GIRLS JUST WANNA HAVE FUN *SPICY ALERT*

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Un bel giorno, all'improvviso, come uno schiaffo in pieno volto, compresi e accettai la realtà. 

Vidi una foto della sua bella famigliola in vacanza, e compresi che non avrei mai e poi mai avuto ciò che sognavo da lui. Dovevo andare avanti per conto mio.

Ma andare avanti non significava avere un'altra storia d'amore, no. Avevo perso la voglia di amare, di concedere la mia anima a qualcuno. D'altronde, ogni mia relazione era stata un autentico disastro.

Dovevo pensare a me stessa come donna e professionista.

Non potevo continuare a buttare la mia vita per lui.

Decisi di concentrarmi esclusivamente sulla mia carriera.

Con tanta fatica, riuscii a recuperare la mia credibilità nei salotti artistici e a tornare in auge nel mondo della scultura.

La scultrice maledetta era tornata. E la sua storia di depressione, alcolismo e ambiguità vendeva bene.

Intrapresi una relazione di puro sesso con la mia nuova assistente. Si chiamava Ulrike ed era una vera belva a letto, una vera dea dell'erotismo.

Ci aveva provato con me durante una sessione notturna di body art, spingendo le dita più in là del dovuto.

Un brivido mi aveva percorsa, e aprendo di più le gambe, mi ero lasciata trasportare dal suo modo di fare da puttana innocente. Avevo goduto come mai prima d'ora... e ne volevo ancora. Lei mi accontentò ancora e ancora. Impossibile smettere.

Non l'avrei mai detto, ma farlo con una donna era tutto un altro paio di maniche.

Facevamo sesso continuamente, senza fermarci mai. Con quelle piccole mani esperte e la lingua allenata, allietava le mie giornate. Era un continuo godere, insieme a lei. Sperimentavamo di tutto e ci spingevamo oltre ogni limite.

Non provavo niente per lei, e sapevo di amare Ryan. Ma che potevo farci? Lui ormai era l'unico uomo che avrei voluto.

Ulrike era la mia donna.

A volte partecipavamo a festini promiscui a base di alcol e immoralità, unendoci ad altre ragazze per incontri spinti.

Non c'era più spazio per i moralismi nella mia vita. Ero libera di fare ciò che mi piaceva.

Non mi importava più di niente.

Stavo bene? No.

Ero felice? No.

Ma mi sentivo soddisfatta fisicamente e artisticamente.

Tutto il resto poteva aspettare.

Ryan continuava a scrivermi, e io per dispetto gli mandavo le mie foto con Ulrike per farlo arrabbiare ed eccitare.

Non avevo smesso di desiderarlo, ma avevo bisogno di sfogarmi in altri modi.

Ero diventata famosa, e sui giornali scandalistici facevo coppia fissa con la mia assistente.

Ryan era livido di gelosia, e questo mi faceva godere ancora di più.

Incontriamoci nei sogni [COMPLETATA]Where stories live. Discover now