Parte 11 - "Che ti è preso?"

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Francesca ha esitato per qualche secondo cercando di nascondere il rossore che si era fatto strada sulle sue guance. Ultimamente, lei che era sempre stata sicura di sé, vacillava un po' troppo di fronte a quegli occhi color nocciola.
"Sei perdonato" ha detto infine colpendolo appena su una spalla per allontanarlo leggermente. Un sorriso sincero ha illuminato il volto del numero sette e ha fatto inspiegabilmente accelerare il suo cuore. "Domani altra giornata libera, hai qualche concerto in programma?" le ha chiesto Lorenzo dopo un po'. "No, ma se vuoi puoi venire alle prove" ha risposto Francesca sperando che accettasse. "Che onore!" ha ironizzato il capitano con una risata allegra. "Stavolta non mancherò, promesso" ha poi aggiunto con aria più seria guardandola dritto negli occhi. Quello sguardo e quelle parole l'hanno colpita a fondo e l'hanno accompagnata per tutto il viaggio di ritorno verso Roma.
Non sapeva perché, ma si stava affezionando a quel capitano rompipalle e severo e piano piano stava scoprendo aspetti di lui davvero interessanti.

Il giorno seguente, stavolta puntualissimo, Lorenzo si è presentato all'indirizzo dove la band si sarebbe riunita per provare. È entrato nel cortile di un palazzo tutto rovinato e ha raggiunto gli altri ragazzi dietro alla serranda di un garage colmo di strumenti, amplificatori e scatoloni pieni di fili.
"Buongiorno!" lo ha salutato Francesca andandogli incontro. "Puoi sederti lì e ascoltare le prove" gli ha spiegato indicandogli uno sgabello di metallo.
Ha obbedito senza repliche e ha osservato Tommaso e Luca accordare la chitarra e il basso e Francesca compiere qualche esercizio vocale mentre provava il microfono. "Appena arriva Simo iniziamo" lo ha informato Luca vedendolo un po' spaesato. Dopo circa mezz'ora il batterista ha finalmente fatto il suo ingresso, con la camicia sgualcita e i ricci capelli scuri tutti spettinati.
"Che ci fa lui qui?" ha chiesto scocciato non appena lo ha visto. "Pensavo di essere stato chiaro: niente estranei durante le prove" ha aggiunto lanciando un'occhiata severa a Francesca. Lorenzo si è alzato in piedi, pronto a fronteggiare tanta arroganza, ma Luca lo ha preceduto. "Dai Simo non essere così fiscale. E poi lui non è un estraneo, qua a Roma lo conoscono tutti" ha scherzato invitando l'amico a sistemarsi dietro alla batteria così da incominciare a provare.

Francesca quella mattina era inspiegabilmente agitata e i modi bruschi di Simone non l'avevano di certo tranquillizzata. Odiava quando si comportava in quel modo arrogante da rockstar viziata, ma odiava ancora di più che si fosse rivolto con quei termini a Lorenzo mettendola in imbarazzo davanti a tutti.
Durante le prove ha sbagliato più del solito ed il batterista si è presto spazientito.
"Cazzo Francè, è la terza volta che sbagli l'attacco!" è sbottato dopo numerosi commenti cattivi e rimproveri inappropriati sbattendo le bacchette sui piatti. "Ce la fai ad ascoltare la musica o ti devo fa' un disegnino? Che ti è preso? Se il calciatore ti distrae, meglio se torna al campo che noi qua non guadagniamo i miliardi, ma dobbiamo suonare bene per vivere!" ha aggiunto poi alzando il tono della voce.
"Vado a fumare una sigaretta" ha mormorato Francesca mortificata uscendo dal garage per non scoppiare in lacrime davanti a tutti.

Lorenzo ha osservato la scena dall'alto del suo sgabello, allibito.
Come si permetteva quello stronzo a parlarle in quel modo?
Era dall'inizio delle prove che continuava a guardarlo male e a provocarlo e non sapeva per quanto ancora avrebbe resistito all'impulso di spaccargli la faccia. Simone era il classico bulletto che pretendeva di comandare tutti a bacchetta e che il capitano non aveva mai sopportato. Moriva dalla voglia di dargli una lezione, ma prima doveva consolare la ragazza che era uscita quasi in lacrime.
L'ha raggiunta all'aperto e l'ha trovata appoggiata al muro del palazzo con la sigaretta tra le labbra e gli occhi lucidi. Tremava per la rabbia e per la frustrazione aspirando il fumo con avidità mentre il suo petto si alzava e si abbassava più velocemente del dovuto.
"Non è niente. Simone fa così, ma non è cattivo" lo ha anticipato la ragazza prima che potesse dire qualsiasi cosa. "Perché lasci che quel coglione ti parli in quel modo?" le ha domandato Pellegrini avvicinandosi a lei. Francesca ha abbassato lo sguardo e si è rapidamente asciugata una lacrima sperando di non farsi notare dal capitano che la fissava preoccupato.
"Ero distratta e mi ha rimproverata. È stato brusco, ma la colpa è stata mia perché non sono partita con il ritmo giusto" ha continuato con un filo di voce.
"No, non è colpa tua" ha affermato con sicurezza Lorenzo sfiorandole delicatamente una guancia umida di pianto. "Nessuno dovrebbe permettersi di parlarti in quel modo" ha aggiunto sollevandole il mento per far sì che lo guardasse negli occhi.

Davanti a quello sguardo comprensivo, Francesca non è più riuscita a controllarsi ed è esplosa in un pianto di frustrazione. Senza pensarci due volte, Lorenzo l'ha abbracciata forte e ha lasciato che si sfogasse contro il suo petto. "Non è colpa tua. È lui lo stronzo" le ha ripetuto accarezzandole i capelli neri.
Quelle parole di conforto appena sussurrate e le sue braccia forti a sostenerla, sono riuscite a farla tranquillizzare.
"Grazie" ha mormorato districandosi a malincuore da quell'abbraccio per asciugarsi le lacrime.
"Torniamo dentro e fagli vedere chi sei a quel coglione" l'ha incoraggiata lui con un sorriso. "Se però si azzarda ancora una volta a mancarti di rispetto io..." ha aggiunto stringendo i pugni. "Non ce ne sarà bisogno, vedrai" lo ha rassicurato la ragazza prendendolo per mano e rientrando con lui nel garage.
Le prove sono proseguite in un clima un po' teso, ma senza ulteriori intoppi e alla fine tutti hanno dimenticato l'incidente soddisfatti per il risultato. "Questa canzone spacca!" ha esclamato entusiasta Tommaso appoggiando la chitarra nella custodia. "Tu che ne pensi?" ha poi chiesto Luca al loro ospite d'eccezione.
In un attimo tutti gli occhi si sono spostati sul capitano giallorosso che, prima di rispondere, ha cercato quelli verdi di Francesca. "Siete stati bravissimi! Sarà un successo" ha affermato con gioia senza smettere di sorriderle.
Simone gli ha lanciato un'altra occhiataccia, ma prima che potesse reagire, la ragazza ha salutato tutti e lo ha invitato a seguirla in cortile.

"Grazie per prima" ha mormorato mentre lui guidava per riportarla a casa. "Figurati. Sappi che ero a tanto così da spaccargli la faccia però" ha risposto il capitano stringendo il volante fino a far diventare bianche le sue nocche.
"Grazie anche per non averlo fatto" ha aggiunto la ragazza con un sorriso amaro.

Lei e Simone si conoscevano dai tempi del liceo e tra loro c'era sempre stata una particolare attrazione. Erano andati a letto insieme parecchie volte, ma non erano mai riusciti ad intraprendere una relazione seria e così avevano finito per tollerarsi in modo da non far sciogliere il gruppo a causa loro. Ogni tanto, soprattutto dopo qualche birra, finivano di nuovo a letto insieme, ma la mattina successiva si pentivano sempre di quella scelta e tornavano ad ignorarsi.
Lui non perdeva occasione per sottolineare i suoi errori, anche con scortesia, ma nonostante ciò lei continuava a difenderlo qualsiasi cosa facesse.
"Simone non è cattivo, è stata solo una giornata storta" ha spiegato tormentandosi una pellicina. "Penso di non stargli troppo simpatico" ha constatato Lorenzo ripensando a tutti quegli sguardi cattivi e alle sue parole sgarbate.
"Non sarà mica laziale?" ha poi domandato contagiandola in una fragorosa risata.

I brividi mi vengono❤🧡 ~Lorenzo Pellegrini~ ❤🧡Where stories live. Discover now