"Impaziente e innamorato"

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TAEHYUNG

Giorno 8

Sono in sala d'attesa, non c'è nessuno, ogni volta che incrocio qualcuno in questo posto, fa molto strano. So che non è un problema andare dallo psicologo, ma farsi vedere qui è come farsi vedere in un momento molto delicato.

"Kim?" La maniglia scatta, lo psicologo viene a chiamarmi.

"Buonasera." Saluto. Ogni volta che entro c'è sempre questo silenzio disagioso prima di sedersi. Mi sento strano. Ormai sono mesi che lo faccio e sono mesi che non so cosa fare quando entro. Forse potrei ballare la samba. Tolta la giacca, vado sulla poltroncina.

"Buonasera." Strano silenzio in cui lo psicologo e io ci guardiamo. Aspetto solo la domanda che farà partire la sessione.

"Come va?" Sistemato sul divano, non riesco a trattenere un sorriso.

"Bene, molto bene direi." Lui annuisce, senza fare espressioni. Mi sono sempre chiesto come faccia a risultare cosí tranquillo dopo una giornata di sedute. Deve essere difficile come lavoro, oppure sentire il dolore e i problemi delle altre persone non gli fanno piú effetto.

"Gli avevo parlato di Jimin, la scorsa seduta."

"Si, mi aveva accennato di averlo visto e di voler provare a riallacciare i rapporti." Mi ricorda. Nella scorsa seduta gliene ho parlato, ne necessitavo. Ero come una mina vagante. Dovevo fare qualcosa.

"Ci siamo visti col gruppo, lui è venuto, insieme agli altri. Ci ho parlato, dicendogli che volevo riprovarci e che ero cambiato." Perchè ho una voglia incontrastata di sorridere?

"Non sembrava molto dell'idea, mi ha risposto molto malfidente. Però..." Alzo due diti a sottolineare l'accento.

"È venuto a trovarmi a casa mia, per parlarne. Io gli ho proposto il fatidico contratto di dieci giorni. Lui ha accettato e abbiamo avuto un rapporto, cosí, rapido. Talmente veloce che pensavo di aver battuto la testa e di star sognando. Cosí. Diretto." Lo psicologo annuisce.

"Io mi sono sentito libero, in quell'istante, molto confuso, ma libero. Come se finalmente potessi dimostrare al mondo cosa sono. Come se mi fossi tolto dal petto un peso enorme. Un pò avevo paura, devo ammetterlo. Che la scelta di Jimin fosse troppo affrettata." Lui continua ad ascoltare.

"Come le è sembrato?"

"Era molto tranquillo, mi ha detto ciò che pensava. Ovviamente io ho aggiunto che non sono perfetto e che sicuramente non sarà tutto rose e fiori." Lui annuisce, abbiamo lavorato molto sulla comunicazione. Prima, tutto quello che riuscivo a fare con le persone era arrabbiarmi e allontanarle, adesso faccio del mio meglio per farmi capire. Se poi dall'altro capo non c'è comprensione e apertura, io non posso farci niente. Fortunatamente non è stato questo il caso di Jimin.

"Abbiamo stretto questo patto e ormai sono otto giorni che ci vediamo. Fra due giorni ci sarà l'incontro finale."

"Come si concluderà questo patto?"

"Ci diamo un luogo, un orario. Se lui non si presenta, significa che non vuole stare con me, e viceversa. Io, in cuor mio credo che stia andando tutto bene, ma..."

"Ma?"

"Ho paura di essere troppo sicuro, so che c'è la possibilità, ma ho la sensazione di non star vedendo tutto. Magari vedo solo le cose positive?" Sono un po' confuso.

"Ad esempio?"

"Gli ho chiesto un piccolo spoiler, lui mi ha schiesto dove ci vedremo. E che era già un spoiler. Quindi verrà? Come posso esserne totalmente sicuro?"

Ten days [Vmin]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora