quattro

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-Felix aspetta, per favore!

La corsa del ragazzo venne arrestata bruscamente da una voce femminile che lo stava chiamando facendosi sentire in tutto il corridoio della scuola, attirando l'attenzione di tutti gli studenti che vi stavano passando in quel momento, i quali iniziarono subito a mormorare qualcosa che però non giunse all'orecchio di Felix.

Il ragazzo si girò di scatto, trovandosi di fronte una donna di mezza età, vestita in modo piuttosto elegante, con un sorriso stampato sulle labbra.

Felix alzò un sopracciglio, confuso.

Non aveva mai visto quella donna prima d'ora, e poi non aveva la tendenza di dare confidenza agli sconosciuti, ma qualcosa gli fece capire che quella donna avesse bisogno di aiuto, cosa che Felix non avrebbe mai rifiutato a nessuno.

Aspettò che gli si avvicinasse ancora di più, non volendo che gli altri ascoltassero la loro conversazione, facendosi i fatti suoi, prima di porle la fatidica domanda.

In fondo era curioso di sapere cosa volesse da lui, ma prima doveva accertarsi della sua identità.

-Salve, posso sapere chi è? Non credo di conoscerla. -diede voce ai suoi pensieri, osservando attentamente il viso della donna, trovandolo di una bellezza particolare e delicata.

-Eccoti, finalmente! -esultò la donna, battendo le mani per la gioia, contenta di averlo trovato in quella scuola enorme, dopo essersi persa per ben cinque volte tra quei corridoi che sembravano interminabili.

Non riusciva a credere di aver appena incontrato uno dei ragazzi più brillanti dell'intero istituto, nonché il suo rappresentante, l'orgoglio di tutti gli studenti e anche del preside, il quale le aveva parlato molto bene di lui, lodandolo per le sue enormi potenzialità e capacità di apprendimento, e dei suoi innumerevoli successi e traguardi raggiunti grazie alla sua straordinaria e spiccata intelligenza.

L'uomo lo aveva descritto come uno studente perfetto, indiscusso modello di comportamento per tutti gli studenti della scuola, e figura di riferimento per chi era meno bravo nello studio, carente dal punto di vista disciplinare.

Era proprio quello che faceva al caso suo, quel ragazzo avrebbe potuto aiutarla sul serio con quel disgraziato di suo figlio che non ne voleva sapere di mettersi con la testa sui libri e finire l'anno nel migliore dei modi.

Hyunjin la stava facendo esasperare, aveva provato a smuoverlo e costringerlo a darsi da fare, ma nulla sembrava funzionare con lui.

Felix era la sua unica speranza, altrimenti non sapeva cosa fare per aiutare suo figlio, che molto probabilmente non voleva nemmeno essere aiutato, ma lei non poteva certo lasciare quella questione irrisolta, facendo sì che se la vedesse Hyunjin su come alzare la media dei suoi voti, ben sapendo che quello sfaticato non avrebbe mosso un dito per risolvere quella situazione.

Il preside l'aveva convocata un'altra volta nel suo ufficio, lamentandosi con lei per la condotta di suo figlio, rimasta immutata dopo il loro ultimo incontro, come se non fosse mai avvenuto, segno più che evidente che Hyunjin avesse ignorato le suppliche di sua madre e i rimproveri del preside, continuando a non studiare e a comportarsi male in classe, provocando la disperazione della donna.

Fu allora che l'uomo, impietosito, le aveva proposto di rivolgersi a Felix, certo che il ragazzo non si sarebbe rifiutato di offrirle il suo aiuto, oltre ad essere uno studente modello era anche un ragazzo gentile e disponibile.

In quel momento gli occhi della donna si erano accesi di speranza, illuminandosi.

Forse non tutto era perduto e c'era ancora una possibilità per Hyunjin di salvare l'anno scolastico.

Felix le dedicò un'occhiata perplessa, non riuscendo a capire perché fosse così contenta.

-Mi chiamo Hwang Jihyo, sono la madre di uno studente di questa scuola. Non so se lo conosci, si chiama Hwang Hyunjin. Avrei bisogno di chiederti un favore, il preside mi ha consigliato di rivolgermi a te. Ho sentito dire che sei uno degli studenti più intelligenti di tutta la scuola, ti vorrei fare i miei complimenti. I tuoi genitori devono essere davvero fieri di te. -sorrise la donna, emozionata, cercando di non pensare a suo figlio.

Non provava invidia nei confronti dei suoi genitori, anzi, una genuina ammirazione per aver cresciuto così bene quel ragazzo, solo che avrebbe tanto voluto che suo figlio si decidesse di cambiare, migliorando la sua condotta e i suoi voti, iniziando finalmente a studiare, per costruirsi un futuro di successo, ricco di possibilità e di soddisfazioni personali e professionali.

Ma quel fatidico giorno, quando avrebbe visto Hyunjin cambiare e impegnarsi sul serio a scuola, sembrava non arrivare mai.

Felix sgranò gli occhi per la sorpresa, non essendosi aspettato certo di sentirsi dire quelle parole proprio in quel momento, rimanendone però lusingato.

Non conosceva quel ragazzo, ma forse era del suo stesso anno, quindi non c'era da escludere la possibilità che lo avesse visto in giro.

Credeva già di aver capito quale favore volesse chiedergli la donna ma aspettò che glielo dicesse lei esplicitamente, non volendo risultare maleducato e irrispettoso ai suoi occhi, né farle capire che andava di fretta.

La giornata scolastica era finita e lui stava correndo a casa per poter passare del tempo con sua madre prima che dovesse scappare al lavoro, ma quella donna lo aveva fermato, facendogli perdere tempo prezioso, che però era servito a qualcosa.

Almeno poteva aiutare una persona che ne aveva bisogno, glielo leggeva negli occhi, stanchi e privi di colore, e nella sua espressione esasperata.

-Certo, la ascolto. -disse Felix cordialmente, al che il sorriso della donna si ampliò.

Era davvero un ragazzo d'oro, esultò internamente, contenta di essersi rivolta a lui e di non aver lasciato quel problema irrisolto.

-Ecco, volevo chiederti se tu potessi dedicare qualche pomeriggio a mio figlio studiando con lui. Non va bene a scuola, in nessuna materia e, come se non bastasse, la sua condotta non è delle migliori. Il preside mi ha detto che sta rischiando la bocciatura, la situazione è davvero critica. -confessò la donna con le lacrime agli occhi.

-Ha bisogno di qualcuno che lo sorvegli, facendogli capire l'importanza dello studio per il suo futuro. Ho provato in tutti i modi a farlo ragionare ma non vuole saperne di mettersi con la testa sui libri. Ho paura che decida di abbandonare la scuola. -concluse, afflitta, chinando la testa per l'imbarazzo di essersi esposta in quel modo con quel ragazzo, rivelandogli i suoi problemi, ma non aveva altra scelta se voleva davvero cambiare la situazione e aiutare suo figlio.

-Lo farò con piacere, signora Hwang. -la rassicurò Felix, dopo averci pensato per qualche minuto.

Aveva già un piano in mente, ma decise di non svelare i dettagli alla donna, non essendo sicuro che avrebbe funzionato, visto che non conosceva ancora suo figlio e non sapeva quanto si sarebbe mostrato disposto a collaborare con lui.

-Davvero? -gli occhi della donna si illuminarono. -Come posso ringraziarti? -gli chiese, prendendogli le mani tra le sue per la gioia.

Felix glielo lasciò fare, benché non apprezzasse particolarmente il contatto fisico con gli sconosciuti, ma era davvero contento di averle fatto tornare il buonumore.

-Non si preoccupi, signora Hwang. -la rassicurò il ragazzo con tono deciso, avrebbe fatto l'impossibile per aiutarla.

La donna sorrise, profondamente grata.

-Sei un tesoro. -si lasciò scappare, coprendosi subito la bocca con le mani per l'imbarazzo, quando vide Felix arrossire. -A proposito, chiamami semplicemente Jihyo. Non sono poi così tanto vecchia. -dichiarò, non accettando obiezioni.

Il ragazzo annuì, salutando cordialmente la donna prima di scappare via, sperando di trovare sua madre ancora in casa, sentendo la sua mancanza.

romanticizing school // hyunlix Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin