Tutt'un fiato

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"Okay allora questo è più o meno il piano, la prima tappa la raggiungiamo domani che io non lavoro, per stasera direi che abbiamo dato abbastanza"
I suoi occhi fissi sullo schermo, l'espressione leggermente imbronciata dalla concentrazione,
Le sue mani che veloci scorrono sulla tastiera in cerca della lettera corretta.

È una calamita per la vista.
Si volta verso di me, colto sul fatto.
Non stacco lo sguardo, lo mantengo fisso nel suo curioso.

La mia mano continua ad accarezzare Febe, sembra che io gli piaccia parecchio.

"Posso rimanere qui stanotte? Giuro che non ti sveglio in piena notte"
Cerco di assumere un'espressione dolce, quasi pregandola.
Non mi va di tornare in hotel, da solo.
Lei si lascia sfuggire una risata dolce davanti al mio broncio.
"Io mi chiedo perchè lo paghi ancora se poi già prevedi di dormire in casa di una povera sfruttata"
Mi unisco alla risata.
"È un sì?"

Lei continua a guardarmi, prendendosi qualche secondo per pensare.
"È un sì, a patto che lo disdici se continuerai così, non ha senso spendere per niente Maupas"
Poggia la testa sul suo ginocchio piegato.

Ha la colla su quegli occhi, non è possibile incantarsi così spesso.

"Ti do ragione ma non ti assicuro che annullerò la prenotazione, potrebbe attirare l'attenzione"
"E noi non dobbiamo attirarla, chiaro"
Annuisco alla sua affermazione, convincendo anche lei.

Rimaniamo così per parecchi minuti, lei accovacciata sulla sedia e io con Febe affianco, guardandoci e basta.

Sto bene qui.

Anna
Credo di averlo consumato a furia di guardarlo.
Allungo la mano, scompigliandogli i capelli.

Abbiamo cenato, ha insistito per cucinare lui ma abbiamo anche scoperto che è una frana.

Ormai i suoi occhi sono ridotti a due fessure, è stanco ma non vuole ammetterlo.
È così tranquillo, sembra molto più sereno rispetto all'altro giorno.

Chiude gli occhi.
I respiri sono profondi.
Mi avvicino cauta, posando un flebile bacio sulla fronte prima di alzarmi.

Chiudo le serrande e spengo gli interruttori in più.

"Maupas, a letto forza"
Lo scuoto leggermente.
Apre un solo occhio, sbircia.
Allarga un braccio per tirarmi giù insieme a lui.
Il contatto con lui mi trasmette serenità, stranamente.
"Dai, ho freddo, voglio le coperte"
Mi lamento come una bimba, quando in realtà starei ore così.
"Chiudi gli occhi, vedrai che se dormi non lo senti il freddo"
Borbotta con difficoltà.

Mi arrendo, capendo che sta notte la passerò sul divano e non sul mio comodo materasso.
Ma di cosa mi lamento, ci sto quasi meglio qui anche se domani avrò dolori ovunque.

Nic
Mi sveglio a causa della luce forte che mi batte sul viso.
Apro leggermente un occhio per cercare di orientarmi, al mio fianco percepisco il corpo di Anna.
Volto lo sguardo piano, trovando il viso angelico della ragazza.
Ha il viso così rilassato, sembra sorridere anche mentre dorme.
I capelli biondi sparsi sul mio braccio. Ho paura a muovere un solo muscolo, ho paura di rompere l'incantesimo.
I miei occhi percorrono ogni centimetro di lei.
Com'è bella.
Se ci penso dev'essere anche un po' matta.
È la seconda notte che condividiamo
nonostante il nostro essere "estranei". Eppure questo significa che lo sono anch'io, anch'io devo essere matto in fondo.
Rido da solo, continuando a guardarla.

Cosa sta succedendo dentro di me?

Anna
Sento della musica, è quella la causa del mio risveglio.
Apro gli occhi che timidi iniziano a studiare il soffitto.
Qualche minuto per riuscire ad essere cosciente la mattina.
È sabato.
Un sorrisino di gioia si fa spazio sul mio viso.
Sento una voce canticchiare, una voce rauca, stonata e maschile.
Il mio sorriso si allarga visibilmente.
Che sta facendo quel matto francese?

Scosto la coperta dal mio corpo, alzandomi silenziosamente.
La musica sembra provenire dal piano di sopra, dalla mia stanza.
Inizio piano piano ad avanzare, cercando di fare il minor rumore possibile.
Un gradino per volta, la mia testa sbuca al piano superiore, curiosa.

Nicolas con un asciugamano in vita, il petto umido e i piedi scalzi.
Canticchia muovendosi davanti alla mia libreria, mentre maneggia qualche libro.
Dev'essere uscito dalla doccia da poco.
I miei occhi rimangono fissi.

I capelli ricci ancora bagnati, il torso poco se non per niente abbronzato, l'asciugamano verde che sembra comprato apposta per lui.
Lo sguardo sereno, le labbra che lasciano uscire la voce poco intonata.
Sembra tutto così surreale.
Non ho messo muri con lui e me lo trovo la mattina cantare per casa.
Sembra di averlo avuto sempre in giro per casa mia.

È tutto così naturale.
Non so se scendere o se rimanere qui, sono parecchio confusa sul da fare.
Resto immobile, girando lo sguardo a seconda di dove gira lui, le guance rosse sicuramente.

E poi succede, succede che mi vede e capisco che non sono più solo le guance ad essere rosse.

Nic
La guardo sorpreso, non pensavo si sarebbe svegliata così presto, o sono io ad averci messo troppo?
La mia voce si strozza in gola, mentre il mio sguardo imbarazzato cerca di capire il suo.
"Ho usato la doccia, non ho sprecato acqua e ho usato poco sapone. Volevo chiederti il permesso ma eri angelica mentre dormivi e non me la sentivo di svegliarti"

Tutt'un fiato.

Lei sposta lo sguardo sconnessa, mentre accenna ad un sorriso.
"Non ti preoccupare, ormai questa casa non ha quasi più segreti per te e non mi da fastidio se ti fai la doccia"
La sua voce calma, piena di serenità anche se so che in questo momento probabilmente sarà imbarazzata.
È questo il bello, avere la serenità anche nell'imbarazzo.
Non rialza gli occhi, cerca di tenerli sempre sulle sue mani.
Io in compenso tengo l'asciugamano stretto in vita.
I miei occhi la studiano.
I vestiti sono della sera precedente, il caschetto leggermente scombinato.
Mi sento così tranquillo con lei.

"Vado a fare il caffè, ti aspetto giù"

Un sussurro, mi guarda sorridendo.
Scende le scale piano, sento caldo anche così.
Mi butto sul letto chiudendo gli occhi.
Cosa sta succedendo dentro me?

Anna
Dovrei essere a disagio, ma oltre all'imbarazzo iniziale non provo niente. Sembra che con lui sia sempre tutto normale, naturale.
Le mie gote scottano ancora, sicuramente il rossore non è svanito.

Sto cercando di fare il caffè ma la mia testa viaggia altrove con i pensieri.
Sono un gomitolo, vorrei sapermi sgrovigliare.

Che effetto mi fai Maupas.

Nascondersi - Nicolas MaupasWhere stories live. Discover now