20- arrenditi

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Vampiro.
Daniel è un vampiro.
Daniel è un cazzo di vampiro!
Daniel è un cazzo di vampiro e mi ammazzerà!

Sgrano subito gli occhi impaurita non appena realizzo la cosa. Non posso crederci!
- El, io non ti farei mai del male...
- cosa... cosa c'entro io con tutto questo? Mi vuoi dissanguare? Devo prendere l'acqua santa o l'aglio?- se non ci fossi dentro, questa situazione mi farebbe ridere.

- non dire stupidaggini, ragazzina!- indignato, si porta una mano ai capelli neri e poi incrocia le braccia al petto - sei così stupida... io non farò niente di quello che pensi! O almeno, non ora...

- perché "non ora"?
- perché quando sei arrivata qui con quell'autobus...- per poco non svengo!
- aspetta, come fai a sapere che sono venuta in autobus?? Tu...- stringo gli occhi e li riduco a due piccole fessure, con un dito che gli tocca minacciosamente quel petto muscoloso - tu mi hai spiato! Non ti vergogni??

- se è per questo, ti spiavo anche mentre ti vestivi- ribatte maliziosamente, e ritraggo subito il dito incredula e viola dall'imbarazzo. Lui... mi ha vista nuda! Il solo pensiero mi fa venire la pelle d'oca, ma non so se sia per l'imbarazzo o l'eccitazione... no, è sicuramente per la vergogna e il disprezzo che provo ora per lui!

Se due settimane fa mi avessero detto che avrei parlato con un vampiro in persona, avrei mandato quella gente in una casa di cura e magari ci avrei fatto una risata su. Ma ora mi viene da piangere.

- Daniel, perché sono qui?- gli chiedo.
- perché non voglio lasciarti in pasto a quel cane.
- cosa vuole da me?
- lui... ha una sorta di legame con te. I cani ce l'hanno soltanto con una persona, nella vita. Lui ti vuole.

- e tu? Tu cosa vuoi da me? Perché ora sono con te e non con... lui? Cosa gli è successo?- non so il motivo, ma il solo pensiero di stare lontana da Daniel o con un'altra persona che non sia lui mi provoca la nausea.

Lentamente si avvicina, e il mio povero cuore già affaticato prende a palpitare.
Con un ghigno malefico che mi fa venire i brividi, trasforma il suo sguardo in un pozzo ghiacciato.
- diciamo che è scappato con la coda tra le zampe- il suo sorriso inquietante non promette nulla di buono, tanto che il mio istinto mi fa arretrare.

- cosa hai fatto??- deglutisco dall'ansia, osservandolo con gli occhi sgranati.
- non vorresti saperlo, El.

Daniel
Oh, ragazzina, dovresti vedere la tua faccia così maledettamente bella e spaventata allo stesso tempo. No, non l'ho ucciso, ma mancava davvero poco.
In compenso, però, ho dato un avvertimento al suo branco: un bel cane morto in mezzo al bosco deve aver fatto scalpore.
Per te, ragazzina, ho ucciso un lupo e ora ho tutto il branco contro.

Erano due i cani. Quel pezzo di merda deve aver mandato un altro lupo a disturbarci, voleva distrarmi per arrivare a te.
A quanto pare, ha sbagliato vampiro: ho sentito il suo odore non appena ho smesso di ingurgitare quel sangue sporco dalla gola del diversivo.

Mi guardi con un'aria ansiosa, percepisco i tuoi battiti e la velocità con cui scorre il sangue nelle tue vene. Sento il tuo calore che lentamente abbandona le dita delle mani, rendendole fredde come le mie.

Ti faccio paura, ragazzina? Non farò un bel niente a te. Tu sei la sola cosa importante per me, la sola cosa che voglio proteggere... ma devo ammettere che mi diverte vederti così.

- voglio andare via da qui- riesci ad alzarti anche con il tuo dolore alla schiena, ma ti blocco con la mia statura.

Non posso non farmi scappare un ghigno mentre noto la tua paura. Piccola preda, piccola, sciocca El...

- non vai da nessuna parte, ragazzina, tu ora ci sei dentro...- e mi abbasso verso di te, verso quella giugulare sinistra che pulsa in modo anomalo alla mia sola presenza - ...fino al collo - ti mormoro, prima di sfiorare la tua pelle calda con le mie labbra gelate.

Il tuo odore mi entra dentro, ed è una tortura non poterti assaggiare adesso... ma lo farò, e quando lo farò tu urlerai di piacere.
Affondi i denti nel labbro inferiore, lo stesso labbro che vorrei morderti io per far uscire la tua linfa rossa, per poi leccarla lentamente fino a farti desiderare altri miei morsi.

Ti allontani ancora, e in risposta faccio un passo verso di te. Quegli occhi verdi, El, mi rivelano tutta la tua paura, ma devi capire che io sono l'unico di cui potrai fidarti, come ti stavi fidando vicino a quel lago, quando mi sfioravi con quella dolce bocca che ti ritrovi.

Sei costretta ad indietreggiare, fino a sederti di nuovo sul mio divano e guardarmi dal basso con quelle iridi verdi contornate da lunghe ciglia nere.
Mi chino e poggio le mani ai lati delle tue spalle, sulla pelle rossa del divanetto. Ti ritrovi imprigionata dalla mia figura e deglutisci dall'agitazione.

Un'espressione beffarda e malevola, che non riesco a controllare, si impossessa del mio viso.
Ti ho in pugno.
- senza di me non dureresti dieci secondi là fuori. Arrenditi, ragazzina.

𝓣𝓾𝓽𝓽𝓸 𝓓𝓲 𝓣𝓮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora