34- sabbia e vento

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⚠️ Attenzione: scena esplicita

Elizabeth
È passata circa una settimana dalla sera in cui Daniel ha detto che mi ama.
Mi ama.
Non avrei mai pensato di sentirmi dire quelle parole da un vampiro... e Dio, le sensazioni che mi suscitano mi spediscono in un altro mondo.

Dal modo in cui mi parla, mi guarda, mi tocca... è tutto diverso da come immaginavo da piccola.
Anni fa, sdraiata su quel letto malmesso e scricchiolante, sognavo di essere salvata da un principe biondo con gli occhi azzurri. Abbastanza forte da portarmi via da quella casa, abbastanza dolce da darmi tutto l'amore che desideravo.

Eppure, da quella casa me ne sono andata io... e se non l'avessi fatto, non avrei trovato l'amore. Che poi abbia incontrato un vampiro che è tutto l'opposto di come pensavo, è un altro paio di maniche.
Fatto sta che non serve a niente sperare e aspettare che qualcuno ti salvi... se non lo fai tu, non lo farà nessuno per te.

Daniel... il mio Daniel.
In questi giorni mi ha toccata di nuovo, ma senza permettermi di fare lo stesso con lui. Ha paura di perdere il controllo, ma io so che non accadrà.
Ho imparato a guardarlo negli occhi presa dalla voglia, ho imparato a non avere timore delle sue iridi rosse... e ho imparato a godere ad ogni suo piccolo morso.

- se ne vanno in poco tempo- mi controlla la coscia nuda per il pantaloncino, mentre sono stesa sul letto accanto a lui.
- i morsi?- gli chiedo confusa, guardando nella sua stessa direzione. In effetti, tutti quei piccoli buchi sono scomparsi in poche ore, senza lasciare alcuna traccia sulla mia pelle.
Meglio, no?

D'un tratto, dallo stupore emetto un urlo non appena il vampiro mi prende in braccio, scendendo dal lettone comodo su cui eravamo sdraiati.
È notte fonda, e questo stupido vampiro mi vuole fare chissà cosa!
Sono diventata una specie di bambolina nelle sue mani, senza dire nulla o obiettare, perché... beh, perché in fondo piace anche a me tutto quello che mi fa.

Mi porta in bagno e mi fa scendere dolcemente. Poso i piedi sul pavimento freddo delle piastrelle, rabbrividendo dal contatto. Lo guardo confusa ma allo stesso tempo rapita dai suoi occhi del colore del sangue: quando è preso dalla voglia, le iridi nere vengono inghiottite dal rosso scuro della bestia.

Si china e apre il rubinetto della vasca accanto a noi, e senza voltarsi a guardarmi la sua voce intimidatoria si fa sentire.
- spogliati- il mio cuore perde un battito: prima di adesso, non mi ha mai vista del tutto nuda.
- o-ora?- i suoi occhi mi fulminano con lo sguardo, presi dal desiderio per il mio corpo.

Questo suo atteggiamento aggressivo non mi è più nuovo: dopotutto, è proprio questo che mi fa bagnare lì sotto.
- sì, ora. Sono stufo di vederti con i vestiti addosso- si ricompone, mostrando tutta la sua altezza contro la mia.
Sto andando a fuoco.

Con le mani che tremano, mi sfilo lentamente i pantaloncini neri del pigiama sotto il suo sguardo impassibile. Nel mentre, il fruscio dell'acqua riempie il bagno insieme ai nostri respiri.
- girati- col respiro corto, mi volto e gli do le spalle.

Sento le budella contorcersi man mano che passano i secondi.
Faccio scivolare le dita sotto il cotone delle mutandine, spingendolo verso le cosce e infine lasciandolo cadere a terra.

Mi sta guardando, mi sta bruciando con quegli occhi di fuoco: li sento sulla schiena, sulla mia pelle, li sento insinuarsi nella carne fino ad arrivare alla mia anima. Vorrei voltarmi, ma so che mi impedirà di fare qualsiasi cosa, nello stato in cui è ora.

Tiro su la maglia azzurrina del pigiama, lasciandogli la schiena nuda sotto gli occhi. I capelli mi ricadono sulle spalle, accarezzandomi la pelle bollente.

𝓣𝓾𝓽𝓽𝓸 𝓓𝓲 𝓣𝓮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora