S-Spiegazione?

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Jisung pov

Purtroppo, la pausa finì dopo nemmeno 10 minuti e mi ritrovai ancora in quell'enorme aula soffocante e brulicante di studenti.
Professor Choi: "buongiorno ragazzi" ci salutò sistemando tutti i suoi libri sulla cattedra "oggi sarò in collaborazione con il vostro professore di diritto privato per la prima ora" annunciò sorridendoci;
Felix: "visto? Ve l'avevo detto" sussurrò guardandoci con un sorrisetto soddisfatto.

Io spalancai la bocca, stupito e vidi il gattaro entrare nella stanza.
Minho: "buongiorno ragazzi" ci salutò accomodandosi accanto all'altro docente;
Professor Choi: "bene, allora iniziamo già a lavorare" disse battendo le mani e sfregandosele tra loro "vorremmo un alunno che ci spieghi le basi del diritto privato, qualche consiglio professor Lee?" domandò girandosi verso il richiamato, il quale si era posizionato con la sedia contro al muro, accanto alla lavagna;
Minho: "in realtà sì" affermò facendo un mezzo sorrisetto "Han Jisung" decise portando lo sguardo verso il mio.

Tutti si girarono verso di me, mentre gli occhi miei e di Minho continuavano a combattere tra loro.
Professor Choi: "perfetto, venga pure signorino Han" disse facendomi un cenno verso la cattedra;
Chan: "vai Ji" sussurrò dandomi una pacca sulla spalla;
Felix: "sei una potenza" si unì regalandomi uno dei suoi splendenti sorrisi a 32 denti.

Deglutì pesantemente, distogliendo lo sguardo da quello del moro, per poi sorridere ai miei amici e alzarmi, iniziando a scendere i numerosi scalini.

Mentre scendevo incontrai lo sguardo luminoso di J-Hope, il quale mi sorrise e mi fece un pollice in su.
J-Hope: "andrai benissimo" mi rassicurò dandomi una pacca sulla spalla.

Io gli sorrisi e continuai la mia camminata, sentendo lo sguardo glaciale del moro addosso.

Arrivato alla cattedra, il professore anziano mi fece accomodare accanto a lui e mi diede un libro di testo.
Professor Choi: "bene, parti quando vuoi mio caro" disse dandomi anche lui una pacca amichevole sulla spalla e facendomi un sorriso rassicurante.

Non potevano almeno cambiare spalla su cui darmi sberle? Iniziavano a farmi male cazzo.

Guardai tutta l'aula, trovando diversi occhi che mi fissavano impassibili, ma anche i volti sorridenti dei miei amici che mi incitavano.

Feci un respiro profondo e iniziai a parlare, spiegando tutto ciò che ricordavo e sapevo dopo tutti gli anni di studio.
Minho: "può farci un'esempio alla lavagna?" chiese dopo qualche minuto, interrompendomi;
Io: "certo" affermai girandomi verso di lui.

Ci lanciammo uno sguardo bollente, mentre l'ansia per ciò che aveva in mente di farmi saliva sempre di più man mano che il tempo passava.

Presi il gesso e iniziai a segnare la superficie nera, continuando ovviamente a spiegare ciò che scrivevo.

Vidi con la coda dell'occhio Minho che estraeva il suo telefono dalla tasca della giacca.

Lasciai perdere e mi riconcentrai su quello che stavo facendo.

Almeno, fino a quando sentì la mia entrata vibrare.

Strinsi maggiormente il gesso nelle mie mani, strizzando gli occhi e mordendomi il labbro inferiore.

Cercai di non farci caso e continuai il mio compito.

Non feci nemmeno in tempo a pronunciare una frase di senso compiuto però, che avvertì un'altra scossa, ancora più forte dell'altra.

Rilasciai un piccolo lamento, interrompendo la mia spiegazione.
Professor Choi: "tutto bene Han?" chiese guardandomi confuso;
Io: "s-sì scusi, mi brucia la gola" spiegai inventando la prima scusa che mi era venuta in mente.

Sentì Minho schiarirsi la gola e io gli lanciai una veloce occhiataccia, sperando di non essere visto.
Io: "stavo dicendo..." ripresi calcando il gesso sulla lavagna.

Finalmente riuscì a spiegare l'argomento e nonostante le continue vibrazioni dentro di me, rimasi il più composto possibile.

Appena misi apposto il gesso però, uno scossone molto più potente degli altri mi fece tremare e sbilanciare, costringendomi ad attaccarmi alla lavagna.
Professor Choi: "sicuro di stare bene?" richiese sistemandosi meglio gli occhiali sul naso;
Io: "potrei a-andare in bagno per favore?" domandai aggrappandomi alla cattedra;
Professor Choi: "certo, vai pure" affermò facendomi un cenno verso la porta.

Io gli sorrisi e nonostante le mie gambe tremolanti, uscì velocemente dall'aula.

Mentre correvo verso il bagno, il vibratore continuò a donarmi piacere e mandarmi vibrazioni a tutto il corpo, tanto che ad ogni passo finivo per aggrapparmi al muro.

Ricevetti molte occhiatacce da parte degli studenti, tuttavia cercai di non farci caso e continuai la mia strada.

Arrivai dopo qualche minuto, ma prima che potessi aprire la porta, venni preso per un braccio e rispedito fuori.

Mi girai e incontrai lo sguardo divertito del maggiore.
Minho: "vieni" disse iniziando ad incamminarsi verso un'altro corridoio.

Mi guardai intorno e lo seguì, stando comunque ad una debita distanza, in modo tale da non essere sospetti.

Arrivammo in un corridoio deserto e il moro si fermò davanti ad una delle tante porte.

Prese delle chiavi dalla tasca della giacca in pelle e le inserì nella serratura, sbloccando la porta.

La aprì e accese le luci, per poi riprendermi la mano e spingermi dentro con lui.

Chiuse la porta alle nostre spalle ancora a chiave, lasciando dentro quest'ultime.
Io: "ma che ti è saltato in mente?" domandai scazzato, cercando di non urlare;
Minho: "ti avevo avvisato di prepararti" si giustificò togliendosi la giacca e poggiandola sulla sedia dietro alla scrivania;
Io: "ma non per questo dovevi fare una cazzata del genere" ribattei avvicinandomi a lui, innervosito;
Minho: "andiamo Han, so che ti è piaciuto" ghignò facendomi un sorriso malizioso.

Feci un respiro profondo, consapevole che avesse perfettamente ragione.
Io: "è il tuo studio?" domandai guardandomi intorno ed esaminando la stanza non molto grande e cosparsa da libri di ogni genere e quaderni;
Minho: "sì" confermò poggiandosi a braccia conserte sulla scrivania;
Io: "e non ci disturberà nessuno?" chiesi di nuovo guardandolo serio;
Minho: "ho chiuso a chiave e ho detto al professore che dovevo andare a casa a prendere una cosa" spiegò sorridendomi.

Rimanemmo in silenzio a guardarci dritti negli occhi, entrambi infuocati dal desiderio e dalla passione represse per fin troppi giorni.
Minho: "andiamo Han, so che vuoi saltarmi addosso" sussurrò guardandomi divertito;
Io: "fanculo Minho" sbottai scattando in avanti.

Lo presi per il collo e lo spinsi con forza verso di me, collegando le nostre labbra bagnate.

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Nel prossimo capitolo c'è la smutttt😉

Il nuovo professore~Minsung Where stories live. Discover now