9- Incubi e rituali

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📍Malibu, California
Stark's Home

18 dicembre 2012

Mi teletrasporto davanti casa poco prima dell'arrivo di Pepper e alla vista di ciò che mi ritrovo difronte spalanco la bocca. Sulla veranda spicca un enorme coniglio di pezza. Ho molte domande, ma ad interrompere i miei pensieri è il rumore di una macchina. Mi volto e vido Pepper scendere dall'auto bianca, anche lei molto confusa. Prende un respiro profondo, chiudendo gli occhi, "Ci penso io, ok?".

"Si, ti prego" la supplico, mentre lei entra dentro casa.

Aspetto un po' prima di entrare dentro. Ho molti pensieri per la testa. Sta sera ho intenzione di meditare, devo stabilire un contatto con la gemma. Non so, ma vedere papà che non riesce più a dormire tranquillo mi preoccupa, in più non mi dice mai quello che sogna e che cosa lo terrorizza così tanto. Ho bisogno di scoprirlo e in più cercherò, in qualche modo, di allontanare questi incubi.

Attraversato l'enorme soggiorno, scendo le scale cercando di fare meno rumore possibile. Cerco di avvicinarmi alla porta del laboratorio il giusto per ascoltare quello che Pepper e papà dicono. Sbircio  per vederli, papà è appoggiato a uno dei tanti tavoli mentre Pepper è in piedi davanti a lui, "Si, ho mangiato un boccone veloce".

Oh no, si è per caso scordato del loro appuntamento? Cavolo, pessima mossa.

"Non sapevo che saresti tornata a casa e bevuto un drink con Aldrich Killian".

Bene, non fa che peggiorare la situazione.

"Che cosa?" Pepper sembra sia scioccata che offesa.

"Che cosa?" Papà risponde in tono tagliente.

"Aldrich Killian? Cosa? Mi stai controllando?" Rabbrividisco per l'irritazione nel tono di Pepper.

"Happy era preoccupato."

"No, tu mi stai spiando."

"No, non è vero" rapidamente papà cerca di difendersi.

Pepper emette un sospiro irritato mentre si volta e inizia a marciare su per le scale, "Vado a letto."

Cerco di indietreggiare, ma il mio cervello si è completamente scordato che mi trovo ancora sulle scale, così per poco non scivolo per terra.

"Aspetta. Andiamo. Pep?!" Papà espira in preda al panico prima di alzare rapidamente la voce e le mani, "Ehi! Lo ammetto! Colpa mia. Scusa."

Prima che potesse vedermi, Pepper  si gira di nuovo verso papà.

"Sono un casino" lascia cadere le braccia lungo i fianchi per poi incrociarle sul petto, evidentemente a disagio, "Va avanti da un po' ormai, ma non ne ho parlato con nessuno" sospirò, "Niente è stato lo stesso dopo New York".

The  Witch ✵ 𝘚𝘵𝘢𝘳𝘬Where stories live. Discover now