Skylar's Pov
"Cosa-" Quasi saltai, con una mano sul mio cuore palpitante mentre lo fissavo."--ci fai qui?"
Camminò lentamente oltre il fango e un mucchio di erbaccia, gli occhi che saettavano curiosi da una lapide all'altra. "Ti ho vista. Quindi ti ho seguita."
"Blake," scattai e mi avvicinai a lui. "Che diavolo? Tu--Sei scappato. Cosa stai..." mi smorzai mentre lo guardavo--lo guardavo davvero. Aveva esattamente le sembianze di uno dopo essere scappato da una spaventosa prigione. "Come sei scappato?"
Mi fece quel sorriso così tipico di lui, metà un sorriso e metà una minaccia--come avevo imparato. Alzando le mani, si tirò su le maniche dell'impermeabile e io fissai i segni rossi e sanguinanti intorno ai suoi polsi.
"Gesù," sussurrai.
"Ehi, sono abbastanza sicuro che anche tu avresti preferito strapparti i polsi piuttosto che rimanere legata a quella misera seggiolina."
Da qualche parte intorno a noi giunse un fruscio e io sussultai.
"Allora," disse Blake, apparentemente non sentendo quello che stavo ascoltando. "Cosa abbiamo qui?"
Inspirando profondamente e lentamente, tirai fuori il telefono e lo accesi, cercando di sfogliare i miei contatti, ma senza riuscirci.
"Ah, ho capito." Rispose lui stesso, e non l'avevo notato che mi stava venendo vicino. Sussultai di nuovo e incespicai via, con gli occhi sbarrati. "Triste, vero?"
Il mio sguardo tornò alla lapide che mi aveva congelato sui miei passi nemmeno una manciata di minuti prima. Quella con quel nome sopra. Il nome della madre di Caden. Aletta.
"Come sapevi che mi avresti trovato qui?" gli chiesi, la mia voce uscì molto più ferma di come mi sentissi dentro.
"Ho sentito cose." Mormorò quasi pensieroso questa volta. I suoi occhi azzurri scattarono nei miei e io cercai di non irrigidirmi ancora una volta in allarme. Questo posto e queste tombe e la presenza di Blake non erano affatto d'aiuto. "Sareste sorpresi di quanto si può sentire quando si è intrappolati in una cantina sotterranea."
Distolsi lo sguardo da lui e riposi il telefono, lasciandomi guardare intorno. Ancora nessun segno di nessun altro.
"Ho sentito che qualcuno ti sta addosso. Pensavo fosse solo Lexi, ma poi hai ricevuto un regalo a casa tua." Continuò, e potei ancora sentire il suo sguardo su di me. "Non è vero?"
Non dissi niente, infilai le mani nelle tasche posteriori e cercai di non lasciarmi sopraffare dai pensieri nella mia testa. La madre di Caden è morta, pensai. È morta e Caden non lo sa.
"Lasciare regali così calorosi davanti alla porta di casa del nemico non fa proprio per lei." Alzò le spalle e alla fine riportò lo sguardo sulla tomba di fronte a noi. "Lo avrei saputo."
"Lexi?" Chiesi con ansia.
Lo vidi alzare un sopracciglio e basta. Con una leggera inclinazione della testa, Blake esaminò la tomba. "Pensi di poter seppellire qualcuno vivo qui fuori senza che nessuno se ne accorga?"
Il mio cuore ha avuto un sussulto. "Non dirlo."
"Che cosa?" Alzò gli occhi al cielo. "In quale altro modo pensi che sia morta? Dev'essere un po' macabro se anche il mio caro vecchio fratello non ne è a conoscenza."
Sbattei e sbattei le palpebre e le lacrime nei miei occhi bruciavano. "Lui pensa che sia viva." La mia voce era solo un sussurro. Un piccolo sussurro stordito.
Blake rimase in silenzio mentre continuava a fissare il cielo, di tanto in tanto strizzando gli occhi come se cercasse qualcosa lassù.
"Come... perché..." mi smorzai, aggrottando le sopracciglia mentre scuotevo la testa. Il nome inciso sulla lapide era chiaro. Limpido. E mi derideva. Era morta. La madre di Caden--l'unica altra persona che avesse mai veramente amato--era morta e lui non ne aveva idea.
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Lost Heart | ✔ (Italian Translation)
Teen FictionEra trascorso un anno, Skylar Anderson frequentava la Philadelphia College of Arts e non aveva più nulla di cui preoccuparsi, a parte appisolarsi tra una lezione e l'altra. E la relazione non cosi semplice con il suo ragazzo: Caden Miller. La relaz...