10 . Coming out

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<<E quindi com'è andata oggi?>> chiese Miwa, mentre i due ragazzi erano impegnati a divorare i loro donburi.
Alla fine i fratelli Kageyama erano riusciti a cucinare qualcosa di mangiabile, così definito da Tobio, ma Hinata lo trovava davvero squisito.

Quest'ultimo ingoiò il boccone e si affrettò a rispondere alla mora: <<Tuo fratello mi ha finalmente alzato una palla! Era tipo woshh e poi l'ho schiacciata e il bum ha riempito tutta la palestra>>
Era felice, le guance rosse e gli occhi che brillavano.

<<Davvero? Ben fatto Tobio>> Miwa diede un colpetto sulla spalla al fratello, troppo impegnato sul suo piatto per seguire la conversazione.
<<E dimmi Hinata, com'è mio fratello a scuola?>> domandò curioso.

<<Penoso>> rispose diretto l'arancione. <<Ma a pallavolo è bravo! Lo è sempre stato no?>>
La mora lo guardò con occhi dolci. Quel ragazzo ormai era un altro fratello da proteggere. <<Sì. Sempre stato>>

All'improvviso sentirono la porta di ingresso aprire e chiudersi, e una donna sospirare. <<Ragazzi sono io!>> gridò la signora, mentre il resto della casa si riempiva di fruscii.
<<Bentornata mamma!>> urlò Miwa.

Shoyo si girò verso la porta, cercando di intravedere il profilo della madre dei due ragazzi di fronte a lui. Si dondolò sulle gambe, fin quando non fu la donna ad entrare in cucina.
Aveva l'aria stanca, i lunghi capelli neri legati in una cosa disordinata e in mano un sacco di buste. I suoi occhi però sorridevano, felici all'idea di essere finalmente tornata a casa, ma brillarono ancora di più quando videro l'arancione seduto al tavolo con i suoi figli.

<<Ooh, un ospite!>> esclamò, lasciando le buste vicino ai fornelli e avvicinandosi al ragazzo per presentarsi. <<Hiromi Kageyama! E tu sei?>>
<<Shoyo Hinata, compagno di squadra di suo figlio>> rispose l'altro come un robot.
La mora gli sorrise, guardando il figlio che intanto aveva finito di mangiare. <<Hai portato un amico a casa Tobio?>>

Questi fece spallucce, alzandosi e portando la ciotola nel lavello. <<Amico, compagno di squadra non importa. Abbiamo finito tardi e quindi l'ho invitato a casa. Tutto qui>>
Diede una pacca sulla spalla a Miwa e abbracciò velocemente la madre. <<Vado a farmi la doccia, non ci metterò molto>> disse, uscendo poi dalla camera.

La donna rimase col fiato sospeso fin quando non udì la porta della camera del figlio chiudersi, poi cominciò a parlare con Shoyo.
<<Non immagini quanto io sia felice ora Hinata! Tobio è un ragazzo complicato, ha sempre avuto difficoltà a farsi degli amici>>

Hinata si grattò la testa ridacchiando. <<Beh, amici o no non so nulla di lui a dir la verità>>
<<Puoi sempre rimediare>> la ragazza si intrufolò nella conversazione, finendo il proprio donburi e mettendo anche lei la ciotola nel lavello, sedendosi poi davanti alla madre e al ragazzo.

<<Però fai attenzione, ti prego. Ha avuto brutte esperienze alle medie e ancora non si è totalmente ripreso. Solo- stagli vicino senza impicciarti troppo. Il resto verrà da sé>>
<<Miwa ha ragione>> commentò la madre, baciandole i capelli. <<Domanda veloce, che pronomi?>> le domandò.
<<Nah oggi vanno bene i femminili>> rispose la Kageyama.

Hinata guardò la scena come da terzo incomodo, giocherellando con le dita della mano. Certo che erano proprio una bella famiglia.
<<Ora scusate ma devo andare a riposare. Sono tornata prima da lavoro ma ho compilato non so più quante carte oggi. Buonanotte Miwa, notte Hinata!>> e uscì sbadigliando.
<<Andiamo a dormire anche noi>> fece Miwa, alzandosi e porgendo una mano al più basso per aiutarlo. Shoyo l'afferrò, prendendo la sua ciotola e mettendola anche lui a lavare.

Binder ── KagehinaWhere stories live. Discover now