Qui

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È tre giorni che stiamo vagando, cercando di visitare il più possibile la città.
Anna è una perfetta guida, si percepisce tutto il sentimento che prova verso il luogo in cui abita e verso la storia stessa.
Ogni volta che spiega sembra di immergersi, sarebbe capace di incantare anche un serpente a sonagli.

Sono tre giorni che mi nascondo sotto berretti e occhiali, sembra anche funzionare dato che grandi difficoltà non le abbiamo riscontrate.

È mattino presto e nel mio continuo sbadigliare, la sto aspettando vicino all'albergo.
Non ha voluto dirmi la meta, ma data l'ora ci toccherà uscire dalla città.

Lo squillo del mio telefono interrompe i miei pensieri, facendomi precipitare al di fuori.
Ci siamo dati appuntamento all'angolo, solo lì possono circolare le auto.
Riconosco l'auto e mi ci catapulto all'interno.

Una piccola chioma bionda accompagnata da un sorriso a 32 denti mi accoglie.
Allungo il viso, scoccando un sonoro
bacio sulla guancia già arrossita.

"Allora dove mi porta oggi il mio taxi?"
I suoi occhi tornano sulla strada, concentrata ad uscire dal traffico cittadino.
"Oggi il bimbo va in trasferta, un po' di aria"
Mi scocca un sorriso furbo, mentre io cerco un qualsiasi indizio.

La guardo meglio.
Semplice maglione e un pantalone morbido.
Normale.

Afferro la sua borsa sui sedili posteriori, aprendola leggermente.

"No così non vale, rimettila a posto francese!"
Ruoto il busto, non permettendole visuale.

Ciabatte, asciugamano, crema solare a base di zinco per surf.

"Crema solare a base di zinco per surf!? Dimmi che non è quello che penso"

"Non è quello che pensi.
Ora mettila a posto e mettimi una musica migliore"

La accontento, guardando il suo profilo concentrato sulla strada.

Quant'è bella quando guida.

Anna
Fermo la macchina davanti alla scuola di surf, ormai un posto fisso per le mie giornate vuote.

Nicolas si è addormentato mezz'ora fa, non è per nulla un buon compagno di viaggio.
Lo guardo dormire, inconsapevole di ciò che lo aspetta.

Un bel vedere devo ammettere a me stessa.

Mi avvicino piano, poggiando le mani sulle sue spalle larghe.
La mia voce lo chiama flebile.
Lui sembra non volerne sapere, anche se pian piano apre un occhio e poi l'altro.
"Siamo arrivati Nic"

Mi arrendo, adesso si sveglierà da solo.

Scendo dall'auto avviandomi verso la costa.
Oggi c'è il sole ma c'è anche il vento.
La situazione non poteva che essere migliore.

Le onde solcano dolci la costa deserta. Quant'è bello qui.
Chiudo gli occhi, respiro a fondo.

Due braccia forti mi circondano delicatamente da dietro.
Il profumo inconfondibile.
Appoggio la testa indietro, sul suo petto.

Quant'è bello qui.

Nascondersi - Nicolas MaupasUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum