Capitolo 50

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Caleb pov's

Stringere.

Dopo aver stretto di nuovo Althea tra le braccia non riesco a lasciarla andare. Vorrei rimanere così per sempre, nella sicurezza che non potrà mai più scivolarmi via da sotto gli occhi.

Quando la guardo negli occhi, però, quella sensazione di possessione finisce, lei è l'acqua di un fiume che scorre senza sosta, lei è la sabbia del deserto mossa dal vento, lei è il fuoco che danza sensuale.

Lei è dolcezza e fermezza. Buio e luce.

Lei è tante sfaccettature diverse e di sicuro non basterebbe un unico abbraccio per contenerla.

<<Mi sei mancata, Althea.>> sento una lacrima solcarmi la guancia, lei porta il pollice a raccoglierla.

<<Anche tu, Caleb.>> Li si è trasformato di fianco a me ed è corso verso il ragazzo slanciato che era di fianco ad Althea, la somiglianza tra i due è innegabile. La conferma alla mia supposizione arriva quando Li salta in braccio al ragazzo che lo tiene senza il minimo sforzo.

<<Lui è?>> le chiedo e lei annuisce con un entusiasmo che sprizza da ogni poro.

<<Sì...è Alec.- aggrotta le sopracciglia, mentre Clark la stringe a sé -Dov'è Tolin?>> mi chiede preoccupata. Le labbra rosee hanno perso quell'espressione di felicità e sono contratte mentre attende una risposta che non so darle.

<<Non ne ho idea, pensavo che lo avessi trovato tu. Li ha seguito il suo odore e siamo arrivati qui.- Althea si volta verso la donna di fianco al palazzo. Gli abiti ed i capelli di un nero pece, le labbra scarlatte. Ci metto poco a riconoscerla. -Adax..>> sussurro a fior di labbra.

<<Ciao Caleb, sei stato bravo negli ultimi tempi, è tanto che non ci vediamo te ed io.- mi sorride ed io sono estremamente sorpreso di vederla così rilassata -Mi dispiace rovinare questo momento, di una dolcezza quasi vomitevole, ma ho alcune situazioni da farvi visionare e so per certo che avete fretta.>> Althea ha salutato con un cenno anche Dan e Kane, non so cosa abbiano visto i due giganti, ma è da quando li abbiamo trovati che non parlano più.

Seguiamo Adax all'interno del palazzo, passando sotto ad un arco dall'altezza di sei metri, forse qualcosa di più.

Gli interni di marmo scuro donano un aspetto spettrale al candore dell'esterno, evidenziando un contrasto intrinseco nell'animo della dea.

Continuo a tenere d'occhio Althea, che nel frattempo è tornata di fianco a suo fratello. Noto con piacere che anche lei mi riserva degli sguardi fugaci, per assicurarsi che io sia ancora qui.

Adax si ferma al centro della sala, mentre dal lato destro si avvicina un ragazzo.

I passi si fanno sempre più vicini ed inizio a mettere a fuoco i lineamenti del giovane.

La pelle ambrata, gli occhi nocciola, la mascella scolpita, i capelli mori ricci, c'è qualcosa di diverso in lui, una luce che non avevo mai notato ed una forza che non si addice a quel ragazzino silenzioso.

<<Tolin?>> chiedo.

<<Thaon.- dice Althea incredula -Dio minore del tuono?>> chiede e lui annuisce. Adesso ho la conferma ad una domanda che mi attanagliava la mente da un bel po'. Sono effettivamente l'unico umano del gruppo, buono a sapersi.

<<Sinceramente pensavo che mi avresti riconosciuto prima, Althea. È stato davvero difficile fare finta di nulla, ma gli ordini superiori erano molto specifici, ed Adax sa essere convincente quando vuole.>> le sfiora il braccio e quella fredda pelle di porcellana di Adax si colora di un rosso acceso.

La guardia del reDove le storie prendono vita. Scoprilo ora