Capitolo 40

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Caleb pov's

Certezza. Nonostante abbia sempre avuto una buona visione notturna e dei sensi notevolmente sviluppati, non riesco ad avere l'assoluta certezza che il perimetro sia tranquillo.

Ogni minimo rumore mi fa scattare in allerta. Persino il fruscio delle foglie mi fa entrare in modalità combattimento, e pensare che fino a due o tre mesi fa riuscivo a dormire anche da solo in mezzo alla foresta, in quel rumore assordante che si trasformava in silenzio dentro di me.

Di fianco a me, Tolin è più rilassato, passa una mano tra i capelli scuri e respira regolarmente.
<<Gli animali parlano...non c'è nessuno nelle vicinanze, puoi stare tranquillo.- mi dice ed io cerco di ritrovare quella compostezza iniziale -Dan non l'ha presa bene.>> inizia lui.

<<Perché dici così?>> lui respira profondamente e si volta nella mia direzione.

<<Dan ha avuto diverse difficoltà a farsi degli amici...e quando Al si è avvicinato a lui la prima volta, non credeva ai suoi occhi. Si vede che Althea è una brava persona, che non sta facendo questa cosa per fare del male a qualcuno...ma Dan ci è rimasto male.>>

<<Continuo a non capirne il motivo...sono sicuro che Al...che Althea si sia avvicinata a lui con l'intento di fare amicizia.>> lui aggrotta le sopracciglia, confuso e meravigliato al tempo stesso.

<<Perdonami, ma tu non conosci le leggende sulle incantamenti? Non sai come sono sopravvissute alla guerra? Non sai quello che fanno?>>

<<Leggono il pensiero, quindi?>> continuo imperterrito, se lui ha più informazioni di me è meglio se le dice, senza troppi giri di parole.

<<In un gruppo, le Incantamenti riescono sempre a trovare la persona più emotiva, più fragile...non lo fanno di proposito, ma ne vengono attratte, perché sono le persone più manipolabili. È così che sono sopravvissute alla guerra, Generale.- abbassa lo sguardo -Sicuramente Althea non si è avvicinata a lui con quello scopo, ma le convinzioni sono dure a morire...e dopo la guerra, hanno sterminato le Incantamenti, le uccidevano nei modi peggiori per paura che potessero fare del male e si sono resi conto troppo tardi di quanto potessero essere preziose.>>

<<La leggenda di Aletheia...il fatto che le Incantamenti non saranno mai felici.- lui annuisce -Ecco perché...>> ora i pezzi della nostra discussione iniziano a prendere un filo logico. Hai la mia vita in mano ora. Ecco a che si riferiva.

<<Riesco a sentire che c'è un legame forte tra voi due...e mi dispiace per te in parte.- stavolta sono io ad essere confuso -Le Incantamenti sono richiestissime in tutte le corti, in tutti i villaggi, Althea non riuscirà a nascondersi a lungo.>> aggiunge con una nota amara nella voce.

<<La proteggerò sempre...e lei è in grado di affrontare tutto questo anche da sola.>> lui annuisce e torna a guardare gli alberi di fronte a noi, c'è qualcosa che non mi vuole dire, ma è troppo tardi per continuare a parlare, stanno sorgendo i primi raggi di luce, è l'alba e noi dobbiamo metterci in cammino a breve.


Purtroppo le parole di Tolin sono più vere di quanto volessi sperare. Infatti, Althea e Dan non si sono rivolti parola stamattina, quando sono usciti dalle rispettive tende.

<<Hai dormito?>> le chiedo, quando mi si avvicina, è palese che sia rimasta sveglia tutta la notte, il colorito non è dei migliori e quelle ombre che tanto odia provano ad uscire. Scuote il capo, dando una conferma alle mie ipotesi.

<<C'erano troppi rumori e troppi pensieri...non ce l'ho fatta.- respira profondamente e la vedo rilassare le spalle -Non mi abituerò mai a quest'odore.>> le sorrido, cercando di essere rincuorante. Chissà quante cose vorticano in quella testolina che ha libero accesso ad ognuno di noi.

<<Ed io non voglio che ti abitui...che è successo con Dan?>>

<<Tolin ti ha parlato delle leggende vero?- mi trovo ad annuire -Dan è cresciuto in un villaggio molto piccolo, il paese dei Mughetti, le storie su di noi sono le loro preferite. Si stima che i primi abitanti del villaggio abbiano ucciso qualche centinaio di Incantamenti ed abbiano provato a fare del male alla stessa Aletheia.- mi aiuta a chiudere la tenda -È cresciuto sapendo che noi siamo il male, che abbiamo ucciso uomini, utilizzato loro come scudo, che gli abbiamo fatto perdere la testa.>>

<<Beh, sull'ultima non hanno tutti i torti.- mi fulmina con loro sguardo, di quegli occhi blu vispi e curiosi è rimasta solo una lontana sfumatura. Mi inizio a chiedere se lo sforzo che si sta imponendo non sia troppo per lei. Un secondo fulmine mi viene lanciato subito dopo il mio pensiero. Alzo le mani in segno di resa -Scherzavo, era sarcasmo il mio.>> sospira.

<<Scusa...sono troppo stanca per capire il sarcasmo...ho tenuto i muri alti tutta la notte.>> si passa una mano sulla fronte e porta indietro alcuni capelli che vogliono uscire dalla coda.

<<Ecco perché non riuscivo a parlarti.>> lei annuisce.

<<Non potevo rischiare, quelli che colpirebbe per primo sono Kane e Dan, nessuno dei due sa come schermarsi.>>

<<E se fosse successo qualcosa?>>

<<L'avrei sentito prima di te...e anche Tolin.>> annuisco, non riuscendo nemmeno ad immaginare quanto sia stato difficile e faticoso per lei. Ed io che mi stavo preoccupando della fatica di camminare, mentre lei ha tenuto dei muri mentali alti per tutta la notte.

<<Andiamo...vuoi salire su Neve?>> mi guarda come se la stessi offendendo.

<<Non sono un fiorellino delicato, ce la faccio...cerchiamo di muoverci...non ho un buon presentimento per oggi.>> distolgo lo sguardo ed aggrotto le sopracciglia.

<<Considerando che mi ha detto le stesse parole anche Clark dieci minuti fa, partiamo proprio a cuor leggero.>>

Spazio autrice:

Heylà! Anche il secondo aggiornamento di questi festeggiamenti è stato portato a termine. Per quanto questo capitolo sia di raccordo con i prossimi e non succeda niente di eclatante, è comunque una parte che ci tenevo uscisse al più presto.

Che ne pensate delle parole di Tolin? Quanta verità ci sarà in quelle leggende?
Buon weekend
Belle

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