STALKING

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I giorni successivi furono un vero incubo.
Diego cominciò a perseguitarmi con l'aiuto del suo fidato amico Valerio. Mi inviavano messaggi
minatori e fecero una cosa ben più grave: cominciarono a contattare i miei amici riferendo cose che io
mai avevo detto di loro. Come se non bastasse, mi pedinavano.
Provai a chiedere aiuto a Lucy, ma lei era cascata nella loro trappola. Per non parlare di Stella! Era stata contattata da Diego in persona, il quale le aveva riferito che io quella sera le avevo dato della troia.
Provai a spiegare a entrambe le mie amiche che era tutta una menzogna, ma a quanto pare quei due psicopatici avevano costruito ad hoc degli screenshot riportanti parole che non avevo mai scritto.
Travolta dalla disperazione, cercai Ryan su Facebook e gli scrissi un messaggio, pregandolo di incontrarci per parlare.
Lui si dimostrò disposto ad ascoltare, ma mi disse che non potevamo vederci, in quanto ormai frequentava Stella.
Gli raccontai tutto, nella speranza che mi credesse. Cosa che accadde a metà.
Mi scrisse che comprendeva la natura maligna di Diego, ma che secondo lui Valerio non avrebbe mai fatto ciò che io avevo raccontato.
Inoltre, mi riferì che Diego aveva raccontato delle nostre prodezze sessuali, a suo dire avvenute proprio la sera in cui avevo conosciuto Ryan.
Io negli tutto e gli comunicai la mia idea di sporgere denuncia.
Luinmi ricordò che il padre di Diego era un politico molto influente e che non era conveniente mettersi contro quella famiglia.
Senza troppe cerimonie, mi salutò con freddezza.
La nausea mi pervase. Ero sola contro tutti.
Così, optai per l'unica soluzione che mi veniva in mente: spensi il cellulare e mi barricai in casa per una decina di giorni.
Trascorsi quel tempo perlopiù a scolpire. Colpire il gesso con gli attrezzi era terapeutico.
Senza rendermene conto, avevo scolpito il volto di Diego. Che liberazione fu distruggerlo poi a martellate!
Realizzai anche quelli di Ryan e Sergio.
A opera completata, osservai entrambi, domandando a me stessa cosa provassi per loro. Non
riuscendo a darmi una risposta, baciai entrambe le sculture. Ma ciò che mi rimase sulle labbra fu
soltanto sapore di gesso.
Ero la ragazza più patetica del mondo. Stavo cercando di risolvere le questioni della mia vita creando
delle fredde copie della realtà.
Compresi così che era giunto il momento di accendere il cellulare, uscire di casa e affrontare ciò che
avevo provato a evitare.
Inaspettatamente, il mio cellulare esplose di messaggi. Prese a vibrare all'impazzata, tanto che si
incantò e non ebbi subito modo di leggere tutto.
Tra tutti i messaggi minacciosi di Diego, quelli di Lucy e Stella che mi chiedevano spiegazioni e
quelli in cui Ryan mi descriveva Stella come se fosse una dea scesa in terra, uno strano parallelismo
mi colpì.
Stella mi aveva scritto :"Ryan ha qualcosa di oscuro negli occhi che mi mette paura".
Ryan, invece: "Stella ha qualcosa di incredibile negli occhi, una luce incantevole."
Avrei voluto chiedere a entrambi:"Perché diamine stai dicendo questo proprio a me?", invece mi
limitai a scrivere un identico messaggio a tutti quanti.
"Ciò che Diego e il suo compare vi hanno riferito sono soltanto menzogne e non riesco davvero a
credere che voi gli abbiate dato retta. Detto ciò, avvisate i vostri cari amici che domani stesso andrò a
denunciarli per diffamazione e stalking. Se sono scomparsa per dieci lunghissimi giorni, è stato perché
avevo paura di loro. Grazie a tutti per l'aiuto e la comprensione dimostrati."
La prima a telefonarmi fu Lucy, la quale si scusava dal profondo del cuore e mi spiegava che loro le
avevano mostrato degli screenshot, pertanto non aveva potuto negare quella che sembrava l'evidenza.
Come darle torto, in fin dei conti?
Stella mi rispose che non aveva mai creduto alle loro parole, ma che non si era fatta più sentire perché
la frequentazione con Ryan l'aveva assorbita del tutto. Non perse tempo a cominciare a riferirmi tutti i
dettagli della loro storia e mi accennò che si era allontanata da lui perché lo trovava inquietante, ma io
la troncai sul nascere, comunicandole che avevo da fare. Lei cercò di non farmi riattaccare,
sostenendo di avere una cosa molto importante da dirmi, ma io non le diedi retta.
Avevo preso una decisione folle: avrei detto la verità a Ryan su ciò che sentivo per lui. Si trattava di
un sentimento che non aveva un nome. Era come un senso di appartenenza. E lui doveva saperlo. Non
avrei perso altro tempo prezioso.
Perciò, gli chiesi ancora una volta di vederci per parlare.
La sua risposta fu talmente inaspettata che riuscì a farmi stendere a letto.
"Domani mattina parto per la Francia. Mi trasferisco lì."
Mi mancò il respiro. Cominciai a precipitare in un pozzo senza fondo a testa in giù, come Alice in
Wonderland.
Con molto sangue freddo, gli scrissi: "Ah, bello! Come mai?"
"Non c'è nulla che mi leghi qui. Nulla per cui valga la pena restare."
Avrei voluto dirgli:"Non partire, ti prego! Sento di appartenerti. So che sembra assurdo, ma è così!
Voglio essere io quella cosa che ti manca per stare bene qui!".
Inutile dire che non lo feci. Sul perché, mi interrogo ancora oggi.
Credo che forse un po' c'entrassero i miei sentimenti per Sergio non ancora estinti del tutto, e al tempo
stesso una specie di ribrezzo per il fatto che Ryan fosse stato con la mia amica fraterna.
Se avessi parlato, avrei avuto il potere di cambiare il nostro destino, sì. Ero a un bivio cruciale della
mia vita, ma non lo sapevo ancora.
Gli dissi soltanto: "Buona fortuna, allora! È stato bello conoscerti!"
All'epoca credevo che le cose succedano soltanto se è il destino a volerlo. Adesso che sono una donna
adulta, so con certezza che siamo noi a scolpirlo con le nostre stesse mani.
E rimpiango ogni giorno di non aver modellato la scultura della nostra storia. Sono convinta che
sarebbe stata un'opera divina, ineguagliabile, sacra. Adesso lo so. Le grandi verità si comprendono
sempre troppo tardi, quando gli anni migliori ci sono ormai scivolati via dalle mani come polvere nel
vento, e ciò che ci resta è soltanto un'indistinguibile traccia di quello che siamo stati un tempo.

Incontriamoci nei sogni [COMPLETATA]Where stories live. Discover now