OUT OF FRIENDZONE

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La svolta giunse un anno dopo il mio primo incontro con Ryan.

Il mio migliore amico Pietro tornò da una lunga esperienza oltreoceano che lo aveva tenuto distante da me per tre anni.

Lo conobbi nello stesso periodo che incontrai Sergio.

Ai tempi della sua partenza, ero ancora fidanzata con Sergio.

Non appena mi telefonò, gli risposi subito.

Avevo tagliato i ponti con tutti. Ma con lui non avrei mai potuto farlo. Anche se ci sentivamo poco, era una costante nella mia vita. Lui c'era ai miei esami di stato, c'era quando ero riuscita a conquistare la patente, c'era quando mia madre era andata via di casa.

"Pietro! Dimmi che sei tornato, ti prego!"

"Ciao anche a te! Anche tu mi sei mancata! Comunque, call me Peter! Ebbene sì, sono qui. E sai qual è il nostro rito al ritorno da ogni mio viaggio!"

"La prima persona che devi vedere, sono io! O qualcosa andrà storto per sempre. La nostra scaramanzia spicciola!"

"Dunque, quando ti passo a prendere? Tra un'ora?"

"Uhm, mi servirà molto più di un'ora!"

"Ok, allora scrivimi tu quando posso uscire di casa."

"Perfetto, a dopo. Ciao."

Mi guardai allo specchio: ero un vero disastro.

Il mio primo pensiero fu Vabbè, chi se ne frega, è solo Peter.

Poi pensai che non dovevo farlo per lui, ma per me stessa.

In quell'istante, realizzai che versavo in condizioni pietose, come mai prima d'ora.

Non tingevo i capelli da tanto, e avevo una ricrescita bionda vergognosa, seguita da un nero piuttosto scolorito.

Non facevo una pulizia del viso da un po'. Le unghie erano rotte e sporche. Puzzavo e avevo peluria dappertutto.

Riempii la vasca da bagno e mi ci immersi totalmente. Passo dopo passo, effettuati la "ristrutturazione totale". Per i capelli c'era ben poco da fare. Li legai in una treccia che camuffava quel disgustoso bicolore sbiadito.

Optai per un outfit sofisticato, per distogliere l'attenzione dal resto della figura. Orecchini di perle, mini bag chic.

Quando sentii il clacson di Pietro, il mio cuore esplose.

Una volta salita in auto, lo abbracciai fortissimo.

«Ripeto: mi sei mancato! Cazzo! Quanto ti adoro! Sei qui, sei qui!»

«Hey, calmati! Non sei mai stata così felice di vedermi. Ma fatti guardare! Oh, wow! Ma che figona sei? Non ci vediamo da quanto? Sei anche sparita dai social. Non so più nulla di te, porca miseria!»

«Tre anni, Pietro! Lo sai benissimo! Ho tipo troppe cose da raccontarti! Quanto tempo hai a disposizione?»

«Chiamami Peter! All'estero mi chiamavano così e mi piace. Quanto tempo ho per te? Tutta la notte! Ma prima... voglio mangiare almeno 7 piatti di pasta! Spaghetti alla Carbonara, Pennette all'Amatriciana, lasagne, cannelloni, pasta al forno, fusilli al pesto e maccheroni alla Norma!»

«Sì, così la notte la passiamo al gabinetto, al pronto soccorso o al campo santo! Ti porto io in un posticino niente male. Servono anche dell'ottimo vino rosso.»

«Da quando bevi vino rosso?»

«Da quando sono diventata una donna.»

«Effettivamente, quando ci siamo conosciuti sembravo un uomo con quei baffi biondi.»

«Che stupido sei! I baffetti biondi non si vedono!»

«Questo lo pensi tu. Andiamo, dai! Muoio di fame!»

La cena trascorse serena. Ci ingozzammo di pasta e sorseggiammo sin troppo vino rosso. Mi sentivo satura.

Il sottofondo della cena furono i nostri racconti di quegli anni che ci avevano visti separati. Peter ne aveva fatta di strada, ed ero davvero orgogliosa di lui. Era tornato in Italia perché la multinazionale per cui lavorava gli aveva proposto un'ottima posizione. Mi parlò del suo splendido lavoro e di una miriade di esperienze curiose vissute in giro per il mondo.

