23-Lasciati andare

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"Forse la vita è come un fiume che va al mare. Non è andata dove intendeva andare, ma è finita dove aveva bisogno di essere."

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📍Sud Africa

"Voglio che tu rimanga sul quinjet."

Guardo papà con gli occhi spalancati mentre l'aereo vira e atterra nel mezzo del cantiere per il salvataggio del territorio africano. Le navi abbandonate giacciono intorno a quello che era un porto pieno d'acqua, ma ora è un paesaggio fangoso e deserto.

Il cielo è di un blu brillante e alti alberi verdi si alzano su tutti i lati del quinjet mentre si posa per terra. Tutti tranne Bruce sono vestiti, si preparano a uscire dalle porte del vano bombe in modo da poter affrontare la missione.

Siamo tutti pronti.

Eppure vuole che io resti qui?

"Ehi, cosa?" Mi raddrizzo dopo aver allacciato i lacci dei miei stivali, "Aspetta, aspetta, cosa vuoi che faccia?"

Tutti ci guardano, prestando la loro completa attenzione alla nostra conversazione. Papà mi prende per il polso, spostandomi di lato così possiamo parlare un po' più in privato. Non guardo gli altri, ricordandomi a malapena che sono lì. La mia unica attenzione è rivolta a papà mentre fisso il suo viso con le sopracciglia corrugate e la bocca leggermente spalancata. Ha un'espressione accigliata e i suoi occhi guardano nei miei come se stesse cercando qualcosa, solo che non so bene cosa.

Allungo il mento, aspettando una risposta dal suo silenzio.

Digrigna visibilmente i denti, scuotendo leggermente la testa, "Non sappiamo in cosa ci stiamo imbattendo, tesoro. E l'ultima volta che hai visto questo tizio, in un certo senso," fa una pausa, alzando gli occhi al cielo in modo irritato, "Onestamente, non so nemmeno cosa sia successo. Dobbiamo solo stare attenti".

Attenti.

Dio, sono così stanca di essere trattata come una fragile bambola di porcellana.

"Stai attento tu, io sarò impegnata a fare, non so, a fermare quel robot omicida", papà mi lancia un'occhiata e io continuo con un tono un po' più alto: "Ho diciasette anni papà. Sono stata addestrata per questo. Mi hai addestrata per questo. Sto solo aiutando."

"No, non verrai."

"Invece si." Ribatto, un po' sorpresa che stiamo litigando su questo, "Se c'è qualcuno che può negoziare con Ultron e i Maximoff, quella sono io. Noi quattro abbiamo qualcosa in comune: lo scettro, la gemma. Forse posso usarlo a nostro vantaggio".

"Ed è proprio per questo che non ti voglio vicino a loro."

Sbatto le palpebre e faccio un respiro profondo, cercando di trovare un modo per farlo ragionare, "Papà, non posso ritirarmi da una missione ogni volta che diventa un po' troppo personale. Non è così che funziona il lavoro, giusto? Fury mi sta col fiato sul collo, lo sai."

Mi fissa per un lungo momento, "Non mi piace. Questa è una cattiva idea."

"Dai", sospiro leggermente, urtandogli il braccio e salutando Bruce che si siede vicino a noi, mentre studiando goffamente le pareti come se fossero improvvisamente affascinanti.

The  Witch ✵ 𝘚𝘵𝘢𝘳𝘬Where stories live. Discover now