8 . Braccia

240 23 12
                                    

Andava alla grande. Tutto alla grande.
La squadra era perfetta, i ragazzi erano simpatici - forse a parte Tsukishima Kei, uno spilungone biondo con gli occhiali che faceva innervosire Hinata fin sotto ai piedi. Ma nemmeno lui era troppo male, il suo muro era quasi perfetto.

Shoyo riusciva perfino a prendere almeno la sufficienza alle verifiche e interrogazioni. Solo una cosa non riusciva a decifrare: Kageyama Tobio.

Kageyama rimaneva sempre un mistero per lui: un blocco di marmo che aspettava di essere scolpito. Parlava tranquillamente con Hinata, ma doveva ancora orientarsi nella nuova squadra. Il che, per carità, è totalmente giusto: ci sono persone più aperte, altre più chiuse. Almeno due parole con i compagni riusciva a scambiarle.

Il moro non gli aveva più alzato la palla. Nonostante tutto lo sforzo nel mostrargli che poteva anche saltare più in alto dell'ultima volta, Tobio continuava ad ignorare le sue suppliche. Probabilmente era per la ricezione, o il muro, o qualsiasi altra base che serve nella pallavolo che lui non aveva. Era il suo primo anno dopotutto.

<<Pronto Hinata?>> gli urlò Yamaguchi dall'altra parte della palestra. Tadashi era un primo come lui, con i capelli mori che alla luce sembravano verdi e il volto coperto di lentiggini. A Shoyo era subito sembrato simpatico.

Si preparò a ricevere, piegando le gambe e le braccia e puntando lo sguardo sulla palla. Fece cenno a Tadashi di servire e osservò il pallone volteggiare sopra la rete prima di arrivare davanti a lui.

È lì. Devo prenderla pensava. Allungò le braccia preparandosi a ricevere in bagher, quando la palla lo colpì in pieno petto. Il che sarebbe normale, se non fosse per le bende sul petto già un po' allentate a causa dei movimenti.
Ma dovevo proprio nascere col corpo di una donna?

<<Tutto okay Hinata?>> chiese Yamaguchi, sovrastando il rumore dei palloni compiti e i passi dei ragazzi che rimbombavano nella palestra.

Shoyo si portò una mano al petto, cercando di mantenere per quel poco che poteva le fasce che gli ornavano il petto, mentre con l'altra mandò un pollice in su all'altro ragazzo.

<<Capitano, vado in bagno>> borbottò al più grande accanto a lui, e senza attendere risposta scappò negli spogliatoi.

Fasce del cazzo. Non le aveva legate bene per l'ennesima volta. Erano mesi che le usava e invece era sempre punto e a capo. Forse non avrebbe dovuto mettetele di fretta e furia la mattina un minuto prima di andare a scuola.

Almeno stavolta indossava un top sportivo, quindi comunque il seno rimaneva un po' più piatto. Ancora non riusciva a capire secondo quali leggi della fisica riusciva ancora a respirare con tutte quelle cose sul petto.

Chiuse la porta dello spogliatoio, togliendosi la maglietta e prendendo dal proprio borsone uno specchietto. Rimase solo col top, cercando di riprendere fiato dalla corsa. Si mise di profilo, guardandosi il petto. Il seno quasi non si vedeva e la maglietta del club era anche larga. Mancava poco alla fine degli allenamenti e poi sarebbe tornato a casa.

<<Ookay>> commentò. <<Posso anche rimanere solo con questo. Non penso se ne accorgeranno. Poi mi cambio a casa come al solito, nessun problema>>

Iniziò a sistemare le proprie cose nel borsone, quando sentì qualcuno bussare.
<<Hinata? Tutto okay?>> la voce del vice capitano Sugawara lo chiamò dietro la porta degli spogliatoi, con un tono abbastanza preoccupato.

Il rosso si pietrificò. Cazzo. Questo non era previsto. Che cosa si inventava adesso? Mal di pancia? Mal di schiena? Qualche male inesistente?
Fece per rispondere, ma si bloccò cona bocca semi aperta. Cosa diamine avrebbe dovuto dire poi?

<<Hinata? Posso entrare?>>
Shoyo si risvegliò, cercando la maglietta lasciata da qualche parte nel borsone.
"Era qui, era qui fino a due minuti fa" pensava, con l'ansia che cominciava a salirgli.

Non aveva paura della reazione del vicecapitano, ma quello che avrebbe potuto dire si. Dopotutto Koushi era una persona gentilissima, ma ritrovarsi davanti un ragazzo trans nello spogliatoio con solo il reggiseno sportivo in petto non è da tutti i giorni.

<<Sto entrando>> annunciò il grigio, e Shoyo non ebbe nemmeno il tempo di ribattere che Sugawara era entrato nello spogliatoio.

Hinata sentì il freddo travolgere il corpo come mai in vita sua. Fissò il vicecapitano ad occhi stretti, che intanto lo guardava quasi confuso. L'arancione stava già immaginando qualsiasi scusa possibile ed immaginabile, ma il grigio parlò per prima: <<Vuoi una mano con il tape o il top?>>

Shoyo tornò a respirare. Non si era nemmeno accorto di essere andato in apnea. Il suo cuore aveva preso a battere un po' più lentamente.
Continuò a guardare Sugawara senza fare niente, fin quando non fu lui a chiamarlo, schioccando le dita davanti ai suoi occhi.

<<Hinata? Vuoi una mano?>>
Scosse la testa risvegliandosi. <<Oh no grazie, ho sistemato già tutto prima>> disse, indicandogli le fasce che erano state buttate in fretta e furia nel borsone. Koushi annuì, poi guardò l'orologio appeso sul muro di fronte.

<<Ascolta, non so come tu abbia fatto a cambiarti per tutti questi giorni, ma sappi che tra nemmeno due minuti l'allenamento sarà finito. Vuoi asciugarti un po'? È inutile tornare indietro adesso>>

L'arancione arricciò le labbra. <<Va bene, ora mi asciugo dal sudore ma- potresti solo girarti? Due secondi davvero>>
<<Oh. Certo>> rispose l'altro cordiale, girando i tacchi e fissando il muro.
Shoyo fece il più velocemente possibile, afferrando l'asciugamano dal borsone e passandoselo sulla schiena.

<<Hinata, ne vuoi parlare?>> domandò Koushi.
<<Cosa?>>
L'albino restò in silenzio, e poco dopo il più piccolo realizzò.
<<Ah. Va bene penso>> si girò davanti a lui, infilandosi la maglietta. Sugawara fece lo stesso.

<<Per rispondere alle tue domande velocemente: sì sono trans, sì avrei dovuto dirlo più per la mia salute che per altro, dato che allenarsi con queste robe che ti stringono il petto è un letterale parto e no, non mi crea problemi il fatto che tu lo sappia ma più il fatto di come l'hai scoperto>> Shoyo prese aria. Aveva parlato un po' troppo velocemente.

Koushi gli sorrise, le braccia incrociate al petto e la nuca che scuoteva amorosamente. Accarezzò i capelli dell'arancione. <<Non è un problema. E non ti preoccupare, ti aiuterò a sistemare tutto, compresa la questione tape. Ci stai?>>

Hinata lo guardò con gli occhi che brillavano. Era il suo primo coming out con qualcuno che non era della sua famiglia. Certo poteva andare meglio, ma era meglio di niente.

Si fiondò tra le braccia del vicecapitano, accarezzando con i polpastrelli la sua schiena. L'altro ricambiò subito, poggiando il mento tra i ricci capelli rossi del più basso.

<<Lo devo dire al capitano vero?>> sussurrò.
<<Certo, se vuoi. Ma solo quando sei pronto. Sai che Daichi non è una persona che giudica. Io non fiaterò>>
Hinata strinse ancora più forte il più alto.
<<Ti prometto che andrà tutto per il meglio>> promise l'albino, lasciando che Shoyo si rifugiasse per un altro po' tra le sue braccia.

[ Author's space ]
boh nulla, sto pubblicando senza rileggere tutto attentamente quindi se c'è qualcosa di sbagliato mi scuso, domani lo correggerò.

Binder ── KagehinaWhere stories live. Discover now