedendo il tessuto blu mezzo bagnato alle punte e messo alla rinfusa dietro il vetro per incastrarlo meglio. Aveva anche messo la playlist che usava per lavarsi. Quella bambina era cooosì carina.

Entrò nella doccia, sospirando. Amava lavarsi, ma c'era sempre il problema petto. Probabilmente vi starò assillando con questa storia, ma Hinata davvero non lo sopportava. E non voleva fare l'operazione, lo spaventava. Dopotutto era appena entrato al liceo.

Scosse la testa appena obladi oblada dei Beatles partì, risvegliandolo dai suoi pensieri.
<<Okay Shoyo, lavati e pensa alla musica>>

Prese la spugna e il sapone corpo, iniziando a spalmarselo su tutto il corpo concentrandosi sulla voce di Paul e sulla storia di Desmond e Molly.
L'arancione amava quella canzone. Aveva un ritmo curioso, e i due della canzone gli stavano abbastanza simpatici.
<<"Una delle peggiori canzoni dei Beatles". Bah, quelli del sondaggio avevano gusti discutibili>> borbottò, mentre gli ultimi accordi venivano suonati.

Si stava insaponando i capelli canticchiando "Astronomy" di Conan Gray, quando qualcuno bussò alla porta del bagno.
Pensava di sapere chi ci fosse dietro.
<<Nii-san, è arrivato papà! Ne avrai ancora per molto?>> Shoyo sorrise, sembrava tutto un deja vu.
<<Mi sto sciacquando i capelli, dieci minuti e arrivo!>> quasi urlò per farsi sentire, dandosi una mossa e togliendo lo shampoo dai capelli. 

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Capitolo veloce perché volevo pubblicare prima della scuola. Se anche voi odiate obladi oblada mi ritengo offesx. (Il sondaggio di cui parla Hinata è uno fatto online dalla bbc, dovevo sfogare la mia rabbia in qualche modo quindi sì, Shoyo ha i miei stessi gusti)

Astronomy invece è stata decisa dalla mia playlist e devo dire che ci sta dai.

Oh sì, ho chiamato la madre Aiko perché non ha un nome lol, Furudate ringraziami. Penso farò lo stesso col padre anche perché in teoria lui manco esiste🤨

Binder ── KagehinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora