17- scappa

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Iniziamo a camminare uno di fianco all'altra, in silenzio. Con la coda dell'occhio posso notare la sicurezza con cui posa i piedi sull'asfalto: spalle aperte, schiena dritta, mento in su, lo sguardo davanti a sé.

- cosa... volevi dirmi?
- camminiamo ancora un po'- mi risponde mentre si avvicina ad una strada lontana da quella principale.
Non c'è più nessuno intorno a noi.

Adiacente alla stradina, che non è più ricoperta d'asfalto ma è soltanto una via sbiadita su della semplice terra, si apre un bosco, una serie di alberi alti fino al cielo che nascondono le stelle con le loro chiome.

- c'è un posto che voglio mostrarti- mi prende gentilmente la mano e mi conduce proprio verso questi alberi.

L'odore di pino mi invade, mentre con le mie scarpe da ginnastica consumate pesto ramoscelli secchi e foglie cadute a terra.
Osservo dal basso le sue spalle possenti, mentre mi conduce in silenzio verso il centro della natura selvaggia.

D'un tratto, Daniel, che prima mi copriva la visuale, si sposta, rivelandomi uno spettacolo mozzafiato: numerose lucciole svolazzano illuminandosi d'oro, e specchiandosi in quello che è un piccolo laghetto dall'acqua scintillante.

Mi dirigo verso quella meraviglia, immergendomi nello sciame di lucciole con un sorriso stampato sul volto.

Sapevo che Daniel non mi avrebbe fatto del male, qui in mezzo al bosco. Di lui posso fidarmi.

Siamo circondati da cespugli e tronchi possenti di alberi, il moro è di fronte a me e mi guarda sorridendo anche lui, contento del regalo che mi ha fatto.

- ti piace, El?- mi guardo intorno, e poi, sollevando in alto lo sguardo, noto anche alcune farfalle che nuotano leggiadre nell'aria.
- e me lo chiedi?- sorrido ancora osservando come svolazzano con le loro ali colorate, e anche se nel buio non vedo bene i colori, posso giurare che siano stupende.

La sua figura si fa improvvisamente vicina, perciò sposto lo sguardo ancora sognante sui suoi occhi. Hanno preso a luccicare nel buio, con una minuscola luce che mi spinge a chiedergli cos'abbia.
Rimane in silenzio, cingendomi la vita con le sue braccia. Sono talmente vicina che riesco a sentire il suo profumo e il suo respiro, che nel silenzio della natura intorno a noi diventa musica per le mie orecchie.

Mi guarda con la mente che sembra essere proiettata su un altro mondo, quello del desiderio.
Si avvicina e più colma lo spazio che ci separa, più posso sentire il mio cuore cominciare a fare le capriole.
Quando il mio naso sfiora il suo e io socchiudo gli occhi, mi sembra di volare in cielo insieme a quelle farfalle, leggera come l'aria.

La sua presa sui fianchi si fa più salda.
- El...- sussurra.
Mi sollevo un po' di più con le punte dei piedi, per toccare finalmente le sue labbra... ma un ringhio mi interrompe.

Ci voltiamo entrambi verso l'origine di quel verso animale, e nel buio scorgo due occhi gialli che fissano proprio nella mia direzione.
Da qui... è questione di pochissimi secondi.

Daniel mi spinge dalla parte opposta all'animale, con una forza tale da sollevarmi dal terreno.
La mia schiena subisce un forte impatto contro un tronco, e poi finisco a terra a faccia in giù.
Mi risollevo con le braccia, avvertendo un dolore lancinante alla spina dorsale, mentre inizio a sentire ringhi e lamenti che provengono dall'animale e dall'uomo di fronte a me.

Alzo lo sguardo, ma non vedo un accidente.
Presa dal panico e con il cuore in gola, tasto con le mani il terreno per trovare i miei occhiali.

Quando improvvisamente l'animale viene scaraventato addosso al tronco vicino al mio, mi scappa un urlo di terrore.
Si rialza velocemente e sembra pronto ad attaccare di nuovo Daniel, ma si volta subito verso di me.

Sono abbastanza vicina da vedere il sangue che sgorga attraverso i peli, proprio alla gola.
La ferita è talmente profonda che sgrano gli occhi e sono pronta a urlare di nuovo quando quel lupo fa un salto nella mia direzione.

In pochissimo tempo, rassegnata, mi raggomitolo addosso al tronco aspettandomi un attacco fatale.
Nascondo il viso tra le ginocchia, le mani a coprire la testa, mentre il respiro mi si mozza in gola.

Eppure, quell'assalto non arriva.
Daniel si butta sull'animale imbestialito, ed entrambi finiscono in mezzo al bosco.
Urla di dolore, ringhi e il suono di ossa frantumate mi terrorizzano fino a che una voce decisa non si fa sentire nella mia testa dolorante.

Scappa.

Cerco di tastare di nuovo il terreno, ma non ritrovo i miei occhiali. Non posso scappare se non vedo niente!

Un lamento acuto del lupo mi fa girare verso il bosco, dove ho soltanto una visione buia e sfocata del combattimento.
D'un tratto, però, quello che sembra essere Daniel si volta verso di me... e tutto ciò che riesco a notare, tra la confusione e le tenebre notturne, sono due fari rossi sfocati posizionati proprio al livello degli occhi.

𝓣𝓾𝓽𝓽𝓸 𝓓𝓲 𝓣𝓮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora