Capitolo 6

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Caleb pov's

Equilibrio, forza, lealtà e coraggio. Queste sono le quattro e imprescindibili regole di un combattente della guardia reale. Io ne aggiungerei una quinta, la passione. Tutto il mondo si muove per passione, fisica o mentale. Tutti noi esistiamo perché due persone hanno assecondato le richieste di una passione fisica e carnale.

Purtroppo però non tutti credono che il lavoro sia una passione. Questi sono coloro che si stuferanno per primi e che abbandoneranno, oppure si faranno ammazzare. Per essere una guardia reale, come per essere un Sirase, è solo la passione a guidarti, null'altro.

<<Se lo avvantaggi non è corretto.>> mi dice Clark appoggiato allo stipite della mia porta.

<<Salve anche a te...cosa ti porta nella mia stanza?>> gli chiedo appoggiando i gomiti sulle mie ginocchia.

<<Lo sai bene, l'hai osservato in palestra per due settimane e ti sei deciso a parlargli solo oggi...cos'è? Hai paura di perdere la nostra scommessa?- mi chiede divertito. -Hai anche falsificato le estrazioni. Non ci credo che quello è stato così sfigato da finire contro di te per due settimane di fila.>>

<<Quello ha del potenziale.>> concludo io, mentre tolgo la maglia termica e rimango con i pantaloni della tuta.

<<Potenziale che hai visto solo tu...sei sicuro che sia una buona idea? Fargli affrontare subito la gabbia?>> mi chiede ed io sospiro, ho già diversi dubbi per il mio operato non si deve inserire anche lui.

<<Sì...ne sono sicuro...l'ho corretto come ho fatto con tutti gli altri...non l'ho avvantaggiato in nessun modo.>>

<<Quello li domani si farà ammazzare dentro la gabbia...lo sappiamo tutti e due...metti una prova di immunità prima, magari la vince...non sarà il più forte ma è sicuramente tra i più svegli.>> commenta lui, sta per mettere un braccio sopra le mie spalle ma si ferma, con la mano a mezz'aria, non appena vede che sono senza maglia. Non è il contatto con la mia pelle a preoccuparlo, ma la visione del tatuaggio e delle cicatrici lo destabilizza, nonostante sia uno dei miei.

<<Non ci sarà nessuna prova immunità, ma un combattimento diretto...i primi due ad essere espulsi dalla gabbia saranno eliminati, gli altri andranno avanti.- mi metto a sedere sul letto per poi alzarmi subito dopo -Il re mi ha chiesto di addestrare combattenti, non ragazzine...io addestro così, come è stato fatto con noi.>>

<<Ti ricordo che mi hai quasi strangolato nella gabbia, ed avevamo appena tredici anni.>> commenta serio ed io sospiro.

<<Ed ora siamo amici...ciò che la gabbia toglie può anche dare.>> lui scuote la testa sconfitto e sospira, per poi uscire dalla mia stanza e lasciarmi da solo. Mi butto sul letto con una sola idea, vorrei già sapere chi sopravvivrà a domani.

Vederli lì, schierati, che non emettono il minimo respiro, mi dà una certa soddisfazione. Li squadro dal capo ai piedi.

<<Dopo due mesi di fatica, sia nostra che vostra, vogliamo raccogliere i frutti di ciò che abbiamo seminato- guardo Al, abbastanza in ansia -Oggi faremo il primo test, seguitemi nella palestra.- si sistemano ordinati dietro di me, seguo quella strada che ho percorso infinite volte, durante il primo addestramento, per gli esami, da addestratore, una volta davanti alla porta della palestra spingo le porte e li faccio entrare.- Sistematevi qui di fronte a me...- non perdono tempo e si schierano di nuovo -..Il test di oggi si chiama "la gabbia", potete usare tutto il tappeto, i primi due che escono dal tappeto sono eliminati...se dopo due ore nessuno esce, si elimineranno i primi due che resteranno incoscienti nel tappeto...potete utilizzare calci, pugni, prese...non ci sono limiti, ma la prima arma che vedo vi farà ottenere la pena capitale, eseguita dal sottoscritto.- tutti annuiscono, Li ha portato una mano sulla spalla di Al che annuisce, cosa staranno confabulando? -Tutti sul tappeto...pronti? Posti? Via.>> in un attimo quelli che prima erano soldati ordinati si mischiano in un groviglio unico. Clark prende posto di fianco a me, nessuno cede all'inizio, poi vedo Clark fare uno scatto.

<<Dovremmo intervenire?- mi chiede indicando un punto ben preciso, Al è il primo a finire a terra, faccio cenno di rimanere fermo al mio interlocutore -Se rimane li lo calpesteranno..>>

<<Aspetta..- ed eccolo, si rialza portando le mani sul tatami, fa una spazzata e butta a terra Johan, che rimane a terra e si trascina fuori dal tappeto. Mi volto verso Clark incredulo -...visto.>> abbiamo il primo eliminato.

<<Come facevi a saperlo?>> mi chiede.

<<Ha usato una tecnica con cui l'ho buttato giù diverse volte...vedi che finire con il culo per terra, come dici tu, serve a qualcosa.>> mi spinge appena e scuote la testa. Quel groviglio di corpi continua imperterrito il combattimento. Sono stati bravi, hanno acquisito velocità e forza in poco tempo, per qualcuno però non sono bastati due mesi di allenamento.

Cho si tira fuori sanguinante e raggiunge Johan. <<Li fermiamo?>> mi chiede Clark ed io annuisco. Suona la campanella tre volte e quel guazzabuglio di pugni, calci e prese, si trasforma in una fila ordinata di uomini stanchi, tumefatti e sanguinanti.

<<Il combattimento è finito, siete stati bravi, è raro che una gabbia finisca in più di due ore. I due eliminati sono Cho Leng e Johan Vater...per tutti gli altri andate in infermeria a farvi visitare, ci vediamo domani mattina alle sei, complimenti a tutti.>> la fila si frammenta, la maggior parte escono mentre Al e Li si siedono sul tappeto.

<<Vado a dirgli di andarsene?>> scuoto la testa, non è la prima coppia omosessuale che si allena ed entra a far parte della guardia reale.

<<Lasciagli godere le endorfine, se avranno bisogno andranno in infermeria da soli...andiamo.>> per la prima volta Al mi rivolge uno sguardo, non è di terrore ma di ringraziamento. Gli sorrido di sfuggita ed esco da quella palestra. Clark mi abbandona poco dopo, oggi arriverà Marise, la sua fidanzata, il che significa che dovrò allontanarmi di parecchio dalla mia stanza per non sentirli.

Mi sciacquo il viso nel lavandino del mio bagno e cerco di schiarirmi le idee. Quel ragazzo mi fa scattare un senso di protezione che non credevo di possedere. Non ho mai provato attrazione per un ragazzo, non mi è mai nemmeno sorto il minimo sospetto sulla mia eterosessualità, eppure Al mi fa venire le farfalle nello stomaco. Sarà che assomiglia parecchio ad una ragazza, ha dei lineamenti molto androgini, è estremamente esile. Sospiro appena. Che abbia ragione Clark?

La guardia del reDove le storie prendono vita. Scoprilo ora