17-La caduta del Mandarino

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"I segreti più impenetrabili sono nascosti in bella vista."

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Miami, Florida

(terzo punto di vista)

La bocca di Tony rimane aperta mentre il mondo risuona come un'agonizzante sirena nelle sue orecchie. Si sente fisicamente schifato dalla vista di nient'altro che fiamme dove prima c'era sua figlia. È solo aria vuota che si estende tra lui e il pavimento di cemento così in basso. Riesce ancora a sentirla urlare mentre precipitava e lo implorava di salvarla.

Lei era spaventata.

Ha sempre cercato di proteggerla, a stare attento con lei. E lei era spaventata e lui l'ha delusa.

È morta.

Alexandra Zeudi Stark è morta.

La sua vita, il suo tutto, la sua dolce bambina se n'è andata.

E proprio così, perché non è riuscito a salvarla, perché si è lasciato sfuggire quella preziosa ragazza tra le dita, non è più padre.

Era così ferita e così odiata da così tante persone e lui avrebbe dovuto farle sapere che non era mai stato uno di loro. La sua testa scatta di lato, ma sembra che non riesca a distogliere i suoi occhi ardenti. Non riesce a distogliere lo sguardo da dove si trova la sua bambina. Riesce quasi a sentirla, anche da sessanta metri di altezza: il suono del corpo della sua bambina che si stacca dal cemento, spezzandole la vita. I suoi occhi si contraggono finché non ce la fa più, imponendosi di voltarsi.

I suoi occhi si chiudono e poi vede tutto come un caleidoscopio di ricordi. Una bambina dai capelli neri giaceva in un incubatrice, era nata prematura ma stava bene, era in salute. I caldi occhi azzurri presi dalla madre che scrutavano i suoi per la prima volta, era stata un'emozione unica. Riesce ancora a sentire il calore di quel piccolo corpicino tra le sue braccia per la prima volta quando, Dafne gli aveva detto che poteva prenderla in braccio. Le aveva spiegato come posizionare le mani dietro il capo della piccola in modo da mantenerle la testa dritta. Ricordava anche quando Alexandra aveva iniziato a camminare sui suoi piedi, e quando la sua prima parola fu "papà".

Come si aggrappava a lui ogni volta che era spaventata mentre guardavano un film horror, i suoi preferiti. Non molto d'accordo era Dafne, che li rimproverava sapendo che poi la piccola, quella stessa sera, sarebbe sicuramente andata a lamentarsi nella loro camera da letto, perché aveva troppa paura di dormire da sola.

Rivive anche il lutto di lei, Dafne, quel maledetto incidente che le ha strappato la vita mentre Alexandra era riuscita a sopravvivere per miracolo. Ricorda gli anni in cui è diventata lentamente una giovane donna davanti ai suoi occhi, imparando, crescendo, guarendo. Il sorriso che non rivedrà mai più. La risata che non sentirà mai più. L'abbraccio che non riceverà mai più. La fronte su cui non premerà mai più le labbra. I capelli su cui non borbotterà mai più rassicurazioni. La ragazza a cui non dirà mai più "ti amo".

È morta.

Aldrich Killian sale rigidamente le scale vicino a dove si trova Tony, osservando le fiamme con interesse. Tony si trascina oltre la ringhiera gialla, atterrando sul terreno metallico con un clangore sommesso. C'è uno sguardo distante impresso sul suo viso mentre fissa ancora il fuoco che ha consumato sua figlia. La sua testa si alza lentamente e poi lo vede lì in piedi.

"Peccato," la voce di Killian echeggia attraverso il corridoio di metallo mentre guarda di nuovo il fuoco, "l'avrei salvata."

Le mani di Tony iniziano a tremare di rabbia incontrollabile e il suo corpo trema in preda alla furia. Non sta quasi nemmeno pensando mentre inizia a correre a tutta velocità verso l'uomo che inizia a correre anche lui verso la sua direzione. Mentre Killian salta in piedi per sferrargli un pugno sulla mascella, Tony cade e scivola su un fianco sotto l'uomo. Si tira indietro e continua a correre faccia a faccia avvolto dall'armatura. Le sue sopracciglia sono corrugate e la sua mente è presa dalla rabbia. Non ha dubbi: lo ucciderà.

The  Witch ✵ 𝘚𝘵𝘢𝘳𝘬Where stories live. Discover now