sette

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Dopo aver pranzato con un delizioso gimbap, uno dei piatti preferiti di Hyunjin, i due si congedarono immediatamente, uno con l'intenzione di riposare mentre l'altro con quella di iniziare la loro lezione.

-Da quando tu e mia madre siete così in confidenza? -chiese Hyunjin, non appena chiuse la porta della sua stanza, buttandosi sul letto, mentre Felix era rimasto in piedi, appoggiandosi allo stipite della porta con le braccia incrociate.

Non era veramente interessato di sentire la sua risposta, ma pensò che sarebbe stato meglio iniziare una conversazione per non rimanere intrappolati in un silenzio tombale.

Non voleva morire di noia, lo fece solo per quello.

In realtà, era anche curioso di risentire la voce di Felix, prima gli era sembrata piuttosto profonda e roca e non credeva si addicesse al suo viso dai lineamenti dolci e delicati, ma lo aveva lasciato sorpreso per la sua particolarità.

Stava scoprendo sempre più dettagli su quel ragazzo, non vedeva l'ora di ricostruire il puzzle completo di quella che era la sua vera personalità.

-Mi ha semplicemente chiesto di aiutarti e io ho accettato. Non abbiamo tutta questa confidenza. -ribatté Felix.

Hyunjin si accigliò, annoiato dalla sua risposta.

-Che buon cuore che hai. -fece un piccolo ghigno, sedendosi contro la testiera del letto.

Con grande sorpresa di entrambi, Felix sbuffò sonoramente, rivelando il suo nervosismo.

Si riprese subito, schiaffeggiandosi mentalmente per essersi lasciato andare in quel modo davanti a quel ragazzino insolente.

Decise di passare all'attacco, non sarebbe certo rimasto a subire passivamente i suoi colpi.

-Non posso dire lo stesso di te. -gli dedicò un sorrisetto di scherno, facendolo rimanere a bocca aperta per lo stupore.

Gli aveva appena risposto a tono, riuscendo a zittirlo con una sola frase.

Hyunjin digrignò i denti, furioso.

Come osava trattarlo in quel modo? L'avrebbe pagata cara, si sarebbe inventato qualcosa per dargli una bella lezione.

-Non tutti sono perfettini come te. Anzi, non tutti ci sforziamo di raggiungere la perfezione, preferiamo essere semplicemente noi stessi. -rispose prontamente, convinto di aver finalmente posto fine a quella conversazione inutile, che purtroppo aveva iniziato lui stesso, neanche tanto volentieri.

Aveva usato quelle parole di proposito, con lo scopo di attaccarlo sul personale, sicuro che quello fosse proprio il suo punto debole.

Si sforzava tremendamente per essere perfetto sotto ogni aspetto, nascondendo in realtà un essere profondamente insicuro e fragile, con una bassa autostima.

Stava indossando una maschera, recitando un ruolo.

Ma chi era quando era da solo, quando nessuno lo vedeva?

Quella domanda aveva iniziato a tormentare Hyunjin, non dandogli un attimo di pace.

-Io non fingo di essere chi non sono. Sono esattamente quello che vedi dall'esterno. Non indosso una maschera, a differenza tua. -marcò la dose, curioso di vedere la sua reazione.

Felix rimase impassibile alle sue parole, non battendo ciglio, ma dentro sentì qualcosa spezzarsi a quella parola.

Maschera.

Ne stava davvero indossando una per la società, nel tentativo di apparire perfetto e privo di difetti agli occhi degli altri?

Non era se stesso, stava davvero fingendo, come diceva Hyunjin?

Non riusciva a darsi una risposta concreta e precisa a tutte quelle domande, scaturite dalle affermazioni di quel ragazzo, che gli avevano lasciato l'amaro in bocca, contribuendo a renderlo confuso e perfino a riconsiderare la sua intera esistenza, dall'infanzia fino a quel periodo, scavando nella sua memoria.

Le sue parole si erano fatte velocemente strada nella sua mente, lasciandovi un segno indelebile, ma questo Hyunjin non l'avrebbe mai saputo, non si sarebbe mai messo così a nudo con lui.

-Non mi interessano le tue supposizioni. Stai solo parlando a vanvera e sprecando fiato e tempo quando potresti dedicarti benissimo ad altre attività più importanti, come studiare. -tagliò corto quel discorso che non li stava portando da nessuna parte, ma era semplicemente una perdita di tempo prezioso per entrambi.

Non sarebbe rimasto a giocare con lui per tutto il pomeriggio, piuttosto avrebbe preferito andare a casa sua e fare qualcosa di utile e produttivo.

Hyunjin rimase sconcertato dalle sue parole, quel micetto stava sul serio tirando fuori gli artigli per difendersi da lui.

Non male, pensò divertito.

-Ah, un'altra cosa. Vedi di collaborare, non ho nessuna intenzione di deludere tua madre. -dichiarò perentorio.

Odiava con tutto se stesso deludere le persone. Se poteva evitarlo, molto meglio.

La signora Hwang contava su di lui, non poteva rivelarsi non degno delle sue aspettative.

Hyunjin lo guardò con gli occhi sgranati per poi scoppiare a ridere, asciugandosi le lacrime uscite.

Lui, collaborare con quello? Aveva forse bevuto qualcosa prima di venire a casa sua?

-Scordatelo, non lo farò mai. In questa stanza possiamo fare tutto tranne che studiare. -gli fece un occhiolino, mordendosi un labbro di proposito.

Felix si sentì arrossire leggermente a quel commento che lasciava ben poco all'immaginazione, ma decise di non dargli la soddisfazione di vederlo reagire in qualche modo.

-Sembra quasi che stiamo parlando di tua madre, non la mia. -cambiò discorso, deluso per non aver avuto la reazione che sperava di ottenere da lui, ma era solo questione di giorni e sarebbe caduto anche lui ai suoi piedi.

Felix era esattamente come tutti gli altri e tutte le altre, non avrebbe mai resistito al suo fascino, lo avrebbe sedotto, spuntando il suo nome sulla sua lista di cuori da infrangere.

-Quella donna è molto preoccupata per te. Stai rischiando l'anno, vuoi davvero mandare tutto all'aria per un capriccio? Stai compromettendo il tuo stesso futuro, precludendoti ogni possibilità. Pensaci sul serio, Hyunjin. Non sto scherzando. -affermò con un tono di voce indulgente, mettendosi nei suoi panni.

-Io sono disposto ad aiutarti, ma tu devi collaborare, altrimenti non andiamo da nessuna parte e riceverai le conseguenze che ti meriti per il tuo comportamento immaturo. -concluse il suo discorso, osservando attentamente l'espressione di Hyunjin, concentrata a sua volta sul suo viso.

Sembrava pensieroso, come se stesse prendendo una decisione, valutando i pro e i contro di quella situazione.

Felix sperò solo che avrebbe deciso finalmente di dare retta a sua madre, smettendo di farla esasperare con la sua pessima condotta.

Quella donna ce la stava mettendo tutta per fargli cambiare idea prima che sarebbe stato troppo tardi per prendere qualsiasi provvedimento, ma Hyunjin era fin troppo testardo, visto che stava facendo sempre tutto di testa sua, non curandosi minimamente di quello che provava sua madre quando veniva convocata per l'ennesima volta nell'ufficio del preside, costretta ad ascoltare le sue prediche.

Non riusciva proprio a capire gli sforzi che sua madre stava facendo per lui, per preservare il suo stesso futuro, quando avrebbe dovuto semplicemente ringraziarla di cuore per avergli dato un'ultima possibilità, chiedendo aiuto a Felix.

Ma questo Hyunjin non riusciva ancora a capirlo, o molto probabilmente non voleva, perché gli faceva comodo ignorare la realtà dei fatti e vivere nella spensieratezza più assoluta, mentre sua madre si stava disperando per trovare una soluzione ai problemi che aveva creato lui stesso a causa del suo comportamento infantile e irresponsabile.

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