Epilogo

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Skylar's POV

Stelle. Costellazioni. Il cielo.

Pensavo di aver capito ora perché osservare le stelle era un passatempo, e nemmeno così noioso come pensavo fosse. Avevo visto Rena un paio di volte sul balcone, a fissare le stelle. Mi aveva detto che le stelle erano sempre state lì e non se ne sarebbero mai veramente andate. Ne avresti sempre vista una lassù.

Forse l'aveva detto perché si sentiva ancora sola anche se ora tutto, mi piaceva pensare, era tornato alla normalità. Forse in quel momento non era sicura di cosa fosse davvero normale per lei.

Sospirando, misi il pennello nella mia mano all'interno della tazza di acqua torbida colorata e mi sfregai il palmo sopra il ginocchio mentre fissavo la parete che stavo dipingendo a metà. Orione, pensai mentre fissavo la particolare costellazione che avevo finito di dipingere. O almeno così mi aveva detto Rena, quando mi aveva mostrato le stelle perfettamente allineate nel cielo.

Sentii un leggero sospiro da qualche parte dietro di me prima di sentire dei passi, e trasalii un po' dal mio stordimento da schizzi di vernice prima di guardarmi alle spalle. Con mia gioia interiore, venni accolta dalla vista di un Caden molto assonnato e senza camicia.

"Ehi," dissi a bassa voce, non volendo disturbare la tranquillità della casa.

"Sky." Mi guardò accigliato dalla soglia ad arco senza porta. Mi era piaciuto questo di questa stanza. Specialmente durante il giorno, quando la luce del sole sembrava riversarsi dalla porta nell'intero corridoio.

"Non riesci a dormire?" Chiesi.

Si passò una mano sul viso prima di avvicinarsi a me, sedendosi silenziosamente proprio dietro di me e guardandomi con i suoi occhi verdi confusi ed esausti. "Io stavo dormendo. Tu," disse e guardò il dipinto dietro di me, "non eri lì nel letto."

Mi rilassai inconsciamente e mi voltai verso la parete. Adesso le cose andavano meglio, ricordai a me stessa, anche se a volte Caden aveva ancora bisogno dei sonniferi per addormentarsi. Ma quei tempi stavano diventando pochi ed era una sensazione che mi regalava sollievo--una sensazione felice e vulnerabile.

"Mi sono svegliata. Rena stava avendo di nuovo un incubo e sai cosa fa Chicken quando succede," dissi prima di raccogliere il piatto di legno irregolare che avevo trovato scartato nel cortile sul retro, che ora era ricoperto ancora più da irregolari macchie di vernice. Toccando la macchia marrone scuro, mi resi conto che si era asciugata. "Lei mi sveglia."

Caden emise un suono scontento prima di premere la fronte sulla mia spalla.

"Dorme sul letto con Chicken che le si è molto affezionata." Sorrisi, vedendo il tubetto contenente l'oscurità del blu. Era un bel blu. "E penso che Chicken abbia questa cosa in cui pensa che sia sua responsabilità risolvere gli incubi. Hai... parlato con Rena?"

Rimase in silenzio per un momento e mi avrebbe fatto pensare che si fosse addormentato, se non fosse stato per le dita che si arricciavano e si distendevano il bordo della mia maglietta a maniche lunghe.

"Non le piace parlare con me," rispose.

"Lei ti parla." Gli diedi una leggera gomitata.

"Non le piace parlarmi degli incubi, Sky." Mi tirò di nuovo più vicino al suo petto prima di mettersi comodo. "Ci ho provato. Finisce sempre con lei che mi chiede quando torna Blake. Non posso dirle che spero non lo faccia mai."

"Ha detto che sarebbe venuto a trovarci."

Lo sentii scuotere la testa. "Non lo farà." E questo era tutto, immagino. Nessuna ulteriore spiegazione. Blake se n'era andato... era scomparso senza dirlo a nessuno qualche settimana fa, anche se gli avevo detto che poteva restare qui.

Lost Heart | ✔ (Italian Translation)Where stories live. Discover now