Centro

805 32 4
                                    

Nic
Mi dirigo verso il centro.
Tolgo con attenzione il cappello blu che mi copriva il capo fino a poco prima. Vorrei essere più alto solo per poter vedere chi arriva e chi va via.
Ma proprio per questo ho scelto il labirinto, per permettermi di avere un pizzico di tranquillità anche in città.

Sono ansioso, non so se sia giusto dare prevalenza alla curiosità, la mia testa è una lavatrice piena di pensieri.

I miei occhi vagano per il verde, foglia dopo foglia, cercando risposte.

Poi niente.
Poi sorrido.
La vedo.
Caschetto biondo che oscilla cullato dal vento.

Tutto svanisce, tutto si risolve.
Si ferma a un passo da me.

Forse vorrei cullarla io, forse invidio un pochino il vento.

Anna
Metto piede nel labirinto, cercando la via giusta per il centro.
Giro e rigiro, angolo, muro, sbaglio. Ritento.
Sto scegliendo la via giusta?
Sto scegliendo bene per quello che sento al petto?
Muro verde, torno indietro e prendo l'altra via.
Il mio cervello come il labirinto che sto affrontando.
E poi niente.

Centro.

Lo vedo, col cappello in mano, gli occhi già fissi su di me.

Il labirinto è come il mio cervello, appena arrivo al centro non ha più muri.

Tremo leggermente, sono sicura di essere arrossita.
Sento il vento scombinarmi i capelli. Mi
fermo a un passo da lui, nascondendo il viso nella sciarpa.

Il silenzio è sovrano.
Però non pesa.
È la tranquillità che ci accompagna.

"Anticipo che se dobbiamo fuggire non possiamo contare sulle bici, solo sulle nostre gambe"
Un timido sorriso accompagna la mia voce.
"Sarà dura per te, data la tua poca fortuna in altezza"
La sua risata a riempire il silenzio della sera.
"Eppure hai spedito a questa mancanza di centimetri un mazzo di gerbere"
Gli faccio la linguaccia, boom affondato.

"E lo rifarei altre volte se ce ne fosse bisogno"

Boom, colpita e affondata.

Nic
I suoi occhioni non sono mai stati così curiosi.
Le guance e il naso completamente rossi, non so se per il freddo, si tuffano nella sciarpa colorata.

"Sai, devo ancora finire le mie vacanze qui e non ho nessuno che possa farmi da guida"
Alterno il mio sguardo dal suo alla siepe, cercando una via di fuga dai suoi occhi che mi incastrano.
Mi imbarazza ma allo stesso tempo mi dà coraggio.
"Cercheremo di far combaciare i turni della biblioteca con quelli delle gite guidate allora"

Cerca di sistemarsi la sciarpa spostata dal vento. È così grossa per lei, potrebbe quasi pulire il pavimento.

Mi guarda in difficoltà.

Mi avvicino cauto, provando a formare
un intreccio che lasci cadere una parte della lana dietro.

Sento il suo sguardo, aderisce perfettamente alla mia pelle.

È tutto così naturale con lei.
Tutto spontaneo.

"Ho la voce delicata, mi abbandona appena sente un filo di freddo"
Sussurra, motivando la presenza della stoffa.
Stacco le mani solo quando sono sicuro che il mio lavoro possa essere soddisfacente.
"Allora bisogna preservarla, devo sentirla leggere ancora"
Mi da le spalle dirigendosi verso l'uscita
"Andiamo Francesino, abbiamo una vacanza da organizzare e una voce da salvare"

Non so niente,
non so cosa succederà,
non so se sia giusto o sbagliato.

L'unica cosa che so è che mi si è acceso qualcosa dentro e non sarà facile far finta che non ci sia.

Nascondersi - Nicolas MaupasWhere stories live. Discover now