Io, che dal canto mio ero solamente fallita, gli riferii tutte le varie vicende inerenti a Sergio, Diego e Ryan.

«Che rubacuori sei! Senti più qualcuno di loro?»

«No, nessuno. Sono libera come l'aria!»

«Adesso posso dirtelo: Sono felice che tu abbia lasciato Sergio.»

«In realtà, è stato lui a lasciarmi.»

«Poco importa. Ti ha fatto un gran bel favore!»

«Perché dici così?»

«E me lo chiedi? Quello era la tua rovina!

«Ma che ti prende? Bada a come parli! Sei ubriaco. Lasciamo stare.

«No, Elena, io non lascio stare! Sono anni che non aspetto altro.

«Pietro, che cosa sta succedendo? Io ti voglio bene e ci rimango male se ti comporti così.

«Ok, mi vuoi bene, ma invece ti amo! È così da sempre, e tu ovviamente non te ne sei mai accorta.

«Va bene. Dov'è la telecamera?

«La telecamera?

«Per lo scherzo che mi stai facendo.

«Ma quale scherzo? Elly, sono serio. Quando sono partito, mi ero ripromesso che al mio ritorno, se tu fossi stata single, ti avrei detto tutto. Anche se lo odiavo, ho sempre rispettato la tua relazione con quel farabutto e non ti ho mai rivelato ciò che sentivo per te. Adesso sei qui davanti a me, non hai un fidanzato, siamo ubriachi e tu sei ancora più bella di quanto ricordassi. Sei l'unica persona che abbia mai posseduto il mio cuore. Con te mi sento al settimo cielo. Non è un caso che tu sia sempre stata la prima persona che volevo vedere a ogni mio ritorno. Perché tu per me sei casa. Mi sei mancata. Ti ho aspettata soffrendo in silenzio, sono stato lontano da te per anni, ma adesso non voglio più farlo. Voglio legare la mia vita alla tua in modo indissolubile.»

I suoi occhi di ghiaccio si piantarono nei miei e mi prese la mano con trasporto.

Ero stravolta dalle sue parole. D'improvviso, davanti a me non vidi più un ragazzino, ma l'uomo che era diventato. Affascinante, gentile, acculturato, intraprendente, esilarante, responsabile.

Lo guardai, stordita dal vino e da tutte le vicissitudini recenti, e lo baciai con trasporto.

Non mi ero minimamente resa conto del pericolo che stavo correndo. Se potessi tornare indietro, non lo rifarei mai e poi mai.

Da quel bacio durato per ore, non ci separammo mai per due interi anni. Giorni spensierati, felici, ricchi di entusiasmo, viaggi, serate.

Feci il mio ritorno sui social in grande stile, debuttando come la sua ragazza, e in poco tempo fummo la coppia più discussa del momento.

I commenti erano più o meno gli stessi.

"Ho sempre saputo che sareste finiti insieme!"

"Si vedeva già che ci fosse qualcosa di speciale tra di voi."

Persino Ryan metteva like alle nostre foto. Dal canto suo, lui si era fidanzato con una bella parigina sexy e sembrava stare alla grande. Ero contenta per entrambi.

Eravamo così carini insieme, Peter e io! 

La nostra sintonia era perfetta. Era il mio complice. Condividevamo tutto, come solo due migliori amici possono fare. Ridevamo continuamente, e non sembrava esserci spazio per la tristezza. Lui era il mio raggio di sole dove andavo a ricaricarmi quando mi sentivo spenta. A letto non facevamo faville, ma per me era un aspetto trascurabile. Sentivo di essere nel mio posto sicuro, accanto alla persona giusta per me. A lui potevo dire ogni cosa, e non avevo paura di mostrare le mie fragilità. Mi conosceva sin troppo bene. Con lui non dovevo fingere, non dovevo piangere. Era il mio migliore amico, e non avrebbe mai fatto nulla per ferirmi.

Finché, un giorno, non fui io quella a ferire lui.

Incontriamoci nei sogni [COMPLETATA]Where stories live. Discover now