Bagno

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Jisung pov

Hyunjin: "tutto bene?" chiese guardandomi con le sopracciglia aggrottate;
Io: "oh sì, solo che stamattina ho preso una storta al piede" mentì spudoratamente cercando di zoppicare il meno possibile.

Lui annuì, ma data la mia lentezza e la sua poca pazienza, dopo neanche due secondi si posizionò davanti a me e si abbassò leggermente.
Hyunjin: "sali che sennò arriviamo in uni alle 9 di sera" ordinò facendomi dei cenni con la mano verso la sua schiena.

Io non me lo feci ripetere una seconda volta e saltai addosso al mio migliore amico, aggrappandomi saldamente alle sue spalle.

Mi prese per le cosce e ricominciò a camminare.
Hyunjin: "solo a te possono succedere cose del genere" borbottò sbuffando;
Io: "grazie mille Hyun" dissi posandogli un bacio sulla guancia;
Hyunjin: "ew, tieni il tuo affetto per qualcun'altro, grazie" si lamentò facendo una smorfia schifata.

Alzai gli occhi al cielo e strinsi le mie gambe attorno al suo bacino.

Dopo qualche altro passo arrivammo a destinazione e Hyunjin mi liberò.

Appena toccai il pavimento feci una smorfia di dolore e mi aggrappai alla porta d'ingresso dell'istituto.
Hyunjin: "wow, ti fa proprio male" disse guardandomi stupito;
Io: "già" sussurrai digrignando i denti e strizzando gli occhi.

Mi staccai e zoppicai verso l'aula, dove incontrammo già tutti gli altri.
Felix: "buongiorno amori miei" ci salutò regalandoci un sorrisone a 32 denti;
Hyunjin: "buongiorno tesoro" sussurrò dandogli un delicato bacio a stampo.

Anche tutti gli altri ci accolsero con un enorme sorriso e io mi sedetti accanto a Jeongin.

Nello stesso istante entrò il professore e cominciò subito a spiegare per ben 2 ore.

Tutto questo tempo lo passai a dormire naturalmente, dato che per colpa di qualcuno avevo passato la maggior parte della notte insonne.

Finalmente ci fu la pausa e io accompagnai Felix in bagno, visto che Hyunjin doveva 'studiare' diritto civile.

Entrammo e l'argento si diresse subito in bagno per urinare.
Io: "muoviti" dissi appena mi chiuse la porta in faccia.

Lo sentì grugnire, così mi diressi verso il lavandino, bevendo dal rubinetto.

Un picchiettio sulla mia spalla però, mi fece alzare lo sguardo, solo per incontrare gli occhi felini color nocciola ormai da me molto conosciuti.
Io: "cosa fai qui?" sussurrai pulendomi la bocca bagnata con la manica della felpa oversize che indossavo quel giorno.

Minho fece un cenno della testa verso la cabina in cui era entrato il mio amico, per poi entrare in un'altra.

Io lo guardai confuso, ma la mia faccia dovette subito cambiare espressione, perché il minore spalancò la porta.
Felix: "mi lavo le mani e poi possiamo andare" annunciò mettendosi il sapone sul palmo destro;
Io: "o-oh, ehm, già che ci sono vado in bagno anche io, ma tu non aspettarmi che Hyunjin poi se la prende con me" dissi indietreggiando verso la stessa cabina da cui era uscito poco prima l'altro;
Felix: "okay, fai veloce" accettò alzando le spalle, per poi pulirsi le mani sui pantaloni neri e uscire dal bagno.

Sospirai e assicurato che non ci fosse nessuno, entrai nella cabina accanto.
Io: "cosa fai qui?" ripetei guardandolo confuso;
Minho: "volevo vederti" disse avvicinandosi a me;
Io: "è un modo implicito per chiedermi di salutarti come ieri?" chiesi con un sorrisetto;
Minho: "può darsi" sussurrò schiacciandomi contro la parete.

Io sorrisi soddisfatto e portai le mie mani sulle sue spalle, mentre lui poggiava i gomiti sulla parete dietro di me, accanto al mio viso, bloccandomi le vie d'uscita.

Non che volessi andarmene comunque.

Si avvicinò lentamente a me, per poi spingermi il viso verso l'alto con la bocca e farla collegare con la mia.

Allungai le braccia, in modo tale da essere più comodo e poggiai i gomiti sulle sue spalle.

Le nostre lingue si scontrarono, scambiandosi la saliva, mentre i nostri denti sbattevano animatamente tra loro.

Mi prese i fianchi, sbattendomi aggressivamente contro la parete.

Io ansimai e la nuca pulsava per la botta, ma non mi importava, perché il desiderio che provavo era molto più elevato.

Non ci volle molto però, prima che il moro si staccò e premette le sue morbide labbra sulla mia pelle.

Dapprima lentamente, ma successivamente iniziò a succhiare e mordere ripetutamente ogni porzione di pelle disponibile.

Il correttore venne tolto di nuovo, facendomi sbuffare.
Minho: "è inutile che lo metti, tanto alla fine te lo toglierò sempre" affermò soffiando nel punto in cui mi aveva appena morso.

Io annuì, continuando ad ansimare e gemere, stringendo i suoi capelli tra le mie dita.

Dopo qualche minuto, si staccò del tutto e si accovacciò davanti a me.
Io: "cosa f-fai?" balbettai a corto di fiato;
Minho: "risolvo il tuo problemino" rispose semplicemente guardandomi con occhi scintillanti.

Appena concluse quelle parole, prese il bordo dei miei semplici pantaloni color panna e li abbassò insieme ai boxer, rivelando la mia pulsante erezione.

Gemetti e lui allungò la sua linguetta, stuzzicando con movimenti svelti, ma allo stesso tempo lenti, la mia punta.

Portai la testa all'indietro, allungando una mano verso la mia erezione.

Essa però venne subito cacciata via con una sberla.
Minho: "non osare toccarti" ringhiò alzando leggermente lo sguardo sul mio.

Io deglutì e riportai le mie dita tra i suoi capelli setosi.

Lui sorrise soddisfatto e si inficcò la mia lunghezza nella sua cavità orale.

Mi morsi il labbro inferiore, cercando di trattenere i miei versi di piacere, dato che eravamo ancora nel bagno dell'università e poteva sentirci chiunque.

Sospirai e Minho iniziò a pomparmi prepotentemente, ficcandoselo sempre più a fondo.

Inarcai la schiena e le sue dita si alzarono verso la sua bocca, solo che al posto di aiutarsi, le strinse attorno ai miei testicoli.

Un piccolo urletto soffocato mi scappò dalle labbra e strinsi ancora di più i capelli dell'altro.

Continuò a masturbarmi, facendo movimenti precisi e rapidi.

In poco tempo il mio corpo fu invaso da una scarica di brividi, i quali arrivarono fino alla punta della mia erezione, facendomi venire dentro la bocca dell'altro.

Quest'ultimo bevve tutto senza problemi, per poi sollevarsi.

Nello stesso istante suonò la campanella, segno che le lezioni erano ricominciate.

Mi risistemai il più possibile e alzai il cappuccio della felpa, in modo tale da coprire i segni viola e rossi.
Minho: "ci vediamo in giro" mi salutò con un cenno della mano;
Io: "sì" affermai aprendo un pezzettino di porta.

Mi guardai in giro e, assicurato che non ci fosse nessuno uscì, facendo un ultimo sorriso al moro.

Mi guardai allo specchio, cercando di sistemarmi il più possibile, per poi fare un respiro profondo e uscire da quel maledetto bagno.

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E anche in questo capitolo sono conigli in caloreee🙃

Il nuovo professore~Minsung Where stories live. Discover now