Capitolo diciassettesimo

769 44 120
                                    

I giorni trascorsero lentamente e l'autunno pian piano lasciò il posto all'inverno. Nonostante le parole finali della lettera, ancora di Vincent non si era vista nemmeno l'ombra; malgrado ciò Sophie continuò ad attenderlo ogni giorno con una certa speranza: un sentimento che, dopo il peggioramento della salute della signora Harriet, si tramutò anche in una ansiosa impazienza.

Un'altra disgrazia, infatti, decise di abbattersi su quella casa. La salute della nonna di Vincent ebbe un declino già a partire da quell'estate e, tra alti e bassi, mostrò solo sporadici miglioramenti che fecero intendere al marito che vi erano ben poche possibilità di assoluta ripresa. La rigidità di quell'inverno infine le funse da colpo di grazia, così dopo una permanenza a letto di alcuni mesi, in cui Sophie non la lasciò nemmeno per un giorno, la povera donna si spense. Il dolore di quella perdita colpì a tal punto il cuore del suo compagno di vita che lo portò a una condizione di salute non poi così diversa dalla sua, facendogli mancare totalmente l'appetito e costringendolo a letto ininterrottamente.

Sophie dopo aver annunciato la morte della signora Harriet a Vincent senza però riceverne risposta, provò invano a sollecitare il suo ritorno almeno per poterlo far incontrare ancora una volta con il signor Ernest, a cui il medico non dava buone speranze.

«Vincent non è ancora tornato?» sussurrò con voce flebile il signore di casa voltando la testa sul cuscino. Sophie chiuse il libro che teneva sulle ginocchia e che era intenta a leggergli quella sera per distrarlo dalle sue sofferenze.

«No signore, ma sono sicura che sarà qui a breve.» rispose la ragazza abbozzando un sorriso gentile per celare quella menzogna, «Volete mangiare qualcosa? Almeno oggi signore, dovete sforzarvi.» aggiunse cambiando discorso e alzandosi dalla sedia che aveva posizionato vicino al letto del malato.

«Vorrei potergli parlare ancora una volta» insisté l'anziano rimanendo sulle sue. Sophie si avvicinò alla finestra da cui diede un'occhiata all'esterno. Il suo viso si incupì nello scorgere la bianca bufera che vi era fuori, un tempaccio del genere non avrebbe portato lì nessuno. Il vento era forte e rumoroso, batteva con una potenza quasi distruttiva contro a quelle vecchie finestre; e niente illuminava o lasciava supporre che vi potesse essere della vita fuori in quell'ambiente ostile.

«Mi dispiace signore...» mormorò la ragazza.

Il signor Ernest la fissò in silenzio per alcuni istanti, dopodiché allungò un braccio fuori dalla coperta e batté con poca forza la mano sulla sedia accanto a sé per invitarla a tornare a sedersi; Sophie fece come richiedeva. «Non riuscirò a vivere tanto a lungo. Sto morendo. Gli parlerete voi al posto mio?» chiese Ernest cercando le mani della ragazza da stringere, Sophie gliele strinse.

«Se è ciò che desiderate lo farò, signore.»

«Bene. In tutta questa faccenda ho sicuramente anch'io il mio ruolo. Non ho mai saputo fare molto né per mio figlio né per Vincent, ma vorrei che la faida tra quei due terminasse; non è mai un bene portare un grosso rancore nel cuore.» disse l'anziano lasciandosi poi andare a dei forti colpi di tosse che gli scossero tutto il corpo; Sophie si affrettò a ricomporlo a letto. In quell'attimo si spalancò con prepotenza anche la finestra che fece entrare la tempesta insieme al forte rumore presente all'esterno, insieme a ciò si udì anche un altro rumore che non pareva dato dalla sola natura impazzita.

La ragazza si alzò subito per andare a richiudere quella finestra quando da lì scorse, non senza una certa difficoltà visiva data quella bufera, un calesse impiantato nella neve fuori dal cancello della dimora, da cui era scesa una figura maschile con un cilindro in testa.

«Sophie...» mugugnò il signor Ernest un po' tremante.

«Visite?» disse tra sé e sé la ragazza un attimo turbata, «Visite!» esclamò con più enfasi sentendo il cuore accelerare i battiti. «Vi prego signore, aspettatemi un attimo. Sarò qui in un lampo. Non vi muovete dal letto!» disse rivolgendosi al capo famiglia, dopodiché si diresse rapida, come non era mai solita muoversi, all'uscita.

Anime AffiniWhere stories live. Discover now