Va tutto bene

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Dopo il risveglio di stanotte non sono più riuscita a prendere sonno.
Ho guardato Nicolas addormentarsi, i suoi lineamenti stendersi e i muscoli ammorbidirsi.

Sembrava così esausto stanotte, vorrei passargli un po' della mie quiete.
Capita spesso, voler dare ad altri ciò che gli manca. È una forma d'amore.

Sono ormai le 7 del mattino, la tisana nelle mie mani è quasi terminata così come il libro.
Mi volto verso il moro, sempre più invasivo nella mia parte di letto.
Dire che è attraente è riduttivo, capisco quando Febe gli salta addosso.

Dovrei svegliarlo, dobbiamo capire come tornare alla solita vita.

Provo a scuoterlo dolcemente dalla spalla ma non sembra funzionare.
Lo richiamo piano ma niente.
Effettivamente nemmeno la sveglia l'aveva infastidito.

Esiste un'unica soluzione.
"FEBEEE"
Attendo qualche secondo per poi vedere la coda scondinzolare felice.
Batto la mano dalla parte del moro, e senza farselo ripetere due volte balza sopra con agilità.
"Tutto quello che vuoi"
Si siede comoda sopra il corpo robusto di Nic, iniziando a leccargli prima le mani poi il nasino.

Lui contrariato cerca di scappare e coprirsi con il piumone, ma senza successo.
Dal canto mio mi lascio sfuggire una risatina.
È comico.

"Okay okay, mi arrendo"
Grugnisce ancora addormentato, mentre mando via Febe.

"Mi spiace ma era l'unico modo per svegliarti"
Pronuncio ancora divertita dalla scena.
Lui si gira verso di me, allungando una mano intorno alla mia vita.
"Ancora mezz'oretta, ti prego"

Rimango immobile. Allontano la tazza ormai pericolosa tra le mie mani.
Devo spezzare i suoi sogni.

"Nicolas, sono Anna, dobbiamo alzarci"

Apre gli occhi mentre mi guarda dal basso.
Annuisce confuso.
Io guardo lui, lui guarda me.

"È bello qui, è tranquillo"
Sorrido timida, annuendo lentamente.
"Sì, c'è molta pace. Ma dobbiamo lasciare spazio anche al caos"
Mi sembra di parlare con un bimbo.
Annuisce di nuovo.

Mi allontano piano dal letto, dirigendomi verso il piano inferiore.
Preparo la Moka.
Nicolas è sicuramente un tipo da caffè, non ho idea se amaro o zuccherato ma a quello penserà lui.

Il gesto di poco prima mi ha spiazzata, abbiamo dormito nello stesso letto ma non c'erano stati contatti tra di noi.
Non che mi abbia infastidito e non che sia un gesto eclatante, l'avrà fatto senza importanza sicuramente.

Provo attrazione? Certo che sì, ma questo resta nella mia testa, lui oggi tornerà all'hotel e andrà tutto bene.
È un attore, l'estetica fa parte del suo lavoro, è il primo impatto che l'aspettatore riceve.

I miei pensieri sono interrotti dai passi pesanti e veloci del ragazzo in questione.

Sfoggia un sorriso buffo, sereno.
Gli porgo la tazza fumante, ricambiando.

"Prima di riportarti in hotel dobbiamo controllare le notizie instagram, così da capire cosa circola"

Prendo il cellulare e inizio a scrollare nelle ricerche.

Nic
Sono sereno.
La guardo ridacchiando. È avvolta in una coperta immensa, mentre con una smorfia concentrata cerca notizie sulla fuga di ieri.
Dovrei essere io a preoccuparmi, ma prometto che tra poco mi attivo.

Non mi rattrista l'idea di tornare in hotel, perché so di restare qui ancora due settimane. So dove lavora, so dove trovarla.
Non voglio salutarla oggi, questo è certo.

Però voglio stare attento, non posso negarle il piacere e il diritto di avere tutta questa pace intorno.
Lei è pace.
Forse anch'io ho bisogno di pace.

Alza lo sguardo verso di me. Verde e castano si mischiano.
Interrompo il contatto solo per andare a recuperare il cellulare.
Attivo le notifiche e mi ritrovo, come sempre, nominato in mille post instagram.
Ne apro un paio ma mi compare sempre la stessa foto.

"Hanno scattato una foto, si riconosce il mio visto, ma tu eri coperta bene"
La guardo preoccupato. Ritrovo la stessa preoccupazione in lei.

"Mi lascerai a inizio del centro urbano, nessuno vedrà la tua auto"
Il mio tono fermo, il suo sguardo incerto.

"Ti assaliranno peggio di ieri, ti lascio in hotel."
È un farfugliare ma è sicura delle sue parole.

"No, ascolta me, faremo come ho detto. Non succederà nulla e mi fermerò a dare qualche intervista così saranno contenti"

Non è convinta per niente.
È troppo buona e troppo testarda.
Mi avvicino piano a lei, fino ad arrivarle di fronte.

"Anna io non voglio che tu perda la tua pace per avermi aiutato"
La rassicuro con lo sguardo. Annuisce.

Anna
Siamo ormai in centro, mi fermo per farlo scendere.
Non so se fidarmi del suo piano ma devo.
Non so se lo rivedrò ancora.
Mi volto col volto pieno di preoccupazione e tristezza.

"Stai attento, in caso la biblioteca rimane un porto sicuro"
Mi sorride grato, prima di avvicinarsi e posare un bacio sulla mia fronte.
Chiudo gli occhi.

"Andrà tutto bene, devo solo farci l'abitudine. Rimani solare tu, altrimenti i clienti scappano oggi"
Ridiamo insieme.
Va tutto bene, è un attore, tornerà alla sua vita e tu alla tua.
È la normalità Anna.

"Ciao Nicolas"
"A presto Anna"

Il suono della portiera risuona nella mia testa.
Prendo coscienza, metto in moto e riparto con la solita giornata.
Va tutto bene.

M

Nascondersi - Nicolas MaupasWhere stories live. Discover now