23- Rabbia

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Elizabeth
Bene, ricapitoliamo.

Ieri notte sono stata portata in mezzo al bosco dall'uomo più affascinante che avessi mai visto; ci ha attaccati un ragazzo-lupo inferocito per chissà quale motivo, a quanto pare perché mi vuole dato che ha un legame di natura misteriosa con me.

Ora ho un vampiro in carne ed ossa proprio davanti, quando soltanto una settimana fa non credevo nemmeno esistessero creature come lui. Mi sta letteralmente dicendo che vuole avermi per sé, e mi sento a corto di ossigeno solo al pensiero di ritrovarmi con lui attaccato al mio collo.

Devo farmi ricoverare in qualche stupido manicomio, perché, sì, tutta questa situazione mi manderà fuori di testa... ma l'idea di avere un paio di canini conficcati nella carne mi sta intrigando e non poco.

Non mi sono mai sentita normale, e le sensazioni che sto provando ne sono la prova.

Il suo sguardo torna al presente, mentre io ancora girovago nei miei pensieri in cerca di una spiegazione logica a tutto ciò. Come può essere vero tutto questo?

- ora finisci di mangiare, El.
- Daniel...
- dimmi.
- quindi io... starò qui? Per quanto?- mi sorride cambiando improvvisamente espressione. Il suo sorriso ha una nota inquietante, con gli occhi aperti che fanno intravedere un luccichio sinistro.

- finché quei pezzi di merda non strisceranno sulle pozze del loro stesso sangue- il suo tono mi mette i brividi...

- ma ho un appartamento... e il lavoro...- continuo esitante.
- non ti preoccupare.
- la mia roba è nella mia stanza... anche il cellulare, lo avevo lasciato in carica ieri sera! Oh Dio, che ore sono? - mi scosto liberandomi delle sue mani, con l'aria preoccupata. Lo vedo che alza gli occhi al cielo, sospirando.

- te la prenderò io, tu non devi preoccuparti di nulla, capito? Ora non farmi stare in pensiero e mangia.
Esitando e con la coda dell'occhio che gli presta ancora attenzione, riprendo a mangiare l'insalata.

Dopo aver finito sotto i suoi occhi, mi conduce in un lungo corridoio scuro della casa. Apre la porta in fondo a sinistra, e quando entro l'odore di pulito mi solletica le narici.

Un letto matrimoniale rosso è disposto al centro della parete sinistra, con due comodini, un armadio nero e una scrivania con un grande specchio e una sediolina in velluto rosso. Un tappeto dall'aria soffice color rubino sul pavimento in legno, due lampade beige accanto al letto, e tende rosse a decorare la grande finestra al lato sinistro del lettone.
È tutto così ordinato, elegante e oscuro, proprio come lui.
Sembra molto bella, ed è grande.

Ma... è per due.
Dovrò dormire con un vampiro?
Insomma... è troppo! E poi, i vampiri dormono?

- dovrai fartela andare bene, ragazzina. Tanto non dormo, riposo e basta- mi dice col tono scocciato
dietro di me, e lo sento sbuffare.

Forse è meglio non farlo arrabbiare.

- vieni, ti mostro il bagno- dietro di lui apre un'altra porta, rivelando una grande doccia coperta da vetri opachi e una vasca.

Mi servirebbe una doccia adesso...

Abbasso per un attimo lo sguardo, notando, per la prima volta da quando mi sono svegliata, i miei vestiti sporchi di terra e sgualciti.

- puoi farti una doccia, intanto che vado a prendere la tua roba- continua senza un tono preciso nella voce. Sembra quasi irritato.

- va bene...- annuendo, si volta verso la sala e fa per allontanarsi, quando prendo coraggio e gli prendo un lembo della camicia nera per fermarlo.
- grazie, Daniel - non mi era mai capitato che qualcuno facesse cose del genere per me. Un vampiro, per di più.

𝓣𝓾𝓽𝓽𝓸 𝓓𝓲 𝓣𝓮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora