Capitolo 2 - "C'è qualche problema?"

2.4K 61 15
                                    

Nei giorni successivi Francesca ha cercato di avvicinarsi alla squadra il meno possibile, ma le risultava sempre più difficile.
Lo staff giallorosso aveva subito notato il suo carattere spigliato e la sua voglia di fare e ben presto, anche grazie all'influenza di suo zio, era passata dall'essere una semplice cameriera a diventare una sorta di assistente con il compito di risolvere ogni problema dei giocatori.
"Non voglio fare la baby sitter a dei milionari viziati" si è lamentata la ragazza con la sua migliore amica Alessia.
"Pensa solo che questi sacrifici ti aiuteranno a realizzare il tuo sogno" l'ha incoraggiata lei all'altro capo del telefono. "E poi non sei contenta di essere circondata costantemente da quei figoni?" ha scherzato scoppiando a ridere. "Ma possibile che pensi solo a quello?" ha sospirato Francesca alzando gli occhi al cielo e ridacchiando a sua volta. In fondo però la sua amica aveva ragione: avrebbe fatto di tutto per guadagnarsi i soldi necessari a pagare le lezioni di canto che tanto amava.
I suoi genitori si erano offerti più volte di darle una mano, ma si era sempre rifiutata: era una cosa che doveva fare da sola.
Amava la musica e il canto che praticava fin da quando era piccola; sognava di diventare una cantautrice professionista, ma sapeva che per farlo doveva ancora studiare molto e così, quasi ogni sera, si recava in una scuola per frequentare un corso di circa due ore a lezione.
Con la partenza della squadra per il ritiro in Portogallo però aveva dovuto momentaneamente sospendere il corso per partire insieme allo staff tecnico e ai giocatori. Ha preparato la valigia con all'interno qualche spartito che avrebbe ripassato nei momenti di pausa e si è recata in aeroporto con le cuffiette nelle orecchie.

"Come va?" ha chiesto una voce alle sue spalle facendola trasalire. Si è voltata di scatto e si è ritrovata davanti Nicola Zalewski che la guardava sorridente.
Dopo l'incidente del caffè avevano avuto occasione di chiacchierare anche altre volte e in poco tempo erano diventati amici.
"Mi hai fatto prendere un colpo!" ha esclamato Francesca ridendo.
"Missione compiuta allora!" ha ribattuto il ragazzo strizzandole l'occhio.

"Nico, andiamo. Il mister ci aspetta sull'aereo" ha tuonato Pellegrini avvicinandosi ai due amici. "Vieni Fra?" ha chiesto il più giovane rivolgendosi alla ragazza. "No, prima salgono i giocatori" si è intromesso il capitano con arroganza. "Non faccio io le regole" ha aggiunto lanciando un'occhiata provocatoria a Francesca per poi trascinare verso il gate il suo compagno di squadra.

"Che coglione" ha sospirato tra i denti la ragazza trattenendosi per non insultarlo a voce più alta. Da quando gli aveva accidentalmente versato il caffè addosso l'aveva presa di mira e non la lasciava mai in pace. Ogni volta che la vedeva riposarsi per qualche minuto le trovava qualcosa da fare e quando la vedeva chiacchierare con Zalewski si inventava qualche scusa assurda per allontanarlo da lei. In più le riservava sempre qualche battuta pungente o qualche rimprovero, solo per il gusto di farle fare brutta figura. Detestava il suo atteggiamento superbo e serio. Detestava lui.

"Che hai contro Francesca?" ha chiesto Nicola un po' confuso mentre l'aereo decollava. "Niente, semplicemente non voglio che ti distragga" ha risposto con noncuranza Pellegrini guardando fuori dal finestrino. Gli era sempre piaciuto comportarsi da fratello maggiore con i ragazzi più giovani e ora che era capitano considerava questo incarico sempre più importante. "Secondo me dovresti darle una possibilità, è simpatica" ha insistito il polacco sperando di convincerlo. Lorenzo ha sorriso con ironia: "Lasciala perde Zale, quella combina solo casini" ha concluso prima di voltarsi dall'altro lato e riposare un po'.

Sono atterrati in Portogallo nel tardo pomeriggio e all'aeroporto hanno trovato due pullman pronti per portare tutti quanti all'albergo che li avrebbe ospitati durante il ritiro. La struttura era enorme e molto lussuosa, con due piscine, campi da tennis e da calcio, un ristorante stellato, una palestra e persino un centro benessere.
Non appena gli hanno consegnato le chiavi, Lorenzo si è subito ritirato nella camera che avrebbe condiviso con Stephan El-Sharawy.
Ha disfatto i bagagli, si è dato una sciacquata e poi si è buttato sul letto per rilassarsi un po' prima di cena.
Ad un tratto una voce melodiosa proveniente dalla stanza vicina lo ha distratto dal suo dormiveglia. "La senti pure te zi?" ha chiesto il Faraone uscendo dal bagno con solo l'accappatoio addosso.
Il capitano ha annuito e ha avvicinato l'orecchio alla parete per ascoltare meglio quel canto. "Andiamo a vedere chi è" ha proposto Stephan dopo essersi infilato un paio di calzoncini grigi e una maglietta bianca.
Pellegrini ha accettato e i due sono usciti dalla camera per scoprire a chi appartenesse quella voce meravigliosa. Nel corridoio, davanti alla stanza della cantante misteriosa, si erano radunati anche Zaniolo, Bove e Zalewski che ascoltavano in silenzio senza il coraggio di bussare.
Il capitano si è fatto avanti, rapito da quella melodia e ha lasciato due tocchi leggeri sulla porta.

Quando Francesca ha sentito bussare è trasalita. Mentre cantava era solita isolarsi completamente dal resto del mondo e venire disturbata in quel momento di svago la infastidiva terribilmente.
Ha aperto la porta scocciata pensando di vedere qualche collega pronto a chiederle di fare qualcosa e invece si è ritrovata davanti mezza squadra che la fissava a bocca aperta.
"Posso aiutarvi?" ha chiesto incrociando le braccia per nascondere l'imbarazzo.

Lorenzo non avrebbe mai immaginato che la voce misteriosa appartenesse proprio a LEI. Di fronte a chiunque altro non avrebbe perso tempo per applaudire e complimentarsi, ma non poteva darle questa soddisfazione. Inspiegabilmente tra loro continuava a persistere una strana tensione che li aveva spinti ad un disprezzo reciproco senza alcuna ragione apparente.

"Allora? C'è qualche problema?" ha chiesto nuovamente la ragazza mentre i calciatori continuavano a guardarla senza parlare.
"Si" è intervenuto il capitano con quella sua solita aria arrogante. "Stiamo cercando di rilassarci, vedi di abbassare un po' il volume" ha aggiunto lanciandole una delle sue occhiatacce.
Nel corridoio è calato il gelo.
La rabbia che fino a quel momento era riuscita a trattenere è improvvisamente esplosa nel suo petto.
"Ma chi ti credi di essere scusa?" ha domandato sfrontata guardandolo dritto negli occhi come a volerlo sfidare.
"Sono il capitano della Roma e qua si fa quello che dico io" ha risposto Lorenzo ancora più sfacciato di lei. "Non sono uno dei tuoi amichetti che puoi comandare a bacchetta nello spogliatoio e in campo. Io non prendo ordini da nessuno, figuriamoci da un montato come te! Quindi, se ti dà fastidio la mia voce, attappati le orecchie e non mi disturbare più durante la mia pausa!" ha ribattuto Francesca rossa di collera prima di tornare in camera sua sbattendosi la porta alle spalle e lasciandolo in piedi come uno scemo.

Pellegrini era incredulo. Come aveva osato trattarlo così davanti ai suoi amici?
"Ma avete sentito 'sta stronza?" ha chiesto sperando di trovare consenso da parte degli altri. "Un pochetto aveva ragione" ha azzardato Nicolò che non aveva mai paura di dire ciò che pensava, ma che non voleva offendere il suo amico. "L'hai trattata un po' di merda e lei ti ha risposto per le rime" ha aggiunto Bove con un'alzata di spalle ridacchiando con Zalewski.
"Vabbè vaffanculo pure a voi!" ha imprecato Pellegrini prima di rinchiudersi a sua volta in camera maledicendo quella ragazzina che lo stava facendo impazzire.

I brividi mi vengono❤🧡 ~Lorenzo Pellegrini~ ❤🧡Donde viven las historias. Descúbrelo ahora