3-La morte di un eroe

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📍SHIELD helicarrier

Non so come io abbia fatto a trovare la strada verso la sua cella, ma c'è questa energia che mi attira. Entro nella stanza dove al centro c'è la sua gabbia, lui è di spalle ma sa che sono qui.

"Sono poche le persone che possono prendermi alle spalle" dice voltandosi, con un sorrisetto sfacciato sulla faccia.

"Sono poche le persone che possono prendermi alle spalle" dice voltandosi, con un sorrisetto sfacciato sulla faccia

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"Sapevi che sarei venuta"

"Raven, è così che ti chiamano, vero?" mi fissa, e non ricevendo risposta continua; "Dopo tutte le torture che Fury avesse escogitato saresti sembrata un'amica e io avrei collaborato"

"Dimmi che cosa hai fatto all'agente Burton"

"Direi che ho ampliato la sua mente" sorride.

"E quando avrai vinto, quando sarai il re dei re, che fine farà la tua di mente?" mi avvicino sempre di più al vetro che è l'unica cosa che ci separa.

"Che cosa sei?" domanda fissandomi negli occhi che diventano immediatamente rossi.

"Lo sai"

"E' vero, ma non so la tua storia" dice mettendosi a sedere su una lastra posizionata come se fosse un letto.

Sospiro.

"Prima di diventare Raven ero una normalissima ragazza con un padre fin troppo conosciuto e pieno di nemici. Dovevo uscire con dei miei amici quando mi rapirono..."

"Buongiorno Alexandra, è arrivata l'ora delle tue iniezioni" esordì con uno scherno l'uomo che ormai avevo capito essere il mio rapitore. Non ne potevo più di queste iniezioni, erano giorni che andava avanti così. Il giorno prima mi ero risvegliata con una specie di cristallo nella fronte, e da allora non hanno fatto altro che imbottirmi di quelli che presumo essere sonniferi.

"No no no, basta ti supplico" dissi con le lacrime agli occhi, dimenandomi sulla sedia alla quale ero legata.

Lui si avvicinò, afferrandomi il mento tra le sue dita; "Dovresti ringraziarmi. In molti sognano di avere poteri del genere".

The  Witch ✵ 𝘚𝘵𝘢𝘳𝘬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora