14-Rose Hill(parte II)

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📍Rose Hill, Tennessee

23 dicembre 2012

Un'ora dopo, ci ritroviamo in città. Papà ed io siamo vestiti con abiti molto country e invernali nella speranza di mimetizzarci. I cittadini ci passano accanto, gironzolando felici.
Io non mi sento per niente bene, tra il marchio che sembra non cicatrizzarsi mai e la mia forte emicrania a malapena riesco a reggermi in piedi. Ma non è il momento per stare male.

Io Alex Stark sto bene. Sono Raven. Sto bene.

"Il panino era buono, la molla era un po' arrugginita, al resto dei materiali, ci penso io", papà si gira verso di noi mentre percorriamo una vecchia strada abbandonata, "A proposito, quando hai detto che tua sorella aveva un orologio,"

"Sì?"

"Speravo in qualcosa di un po' più adulto di questo", papà si tira su la manica per mostrarci l'orologio di Dora l'esploratrice che porta al polso. Ridacchio e Harley ride: "Ha sei anni! Comunque, è un'edizione limitata"

"Perciò lo rende migliore," borbotto con un sorrisetto persistente.

"Quando possiamo parlare di New York?"

"Forse mai. Rilassati."

"E gli Avengers?" Harley si avvicina a papà perché ho già chiarito che non risponderò più alle sue domande, "Possiamo parlarne?"

"Non lo so. Magari più tardi ", papà gli dà una leggera spinta, "Ehi, ragazzo, dammi un po' di spazio," gli occhi di papà si contraggono mentre ci guardiamo intorno al luogo dove è esplosa la bomba, il posto è pieno di croci e lettere lasciate in memoria di coloro che sono stati uccisi, "Qual è la versione ufficiale? Cos'è successo?"

"Immagino che questo ragazzo di nome Chad Davis vivesse nelle rotatorie", Harley si siede sul bordo del cratere dove immagino sia avvenuta l'esplosione, "Ha vinto un sacco di medaglie nell'esercito. E un giorno, la gente ha detto che è impazzito e ha fatto, sai, una bomba. Poi si è fatto saltare in aria, proprio qui".

Il fatto è che lui era la bomba.

"Sei persone sono morte, giusto?" Papà cammina avanti e indietro, toccando le ombre incise nel muro.

"Sì."

"Incluso Chad Davis?" quando Harley lo conferma, papà torna indietro e si accovaccia accanto a lui, "Sì. Non ha senso. Pensaci."

Mi siedo anch'io vicino a loro, sussurro: "Sei morti. Solo cinque ombre".

"Hm," papà mormora piano, guardandosi intorno. "Sì. La gente diceva che queste ombre sono come i segni delle anime che vanno in paradiso. Tranne il tizio della bomba," Non capisco, come potrebbe qualcuno essere volontariamente la bomba del mandarino?

Semplicemente non ha senso: "È andato all'inferno, perché non ha avuto un'ombra. Ecco perché ce ne sono solo cinque".

"Ne sei convinto?"

"È quello che dicono tutti", c'è una pausa tranquilla, "Sai cosa mi ricorda questo cratere?"

"Non ne ho idea. Non lo sono, non mi interessa."

"Oh Dio, Harley," mi strofino la fronte, sapendo già dove sta andando a parare.

"Quel gigantesco portale a, um, a New York," c'è troppa eccitazione nella sua voce e rabbrividisco al promemoria, "Te lo ricorda?"

Papà si preme l'indice sull'occhio prima di tirarsi indietro per scrutare il ragazzo, "È manipolativo. Non voglio parlarne."

"Torneranno? Gli alieni?"

The  Witch ✵ 𝘚𝘵𝘢𝘳𝘬Where stories live. Discover now