"Casa nuova"

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JIMIN

Giorno 2

Taehyung ha suonato il campanello, sto andando ad aprire. Prima sbircio dallo spioncino. Eh si, è proprio lui. Sblocco la serratura e apro la porta. Me lo trovo davanti, alto, con un profumo delizioso. Mi arriva subito alle narici.

"Ciao." Si china subito per un bacio, quando le sue labbra arrivano sulle mie, mi trovo impacciato ad assistere al bacio. Lento, danzante. Prima di lasciarmi stampa un paio di baci sulle guance. Rimango un pò stordito da tutto questo calore improvviso.

"C-ciao." Replico. Lo guardo a bocca aperta, frastornato, in senso buono però. Non me lo aspettavo, per niente. Lui sorride leggermente, porgendomi un piccolo mazzo di fiori. Strabuzzo gli occhi. Finiranno mai le sorprese con lui?

"Sono per te." I fiori arrivano fra le mie mani. Li annuso. Non vengo investito da un forte odore di fiori, ma da un odore leggero e dolce. Ricorda la primavera. Non vedo l'ora che arrivi la nuova stagione.

"Grazie." Devo mettermi sulla punta dei piedi per baciarlo. Mi ero dimenticato di essere cosí basso in confronto a lui. In realtà è sempre stata una cosa molto attraente.

"Ho sempre amato quando ti mettevi in punta di piedi per baciarmi." Avvampo, colpevole. E a me piaceva farlo. Mi faceva sentire piccolo. Una sensazione piacevole, che adesso mi colpisce come un treno. Era veramente cosí bello? Per le poche volte che me lo concedeva, si. Rimbambito lo guardo, ricordandomi che devo farlo entrare. Non possiamo rimanere sulla porta.

"Vieni, ti faccio vedere l'appartamento." Lo faccio passare. Oggi si è messo gli occhiali, pare un intellettuale con questo giaccone marrone. Si toglie gli stivali, ho già messo le ciabatte per lui.

"Non è molto grande, ma per adesso è quello che mi serve." Lasciamo l'entrata, incontriamo il soggiorno con il piccolo divano a due posti. Non ce la tv, non la guardo mai. Però c'è qualche libro a destra e sinistra. La libreria è piccola, è vederli sparpagliati per casa crea atmosfera.

"Leggi?" Chiede sarcastico.

"Si, mi rilassa. Parole, personaggi, tanti mondi. Tu non leggi?" È sarcastica anche la mia domanda. So che non legge, che odia passare il tempo davanti alle pagine.

"Tantissimo." Infatti, sarcastico, lo dice. Con le mani nelle tasche del giaccone, fa una piroetta.

"Non hai la tv." Dice.

"Per lo piú guardo il telefono." Gli faccio capire. Mi sono scordato di fargli togliere il giacchetto.

"Aspetta, il giaccone..." Provo a toglierglielo, ma fa prima di me. Mentre mi guarda. Quello sguardo è cosí losco, ma anche cosí caldo. Ricorda quello di un predatore durante la caccia, eppure è anche giocoso. Non so bene come spiegarmelo, forse è la mia parte paranoica a vedere il primo.

"Lo porto io." Fa l'occhiolino, prima di andare a sistemarlo. Forse era uno sguardo flertante. Ecco come posso descriverlo. Torna leggero, mostrando fiero il suo maglione natalizio. Gonfia il petto. Ci sono le renne sopra. Natale non è passato?

"Vieni. Ti porto verso la camera." Inconsciamente lo prendo per mano, la lascio subito guardandolo. Come se avessi infilato la mano in una trappola per topi. Lo odiava, cosa dico, lo detestava. Si incazzava sempre come un leone. Questa volta non è cosí, il suo sguardo è tranquillo. Proprio lui riporta la sua mano nella mia e la stringe debolmente.

"Dove volevi portarmi?" Il mio cervello si è completamente resettato.

"In-in camera." Lo trascino con me, verso la porta.

"Cosí, nemmeno ceniamo?" Chiudo gli occhi.

"È un problema?" Chiedo. Lui ridacchia. Si lascia trascinare. Apro la porta mostrando il letto appiccato al muro e il mio 'studio' col pc, la stampante e un'altra piccola libreria con i miei manga preferiti.

Ten days [Vmin]Where stories live. Discover now