Parte 13 - "Già ti sei pentita?"

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Lui era lì e la fissava.
"Lasciami stare, oggi non è serata per le tue solite scenate" ha sibilato Francesca spingendolo via. "Hai fatto un casino prima!" ha sbraitato Simone riferendosi alla sua pietosa performance. Aveva bevuto, si capiva da lontano. Aveva gli occhi rossi, la voce impastata e un'espressione minacciosa dipinta sul volto. "Non puoi continuare così, ci stai facendo fare una figura di merda" ha aggiunto scuotendola per le spalle. "Smettila, mi fai male!" si è lamentata la ragazza cercando di divincolarsi dalla sua stretta. "Hai rotto davvero le palle! Continui a perdere il ritmo e sembra che non ti importi nulla del gruppo. Se hai problemi tuoi lasciali fuori dalla musica, oppure trovati un'altra band" ha urlato spingendola contro la parete esterna del locale.
Ora Francesca piangeva, sapeva quanto Simone fosse imprevedibile e aveva paura che, alterato dall'alcol potesse diventare addirittura pericoloso.
"Lasciami andare!" lo ha supplicato mentre lui le bloccava i polsi in una stretta sempre più potente.

"Ao! Non l'hai sentita? Lasciala stare!" ha ordinato una voce sbucando fuori da una lussuosa automobile nera. In pochi passi Lorenzo l'ha raggiunta e si è intromesso tra lei e Simone. "Che cazzo vuoi te?" ha chiesto il batterista. "Non ti mettere in mezzo pagliaccio" ha aggiunto cercando di spostarlo con una spinta. A quel contatto i muscoli tesi del capitano sono scattati e in un attimo il suo avversario è finito a terra. "Non vedevo l'ora di spaccarti la faccia coglione!" ha esclamato Pellegrini con una rabbia che non gli apparteneva.
Simone si è rialzato un po' malconcio, ha capito che non sarebbe mai stato in grado di affrontarlo e così si è allontanato barcollando e borbottando: "Non finisce qui".

Lorenzo ha aspettato che il ragazzo girasse l'angolo e poi si è finalmente rivolto verso Francesca che tremava ancora appoggiata al muro mentre si massaggiava i polsi. "Stai bene?" le ha chiesto preoccupato sfiorandole una guancia.
"Non ho bisogno di te! So cavarmela da sola!" ha ribattuto lei cercando di riprendersi da quello spavento. "E poi non vorrei distrarti troppo dalla tua carriera con la mia presenza" ha aggiunto lanciandogli una frecciatina. Il capitano ha accusato il colpo in silenzio. Come darle torto? L'aveva trattata male e non poteva certo aspettarsi di essere perdonato solo grazie al suo intervento in una discussione.
"Mi dispiace Fra, non avrei mai dovuto dire quelle cose..." ha incominciato con gli occhi bassi. "Ma le hai dette! " lo ha interrotto lei con la voce incrinata.
Non poteva perderla, doveva confessarle tutto. "Sai perché l'ho fatto? Perché in allenamento e ogni minuto della mia giornata non riuscivo a fare altro che pensare a te e il mister continuava a rimproverarmi perché avevo la testa da un'altra parte. Pensavo che allontanarti fosse la cosa migliore da fare, ma come sempre mi sbagliavo. La nostra discussione mi ha fatto sentire di merda e l'arbitro mi ha anche espulso... Sono un coglione, ma dammi un'altra possibilità perché così non ce la faccio..." ha detto con sincerità.

Francesca era senza parole.
Anche lui provava quella sensazione quando i loro sguardi si incrociavano? Allora non si era immaginata tutto.
Lo ha guardato con aria sospettosa e per un attimo la sicurezza che la contrastingueva le è venuta improvvisamente a mancare.
La rabbia che aveva provato quando lui le aveva chiesto di non sentirsi più, aveva lasciato il posto ad una nuova sensazione che le faceva provare un vuoto allo stomaco come sulle montagne russe.
"Che devo fare stavolta per ottenere il tuo perdono?" le ha chiesto Lorenzo disperato. "Dammi un bacio" ha sussurrato lei con un filo di voce. Non sapeva dove avesse trovato il coraggio di pronunciare quelle parole, ma ormai era tardi per rimangiarsele.

Pellegrini non poteva credere alle sue orecchie: aveva sentito bene? Voleva davvero un suo bacio?
Si è avvicinato lentamente poggiandole le mani sui fianchi per far aderire meglio i loro corpi. Ha fissato le sue labbra carnose, il suo naso all'insù e i suoi occhi verdi e finalmente si è chinato su di lei per esaudire la sua richiesta. Hanno cominciato a baciarsi, prima un po' impacciati ed insicuri, poi con sempre più trasporto e passione.
Nessuno dei due poteva credere che stesse realmente accadendo. Il loro rapporto era iniziato con una lite furibonda, poi un'antipatia immotivata, un'amicizia ambigua e infine quell'attrazione innegabile.
Lorenzo, ad occhi chiusi, esplorava con la lingua ogni centimetro della sua bocca, mentre lei gli accarezzava la nuca.
Non gli importava più nulla di Mourinho, di Zalewski e perfino della sua Roma, era concentrato solamente su di lei. Era stanco di farsi mille problemi solo per accontentare tutti, stanco di dover rinunciare a ciò che lo faceva stare bene solo per compiacere gli altri. Voleva provare ad essere felice e in quel momento ci stava riuscendo alla perfezione.
"Allora, mi hai perdonato?" ha chiesto ansimando staccandosi da lei per riprendere fiato. Lei lo ha guardato con un sorriso birichino in volto e ha annuito. "Si, ma prima mi devi riportare a casa" ha risposto baciandolo ancora.
Lorenzo ha scosso la testa divertito e l'ha assecondata. Dopo qualche minuto ha intrecciato le loro dita e l'ha accompagnata verso la macchina.

"Comunque sapevo che il capitano stronzo era solo una copertura" ha scherzato Francesca mentre lui guidava verso casa. "Eh sì, mi hai sgamato" ha riso lui lanciandole un'occhiata furtiva.
Ha parcheggiato davanti casa sua e si è girato per salutarla come meritava, ma l'ha trovata pensierosa. "Che succede? Già ti sei pentita?" ha chiesto ridacchiando, ma con un filo di preoccupazione.
"No" si è affrettata a rassicurarlo lei. "Pensavo solo che Nicola ci rimarrà male..." ha affermato con serietà.
Lorenzo si è morso il labbro: se Zale lo avesse scoperto non gli avrebbe mai più rivolto la parola e si sarebbe creata una notevole frattura nello spogliatoio.
"Non dobbiamo dire niente per il momento" ha constatato dopo qualche attimo di riflessione trovandola d'accordo. "In effetti non c'è niente da dire" ha ribattuto lei guardandolo negli occhi.
"Ma come? Pensavo che... Pensavo di..." ha balbettato Pellegrini confuso più che mai.
"Sto scherzando, rilassati capitano" lo ha rassicurato lei accarezzandogli il velo di barba che gli copriva la guancia.
"Ci vediamo domani a Trigoria" ha sussurrato poi prima di dargli un altro bacio ricco di trasporto e scendere dalla macchina per tornare a casa.
Lorenzo è rimasto a guardarla fino a quando non è scomparsa dietro al suo portone.
Era intontito da quelle emozioni forti e forse anche un po' spaventato, ma era felice di aver trovato finalmente qualcuno che gli facesse perdere la testa.



Hey!
Ecco il nuovo capitolo!
Vi è piaciuto? Finalmente sti due ce l'hanno fatta a darsi questo benedetto bacio (anche se ci hanno messo 12 capitoli). Se vi va fatemi sapere se vi sta piacendo la storia, io cercherò di pubblicare entro la fine della settimana.
Un bacione💕

I brividi mi vengono❤🧡 ~Lorenzo Pellegrini~ ❤🧡Where stories live. Discover now